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Bondi. 'E' guerra civile'. Colle: "parole irresponsabili"

Sandro Bondi. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 3 AGO. (AGI) - Nuovo summit ieri sera a palazzo Grazioli, dopo la riunione dei gruppi parlamentari del Pdl. Con Silvio Berlusconi la figlia Marina, Fedele Confalonieri, i fedelissimi del Cav. Una sorta di 'consiglio di guerra' per preparare le prossime mosse: la linea - come spiegato dallo stesso ex premier ai parlamentari - e' di non far precipitare subito la situazione, ma mantenere alta la tensione e prepararsi a tutto. Il dialogo con Enrico Letta non si e' interrotto. Angelino Alfano ha sentito il premier al telefono, ma dal Pdl viene ribadita la linea gia' decisa ieri. La risposta gelida del Colle all'annunciata richiesta di grazia ha surriscaldato gli animi, soprattutto dei falchi, che sono tornati in pressing sul Cavaliere affinche' desse il suo placet alla mobilitazione di piazza. L'appuntamento e' alle 18, in via del Plebiscito. La macchina organizzativa, seppure a fatica visti i tempi stretti e le ferie agostane di mezzo, e' in movimento: si attendono pullman da tutte le regioni e fonti pidielline danno per certa la presenza di Berlusconi. Il quale, rinvigorito dall'affetto del partito e constatato che il Pdl e' con lui - senza defezioni, almeno in questa fase - sente di poter alzare ulteriormente l'asticella. Ed e' proprio questo l'obiettivo, viene spiegato: muoversi su due piani, quello del leader responsabile e, allo stesso tempo, del 'picconatore', che manda avanti i suoi, fino ad evocare il rischio di una guerra civile, come fa oggi il solitamente 'mite' Sandro Bondi. Poco importa se cio' significa andare allo scontro aperto con Napolitano, che di fatti bolla come "irresponsabili" le dichiarazioni di Bondi. Del resto, la strategia del 'doppio binario' prevede proprio questo: l'affondo, la minaccia e poi tocca alle colombe gettare un po' di acqua sul fuoco. E cosi' Schifani garantisce che non ci saranno comportamenti irresponsabili, Gelmini e Cicchitto assicurano che non c'e' nessuna pressione indebita sul Colle. E' proprio dal Colle, pero', che il Cavaliere e il Pdl si attendono una risposta concreta: non puo' lavarsene le mani, e' il ragionamento, e non basta il 'contentino' della riforma della giustizia. Schifani e Brunetta, con le dimissioni simboliche di tutti i parlamentari, attendono che le porte del Quirinale si aprano: la richiesta di incontro e' stata inoltrata, ma ambienti vicini al Capo dello Stato fanno sapere che domani non ci sara' nessun faccia a faccia, se ne riparla molto probabilmente a inizio settimana. Tuttavia l'avvertimento lanciato ieri resta: o Napolitano ripristina la democrazia che, a dire del Pdl, e' stata violata, oppure non si escludera' il ritorno al voto. E c'e' gia' chi indica la data di fine ottobre, in concomitanza con le elezioni in Trentino. E' l'extrema ratio, frenano le colombe, che temono si consolidi l'asse tra Pd e parte dei grillini per un blitz in Parlamento su legge elettorale, conflitto di interessi e decadenza di Berlusconi da senatore. Altro elemento considerato non secondario, viene sottolineato, e' che se si dovesse andare al voto a breve il Cavaliere non sarebbe candidabile. E qui le ipotesi impazzano. C'e' chi sostiene che Berlusconi potrebbe candidarsi comunque; chi da' per certa la discesa in campo di Marina, a difesa del brand 'Berlusconi' con l'ex premier a fare il 'Grillo', sebbene a nicchiare sia non solo la diretta interessata ma anche il padre, che teme le riservino lo stesso trattamento che e' toccato a lui, con tanto di persecuzione giudiziaria. E c'e' chi, invece, pensa che una crisi in tempi rapidi sparigli le carte, metta in difficolta' il Pd e Renzi e che la partita si possa giocare con Enrico Letta candidato: a quel punto, lo sfidante potrebbe essere anche Alfano. Solo scenari, indicativi di un partito che, seppur stretto e unito attorno al suo leader, ha subito il colpo e fatica a darsi un orizzonte temporale ampio. Fatto sta che, viene riferito, di scenari si e' parlato nuovamente al summit di ieri sera e, viene fatto notare, ancora una volta era presente Marina.





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