Bankitalia taglia le stime di crescita, Pil giu' dell'1, 9%
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La sede di Bankitalia. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 17 LUG. (AGI) - L'economia italiana e' sempre piu' impantanata e impoverita. Bankitalia rivela che il Pil si contrarra' dell'1,9% quest'anno per poi risalire dello 0,7% il prossimo, mentre aumentano i poveri. Secondo l'Istat nel 2012 si contavano 9,5 milioni di persone in poverta' relativa e 4,8 milioni in poverta' assoluta. In pratica le persone in poverta' relativa sono passate dal 13,6% della popolazione (nel 2011) al 15,8%, mentre quelle in poverta' assoluta dal 5,7% all'8%, una percentuale record dal 2005, anno di inizio delle rilevazioni.
Le stime di Bankitalia sul Pil sono contenute nel Bollettino economico di Via Nazionale, che rivede al ribasso le proiezioni pubblicate a gennaio, quando si stimava che il calo del prodotto nel 2013 potesse essere limitato all'1%. La revisione, spiegano i tecnici della Banca d'Italia, e' attribuibile all'andamento dell'attivita' economica nella prima meta' dell'anno, inferiore a quanto previsto in gennaio per effetto soprattutto del rallentamento degli scambi internazionali e del protrarsi delle tensioni sul mercato del credito che hanno ritardato l'uscita dalla fase recessiva.
Secondo Bankitalia, "l'attivita' economica si stabilizzerebbe alla fine di quest'anno". La ripresa si rafforzerebbe poi nel 2014, "con una crescita dello 0,7 per cento in media d'anno, grazie all'accelerazione degli scambi con l'estero e al graduale recupero degli investimenti produttivi. Sulla ripresa dell'attivita' economica tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014 gravano pero' "rischi al ribasso, legati principalmente alle prospettive dell'economia globale, alle condizioni di liquidita' delle imprese e a quelle dell'offerta di credito. La domanda estera potrebbe risultare piu' debole di quanto ipotizzato se il ritmo di crescita delle principali economie emergenti dovesse diminuire e la debolezza ciclica in Europa dovesse protrarsi. Lo scenario inoltre, aggiunge Palazzo Koch, e' "condizionato alla piena attuazione ed efficacia delle misure di politica economica: il provvedimento di sblocco dei debiti commerciali delle Amministrazioni pubbliche potrebbe rivelarsi meno efficace di quanto ipotizzato, se non venissero rispettati i tempi di pagamento previsti o se le imprese, a fronte di elevati margini di capacita' inutilizzata e di una domanda debole, accantonassero per scopi precauzionali una quota rilevante della liquidita' ricevuta".
Intanto aumentano i poveri in Italia: secondo l'Istat nel 2012 si contavano 9,5 milioni di persone in poverta' relativa e 4,8 milioni in poverta' assoluta. Nel 2012 - rileva il Rapporto sulla poverta' in Italia - il 12,7% delle famiglie risultava relativamente povero, contro l'11,1% del 2011; il 6,8% delle famiglie povero in termini assoluti, contro il 5,2% dell'anno precedente. L'incidenza di poverta' assoluta aumenta tra le famiglie con tre (dal 4,7% al 6,6%), quattro (dal 5,2% all'8,3%) e cinque o piu' componenti (dal 12,3% al 17,2%). Tra le famiglie composte da coppie con tre o piu' figli, quelle in poverta' assoluta passano dal 10,4% al 16,2%; se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%.
Aumenti della poverta' assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di mono-genitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3%). Su 4 milioni e 814mila persone in poverta' assoluta, 2 milioni 347mila risiedono nel Mezzogiorno (erano un milione 828mila nel 2011).
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