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Bari. "Focolaio Seu in Puglia in marcato declino: forse cessata attività epidemica"

I laboratori  medici di ricerca. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 16 SET. (ADNKRONOS SALUTE) - Il focolaio epidemico di Sindrome emolitico uremica (Seu) registrata in Puglia tra la fine di luglio ed agosto e associato ad infezioni da E.coli "e' attualmente in marcato declino, anche se ancora non e' stata identificata l'origine". A riferirlo e' una nota dell'Istituto superiore di sanita' che fa il punto sul caso. "Allo stato attuale il focolaio epidemico appare in marcato declino, con gli ultimi casi esposti al contagio non oltre la meta' di agosto - avvertono gli esperti- questo rilievo suggerisce una ridotta o forse cessata attivita' della fonte epidemica". Tra la fine di luglio e la fine di agosto sono stati registrati 20 casi di Seu in Puglia, per la maggior parte dei quali (16) e' stato possibile dimostrare l'associazione con un'infezione da Vtec O26. Tutti i casi erano in eta' pediatrica ed erano residenti, o avevano soggiornato in Puglia. Iss fa sapere che proseguono le indagini epidemiologiche e microbiologiche sul focolaio epidemico di Seu associato ad infezione da E.coli produttore di verocitotossina di sierogruppo O26 (Vtec O26) condotte dalle autorita' sanitarie regionali in collaborazione con il ministero della Salute, l'Iss, sede del Laboratorio nazionale di riferimento per E.coli e coordinatore del Registro italiano della Seu, e i Carabinieri Nas. "Le indagini volte a identificare l'origine del focolaio hanno preso in considerazione diverse tipologie di alimenti e campioni ambientali ma i risultati non permettono al momento di trarre conclusioni definitive" sottolineano gli esperti dell'Iss. Vista la gravita' della Seu, l'Iss rammenta "l'opportunita' di portare all'attenzione di una struttura sanitaria i bambini nei primi anni di vita che presentino diarrea caratterizzata da presenza di sangue nelle feci". "In merito ad alcuni articoli recentemente comparsi sulla stampa locale - sottolinea la nota - nei quali si affermava che l'Iss avrebbe confermato che il ceppo di E.coli che ha provocato i casi di Seu e' stato ritrovato in campioni di latticini di produzione locale, si precisa che l'Iss ha finora esaminato solo campioni clinici prelevati dai pazienti, e le analisi hanno condotto all'identificazione del Vtec O26 quale agente responsabile del focolaio". Campioni sospetti ottenuti da matrici alimentari e ambientali verranno mandati all'Iss nei prossimi giorni dalle autorita' sanitarie della regione Puglia per un approfondimento delle indagini di laboratorio, in particolare il confronto a livello molecolare con i ceppi di Vtec O26 isolati dai casi umani. "Solo questa comparazione molecolare - conclude il comunicato - puo' infatti dimostrare se i ceppi batterici ritrovati negli alimenti o nei campioni ambientali sono effettivamente quelli responsabili del focolaio epidemico".





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