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Bari. Tares, la Giunta approva la manovra tributaria

L'ingresso del Comune di Bari. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 8 AGO. - La Giunta municipale ha trasmesso in data odierna al Consiglio comunale per l’approvazione di competenza i provvedimenti relativi all’impianto complessivo della manovra tributaria propedeutica al bilancio previsionale 2013. A differenza di quanto sta accadendo in altri Comuni, visti anche i dati pubblicati oggi dalla CGIA di Mestre e nonostante le incertezze nelle decisioni da parte del Governo in materia fiscale, l’introduzione della Tares, a copertura totale del servizio, non comporterà alcuna “stangata” per i cittadini baresi. Anche questa volta l’impostazione data dalla Giunta si fonda sul principio costituzionale della perequazione fiscale, con un’attenzione specifica alle fasce più deboli della cittadinanza. In particolare, il sistema delle agevolazioni e riduzioni consentirà, anche mediante meccanismi di premialità per comportamenti virtuosi, la gradualità dell’imposizione fiscale della nuova tassazione che, come noto, fonda la propria natura sul principio comunitario del “chi inquina paga”. Il sistema delle agevolazioni prevede l’utilizzo del modello ISEE, cioè l’indicatore sociale ed economico dei nuclei familiari, per l’applicazione di riduzioni tariffarie, ed anche esenzioni, in virtù delle reali condizioni socio-economiche e, quindi, non solo unicamente legate al reddito dichiarato. Altre riduzioni sono previste come premialità per comportamenti virtuosi che consentano di raggiungere livelli ottimali di raccolta differenziata e recupero di alcune frazioni merceologiche del rifiuto e, in particolare, forme di riduzione tariffaria fino al 40% della parte variabile della Tares per tutte le utenze commerciali che avviino al recupero i propri rifiuti prodotti. Anche per quanto riguarda le utenze abitative sono previste riduzioni del 10%, della parte variabile della tariffa, legate alla raccolta differenziata di quartiere, e del 30% per i singoli utenti che conferiscono in modo differenziato i rifiuti attraverso i centri di raccolta AMIU e quelli mobili che saranno allestiti dalla stessa azienda. A titolo meramente esemplificativo, dalle analisi effettuate sulla base di simulazioni condotte sulla banca dati comunale dei contribuenti attualmente dichiarati, emerge che: - per le utenze abitative, un appartamento medio dichiarato ai fini della tassazione per 80 mq. in caso di unico occupante (che gode di una riduzione tariffaria pari al 20%) vi è una diminuzione dell’importo da pagare ai fini Tares (rispetto alla Tarsu) di oltre il 28%, mentre a partire da un nucleo di tre componenti è previsto un aumento del 3%, che sale come punta massima al 31,44% in caso di 6 e più componenti. Quest’ultimo caso interesserà solo il 2,2% degli iscritti al ruolo e comunque la portata dell’incremento sarà quasi interamente annullata dal sistema delle agevolazioni e riduzioni, anche grazie all’utilizzo dell’indice ISEE che tiene conto del carico familiare; - per le utenze commerciali, su un totale di 30 categorie commerciali, solo per 5 di esse è previsto un aumento della nuova tassazione rispetto alla Tarsu dovuto ai nuovi criteri di determinazione della tassa introdotti dal legislatore nazionale, il resto usufruirà di un abbattimento consistente che per alcune categorie (quali stabilimenti balneari o autosaloni) sfiora il 70%. L’impostazione della manovra purtroppo risente del “balzello” introdotto dal decreto “Salva Italia” che prevede una maggiorazione di 30 centesimi di euro al metro quadrato a copertura di costi cosiddetti indivisibili che il contribuente verserà direttamente allo Stato. L’assurdità di tale tassa, determinata negli importi direttamente dal Governo, consiste nel carattere di obbligatorietà per i Comuni senza alcuna possibilità per gli stessi di prevedere agevolazioni o riduzioni. Lo stesso legislatore riconosce ai Comuni la facoltà di incrementare la tassa da 30 a 40 centesimi. Tale facoltà non solo non è stata esercitata dal Comune di Bari, ma l’impostazione complessiva della manovra consentirà di mitigare l’impatto sulle tasche dei contribuenti. Peraltro, l’introduzione di tale balzello comporterà per il civico bilancio una minore entrata pari a 6 milioni di euro, derivante dall’abolizione dell’addizionale ex ECA prevista dalla Tarsu.





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