Vaticano. Il Papa abolisce l'ergastolo, stretta su corruzione e abusi sessuali su minori
Le guardie svizzere in Vaticano. (foto) ndr. |
di Redazione
CdV, 11 LUG. - Nell'ambito della riforma del diritto penale in vigore nello Stato Citta' del Vaticano, Papa Francesco ha deciso di abolire la pena dell'ergastolo, sostituendola con la pena della reclusione da 30 a 35 anni. Lo rende noto la Sala Stampa della Santa Sede. Il Papa ha varato una importante riforma della giustizia penale vaticana, che fino ad oggi era ferma - per molti aspetti - al Codice Zanardelli, adottato nel 1929 all'indomani dei Patti Lateranensi che istituirono la Citta' del Vaticano. Per questo, ad esempio, Paolo Gabriele, il maggiordomo infedele di Papa Ratzinger, fu giudicato solo per il reato di furto, l'unico applicabile al suo caso nelle norme in vigore che non prevedevano l'attentato alla sicurezza dello Stato. Nelle nuove leggi penali varate oggi da Papa Francesco, "il titolo dei delitti contro la pubblica amministrazione e' stato rivisto, in relazione alla Convenzione delle Nazioni Unite del 2003 contro la corruzione" Lo sottolinea una nota vaticana. La Convenzione prevede sanzioni molto severe a tutela della correttezza dei comportamenti pubblici. Cosi', "sono stati potenziati i poteri cautelari a disposizione dell'Autorita' giudiziaria con l'aggiornamento della disciplina della confisca, potenziata dall'introduzione della misura del blocco preventivo dei beni". Nelle norme penali varate oggi da Papa Francesco e' compresa una ridefinizione della categoria dei delitti contro i minori tra i quali sono da segnalare: la vendita, la prostituzione, l'arruolamento e la violenza sessuale in loro danno; la pedopornografia; la detenzione di materiale pedopornografico; gli atti sessuali con minori. Si tratta dunque di un importante passo in avanti anche nella lotta contro gli abusi sessuali - fortemente perseguita da Benedetto XVI nel suo Pontificato e che Francesco intende portare avanti - dal momento che sono sottoposti alle nuove norme non solo tutti gli officiali e dipendenti della Curia Romana ma anche i nunzi apostolici ed il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, nonche' i dipendenti di organismi e istituzioni collegati alla Santa Sede indipendentemente dal fatto che si trovino sul territorio dello Stato della Citta' del Vaticano.
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