Bari. Sottoscritto il contratto per la redazione del P.U.G
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Una immagine della conferenza. (foto) ndr. |
di Redazione
BARI, 18 SET. - È stato sottoscritto questa mattina il contratto per l’elaborazione del Piano urbanistico generale (PUG) della città di Bari affidato ad un gruppo di progettisti guidati da Bruno Gabrielli, professore emerito dell’Università di Genova.
Gli obiettivi e le modalità dell’incarico sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il sindaco di Bari Michele Emiliano, l’assessore all’Urbanistica Elio Sannicandro e il professor Bruno Gabrielli.
“Oggi parte formalmente il grande lavoro per la redazione del piano urbanistico generale della città di Bari - ha dichiarato Elio Sannicandro - le cui linee di indirizzo sono già state esplicitate nel DPP (documento preliminare programmatico) approvato dal Consiglio comunale l’anno scorso. Il nuovo PUG sostituirà l’ormai obsoleto piano Quaroni, approvato nel lontano 1976 e ritenuto superato sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista culturale e metodologico. L’amministrazione comunale, nella persona dell’architetto Anna Maria Curcuruto a capo dell’Ufficio di piano, seguirà il lavoro del gruppo di progettazione in un dialogo costante a garanzia dell’armonia dello sviluppo del Piano.”
“Innanzitutto mi dispiace che oggi manchi intorno a questo tavolo il professor Nigro - ha detto il sindaco Michele Emiliano - che ha coordinato la redazione del DPP della città di Bari interpretando al meglio il suo ruolo alla guida di un prestigioso gruppo di lavoro. Vorrei ringraziare il professor Gabrielli che ho conosciuto solo stamattina ma che ha avuto modo di trasmettermi immediatamente la sua passione e la sua grande competenza in materia di progettazione urbana. Mi preme dire che dietro l’incarico che affidiamo formalmente oggi c’è un lavoro politico straordinario per una città che fino a qualche anno aveva determinato un eccezionale consumo di suolo non solo in ragione delle errate previsioni del piano Quaroni - che ipotizzava una crescita costante della popolazione che invece non si è verificata - ma anche in virtù di una concezione della città fondata sullo spreco di suolo ma, più in generale, di risorse. Essere arrivati a questo risultato - ha proseguito il sindaco - rappresenta un atto simbolico fortissimo che chiude due mandati amministrativi contraddistinti da un deciso cambio di passo e da nuove idee di sostenibilità alla base della progettazione urbana. Il mio auspicio è che la prossima amministrazione - quale che sia - si dimostri all’altezza di gestire un compito così importante garantendo le dovute terzietà e tutela dell’interesse pubblico nelle fasi di realizzazione del piano. Personalmente non posso che ringraziare per questo risultato l’assessore Elio Sannicandro e il suo staff di lavoro insieme alla dirigente della ripartizione Urbanistica ed Edilizia privata Anna Maria Curcuruto. Sono certo che il nuovo PUG ci consegnerà l’idea di una Bari futura pensata per mezzi pubblici e pedoni, una città in cui architettura e urbanistica collaborino per salvaguardare paesaggio e bellezza, concependo gli spazi come una scenografia armonica con il territorio e con la vita delle persone”.
Di seguito il documento predisposto per i colleghi della stampa dal gruppo di progettazione coordinato dal professor Gabrielli. Si rammenta che il gruppo è composto da Francesco Nigro, Mauro Saito, Francesco Cellini e Stefano Stanghellini, con il supporto delle società di engineering Veneto Progetti e Pelos e dei consulenti Paolo Urbani (aspetti giuridici), Stefano Ciurnelli (mobilità ), Paolo Rigoni (verde), Sandra Sivigli (archeologia), Antonino Greco (geologia), Raimond Lorenzo (partecipazione), Giorgio Roth (portualità ) e Francesca Calace (paesaggio).
UN PUG ECOCOMPATIBILE
L’intera idea del nuovo PUG trae fondamento, struttura e logica dall’esperienza strategica del DPP approvato dall’amministrazione nell’ottobre 2009, che ha scelto di privilegiare una concezione dell’intero territorio cittadino improntata non solo alla salvaguardia e alla valorizzazione dei valori paesaggistici, ambientali e culturali, attraverso l’individuazione di interventi atti a far sì che l’intero patrimonio ne sia coinvolto.
Conservazione, Valorizzazione, Rigenerazione e Qualità ambientale ed urbana sono i temi della forma fisica del PUG, ma conviene stabilire il principio che sviluppo economico e sociale devono e possono essere resi compatibili con tali temi ad essi subordinati. Non si tratta soltanto di evitare sprechi nell’uso del suolo, ma anche di concepire i processi trasformativi come migliorativi della qualità ambientale, invertendo la spirale tradizionale secondo cui ogni intervento può essere ritenuto una minaccia al ben-essere della città e dei cittadini.
