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Libri. Onofrio Pagone presenta "Per un giorno" a Terlizzi

La copertina del libro. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 29 LUG. - Martedì 30 luglio alle ore 21, nell'ambito della manifestazione "Autori nel borgo antico" nel centro storico di Terlizzi (Ba), Onofrio Pagone presenta la sua raccolta di racconti dal titolo "Per un giorno" (Progedit). Presenta e modera il Prof. Vito de Leo.

Il libro

La raccolta di racconti, opera prima del giornalista Onofrio Pagone, si rivela un successo editoriale e giunge in tre mesi alla seconda edizione. Nel luglio 2010 questo volume ha ottenuto il premio "Migliore opera prima - Scrittori del Sud" al festival nazionale "Il libro possibile" di Polignano a Mare. L'opera raccoglie sette storie, tutte vere eppure trasfigurate e rielaborate fino a diventare immaginarie: non più vere ma verosimili, filtrate dalla fantasia e dai sentimenti. Come nella giostra degli specchi deformanti, la realtà viene trasformata ed esasperata pur rimanendo sempre quella che è. In Per un giorno lʼautore - un giornalista abituato a raccontare fatti di cronaca - diventa così cronista dellʼanima, voce narrante e protagonista di vicende umane che durano un giorno o in un giorno trovano la propria chiave di volta. Ora surreale. Ora ironica. Ora grottesca. Ora drammatica. La narrazione oscilla tra la realtà e la fantasia; ma ogni racconto lascia emergere emozioni e sensazioni, il profumo della vita e il sapore delle amarezze. In queste storie quotidiane si riconosce tutta lʼavventura umana; si ritrovano il suo ritmo e la sua problematica sociale: dal pizzo sulla sepoltura alla passione distorta per gli animali domestici, dal rapporto con gli immigrati alla nevrosi condominiale, dallʼomosessualità alla maternità esibita, dalla passione per la danza alla relazione padre-figlia, dai dubbi religiosi alla spiritualità monastica. Davanti agli specchi di quella giostra, ciascuno si riconosce. La descrizione minuziosa delle situazioni e dei personaggi catapulta il lettore allʼinterno del racconto e trascina a galla le piccole ossessioni e le inquietudini più profonde, le paure esistenziali e lʼeterna insoddisfazione. Ciò che appare verosimile, a tutti in fondo risulta vero.

L'autore

Onofrio Pagone (Bari, 1960) ha avuto finora una sola passione: il giornalismo. Iscritto allʼOrdine professionale già a ventʼanni, ha cominciato dai tempi del liceo in radio e tv locali, collaborando poi con uffici stampa, periodici, quotidiani e agenzie di informazione. Per quasi quindici anni cronista per lʼAnsa, è stato anche inviato di guerra in Somalia e poi in Albania. Dopo una parentesi romana, dal 2000 vive a Bari e lavora per "La Gazzetta del Mezzogiorno". Al Quirinale nel ʼ98 gli è stato conferito il "Premio Saint Vincent di Giornalismo" per i suoi servizi sullʼesodo biblico di profughi albanesi lungo le coste pugliesi; nel 2006 è stato segnalato come cronista dellʼanno al "Premio Michele Campione" per articoli sullʼalluvione nel Barese nellʼautunno precedente. La fotografia è il suo hobby; la musica la sua musa.





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