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Lavoro. Disoccupazione a livelli record In Puglia l'aumento più alto tra le regioni

Un operai in fabbrica. (foto) ndr.
I dati Istat: l'aumento va dal 15,2 al 19,1% in un anno Le persone in cerca di occupazione sono 48 mila in più 

di Redazione

BARI, 31 AGO. - Disoccupazione ai massimi nel secondo trimestre 2013 e nel mese di luglio. In Italia, nel Mezzogiorno e in Puglia. E proprio la variazione pugliese — da un tasso di disoccupazione del 15,2% nel secondo trimestre 2012 al 19,1% del secondo trimestre 2013 — è risultata quella con l’incremento maggiore: 3,9 punti percentuali, in nessuna altra regione italiana la forbice è risultata così ampia. Il tasso di disoccupazione raggiunto, comunque, non è il più alto d’Italia: Campania (21,9%), Sicilia (21,6%) e Calabria (21,5%) hanno raggiunto percentuali più elevate che portano l’intero Mezzogiorno a sfiorare un tasso di disoccupazione del 20% (a metà 2013 si è attestato al 19,8%). Se si pensa che negli anni ’70 dell’austerity la disoccupazione non raggiungeva le due cifre (nel 1977 era pari all’8%), si capisce perché i tecnici dell’Istat parlano di «situazione permanente» sul fronte disoccupazione al Mezzogiorno dove «la crisi è iniziata prima e pesa di più». IN ITALIA - Nel resto del Paese le cose vanno soltanto relativamente meno peggio. Nel mese di luglio la disoccupazione si è fermata al 12% a livello nazionale, invariata rispetto a giugno (-0,033 punti percentuali), ma in aumento su base annua, con un rialzo di 1,3 punti. Se poi si allarga lo sguardo al secondo trimestre dell’anno, a fronte di un tasso di disoccupazione ancora pari al 12%, la crescita diventa di 1,5 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2012, con un indicatore che passa dal 9,8% all’attuale 11,5% per gli uomini e dall’11,4% al 12,8% per le donne. NEL MEZZOGIORNO - La crescita tendenziale del tasso di disoccupazione, diffusa territorialmente, è più accentuata nelle regioni meridionali: nel Nord l’indicatore è passato dal 7,3% del secondo trimestre 2012 all’attuale 8,1%, nel Centro dall’8,9% al 10,8% mentre nel Mezzogiorno, come detto, l’indicatore ha raggiunto il 19,8% (era il 17,1% nel secondo trimestre 2012). Se il tasso di disoccupazione dei giovani tra 15 e 24 anni ha raggiunto a livello nazionale il 37,3% (era il 33,9% nel secondo trimestre 2012), nelle regioni meridionali oltre la metà della forza lavoro giovanile (occupati e disoccupati) è in cerca di lavoro, con valori del tasso pari al 50,3% per i maschi tra i 15 e i 24 anni e al 51% per le giovani donne. IN PUGLIA - In Puglia le persone in cerca di occupazione sono passate dalle 229mila del secondo trimestre 2012 alle 277mila di fine giugno 2013: 48 mila in più in 12 mesi — quindi 4mila al mese — pari a un incremento del 21%. Di converso, gli occupati pugliesi sono scesi da 1,276 a 1,172 milioni (-8,1%): in 12 mesi 104mila persone in Puglia hanno perso il posto di lavoro, più di 8.500 al mese. E così, oltre alla disoccupazione in crescita, la Puglia si caratterizza per il tasso di occupazione in calo: dal 46,4 al 42,9% da giugno 2012 a giugno 2013. Il tutto in un contesto di forze lavoro (persone occupate più disoccupati) passato da 1,505 a 1.449 milioni. Con questi numeri negativi di metà estate e in vista delle vertenze che si riapriranno da lunedì prossimo — Natuzzi, Bridgestone, Om, Filanto, tanto per indicare solo le più note — l’autunno pugliese si prevede tra i più caldi di sempre. Molto più di quelli dell’austerity degli anni ’70.





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