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UNHCR. Pakistan: estensione del soggiorno per i rifugiati afghani

Il logo dell'UNHCR. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 2 LUG. - L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) accoglie con favore il rinnovo da parte del Pakistan del proprio impegno a fornire protezione e sicurezza a oltre 1,6 milioni di rifugiati afghani registrati. Abdul Qadir Baloch, il nuovo ministro pakistano per gli Stati e le regioni di frontiera (SAFRON), ha annunciato venerdì scorso a Kabul, nel corso di un meeting tripartito con il governo afghano e l'UNHCR, che il proprio paese avrebbe esteso la durata delle tessere di rifugiato agli afghani, riconosciute come documenti comprovanti la registrazione (proof of registration, PoR, cards). La scadenza delle tessere era prevista per il 30 giugno scorso. Il Pakistan resta il principale paese d'accoglienza di rifugiati al mondo e dall'invasione sovietica del 1979 ha ospitato milioni di rifugiati afghani. L'annuncio da parte del ministro giunge nell'ambito di una nuova politica del paese sui rifugiati afghani, che si prevede sarà presto approvata dal governo e che comprende raccomandazioni per l'estensione delle tessere PoR e il rinnovo di un accordo tripartito tra lo stesso Pakistan, l'Afghanistan e l'UNHCR che regolamenta il rimpatrio volontario dei rifugiati afghani. L'UNHCR confida nell'adozione della nuova politica poiché essa fornisce un quadro nazionale all'impegno del Pakistan mirato all'implementazione della Strategia di soluzione per i rifugiati afghani, un accordo regionale tra i governi di Afghanistan, Pakistan, Iran e l'UNHCR mirato a perseguire soluzioni per una delle più imponenti e prolungate situazioni di rifugiati. La strategia, sostenuta in una riunione internazionale svoltasi a Ginevra nel maggio 2012, sostiene il rimpatrio, la reintegrazione sostenibile e l'assistenza ai paesi d'accoglienza. L'estensione delle tessere PoR contribuirà a porre fine all'attuale incertezza tra i rifugiati afghani che vivono in Pakistan circa il proprio status. Quale misura ad interim, l'UNHCR guarda con favore a un documento d'istruzioni inviato dall'ufficio del ministro Baloch a varie autorità pakistane, tra cui quelle addette all'applicazione della legge, chiedendo loro di rispettare le esistenti tessere di rifugiato finché il governo non avrà deciso sulla nuova politica nazionale, compresa l'estensione della durata delle tessere PoR. Permane inoltre l'impegno dell'UNHCR nei confronti dei governi di Pakistan, Iran e Afghanistan nel facilitare i rimpatri volontari e nel gestire la permanenza dei rifugiati afghani, che hanno bisogno di costante protezione internazionale nei paesi limitrofi. L'Agenzia lavora inoltre a supporto della reintegrazione sostenibile degli afgani che decidono volontariamente di rientrare nel proprio paese. In Pakistan, l'UNHCR e le agenzie partner restano poi impegnati per lo sviluppo delle infrastrutture e per il miglioramento dei servizi nelle aree interessate dall'afflusso di rifugiati, dove le comunità locali vivono insieme ai rifugiati afghani ormai da oltre tre decenni. Con il proseguire dei rimpatri volontari, l'UNHCR sta considerando la possibilità di aumentare il contributo in denaro che passerebbe da 150 dollari Usa per ogni rifugiato afghano che fa ritorno a casa, a 200 dollari, erogati all'interno dell'Afghanistan. Dal 2002 il programma di rimpatrio volontario dell'UNHCR ha aiutato quasi 4,8 milioni di afghani a tornare a casa (3,8 milioni dal Pakistan e circa un milione dall'Iran). Ad oggi, sono circa 22mila gli afghani che finora quest'anno hanno fatto ritorno nel proprio paese dal Pakistan.





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