Si tratta anche di mettere a punto strumenti affinché il PUG coincida con un grande progetto di RIGENERAZIONE del territorio comunale e metropolitano che raccolga consenso e coinvolga sia interessi pubblici e privati per la sua attuazione. Il PUG non deve quindi limitarsi a disegnare il miglior assetto per la città , ma anche mettere a punto strumenti gestionali adeguati, come la perequazione urbanistica . Deve anche proporre interventi capaci di attivare forme partecipative del capitale privato nel perseguimento fondamentale del pubblico interesse.
L’arco temporale entro cui il disegno qualitativo della città futura è fattibile è lontano, ed il PUG non può essere considerato altro che l’inizio di un processo virtuoso di rinnovata gestione consapevole delle risorse territoriali che necessita di una scelta che resti costante nel tempo e nello spazio, costituendo un segnale inequivoco di un nuovo percorso in cui il perseguimento dell’interesse pubblico venga considerato prioritario.
Bari ha necessità di questa svolta: si tratta di passare dalla quantità alla qualità , di ricucire e rigenerare una realtà urbana che ha dato luogo ad uno spreco di suolo che può essere misurato in termini di metri quadrati urbanizzati per abitante. Nel dopoguerra erano 44 mq/ab, oggi sono 172 mq/ab. La realizzazione del PUG non darà luogo ad una città del tutto rinnovata ma dovrà dare ai cittadini l’idea di un cambiamento “in progress” di natura decisamente qualitativa.
La presenza del mare a Bari è una ricchezza che la città non ha saputo fino ad oggi valorizzare. Le attrezzature portuali costituiscono un’apparente, sottrazione di superficie costiera, perché il Porto stesso può essere un “paesaggio” di valore ambientale per la città (si veda per esempio il recupero alla città del Porto Antico di Genova). Per restituire alla Città quanto le ha sottratto il Porto, occorre riportare al mare il Centro Storico, con una “Piazza-belvedere sul mare” ad uso pedonale dal Castello Svevo fino alla Dogana, estendendo sul molo di Levante la Passeggiata pedonale delle mura oltre S.Scolastica. Il tema del Lungomare monumentale di Levante induce anche a pensare ad un ampliamento ”generoso” del marciapiede verso mare, che non è un’idea nuova, già presente nel Piano Veccia del 1913. Si vorrebbe qui riprodurre lungo la passeggiata un’immagine di nuova città pubblica balneare, festosa ed accogliente (vedi Barcellona).
Rigenerare perseguendo l’obiettivo della qualità urbanistica ed architettonica è la strategia del PUG, ponendo in essere un programma che riguarda l’intera città e in particolare, le aree di maggior “sofferenza”, il Centro Storico, il Quartiere Libertà , le periferie urbane in generale. È in questa operazione generale che si spendono le quantità in gioco per il futuro della città . “Costruire sul costruito” significa che il PUG deve offrire opportunità e convenienza per realizzare auspicabili demolizioni/sostituzioni, anche consentendo aumenti di cubatura che si traducono in maggior densificazione. La demolizione con sostituzione di edifici con aumento in altezza può essere un mezzo per generare nuovi spazi/luoghi pubblici attrattivi in cui concentrare presidi dedicati alla salute, allo scambio, a rinnovati rapporti sociali e culturali dei cittadini. Si tratterebbe di una strategia diffusa sul territorio, che fa leva sulla convenienza per l’operatore ad intervenire facendo anche conto del miglioramento qualitativo che ne può derivare, con l’aumento dei valori di rendita. Ciò fa ritenere che il PUG debba riservare una quota rilevante all’edilizia sociale. La qualità urbana diffusa è un obiettivo che il PUG può garantire solo parzialmente, attraverso I PROGETTI STRATEGICI NEL PIANO ed attraverso un sistema normativo innovativo, fondato soprattutto su regole prestazionali e comportamentali.
A seguito dell’analisi delle criticità (incompletezza diffusa ovvero insufficienza delle reti di mobilità ) nel funzionamento attuale delle infrastrutture principali del sistema multimodale dei trasporti riprendendo il DPP, il PUG stabilirà uno scenario capace di interpretare le future esigenze della “Provincia Metropolitana” di cui Bari sarà il capoluogo. Il PUG, sin dalla fase di avvio, è chiamato a promuovere la condivisione dello scenario proposto con i Comuni dell’area metropolitana con specifico riferimento allo impianto infrastrutturale multimodale a valenza metropolitana e alle politiche di gestione integrata della mobilità . I temi principali della mobilità e i “nodi” da sciogliere sono: la valorizzazione dell’Aeroporto, il generale miglioramento della accessibilità stradale, la camionale di accesso al Porto, la reinterpretazione della vocazione dell’area industriale ASI, puntando a migliorare la sua accessibilità rispetto alla grande rete (nuovo casello di Bari Nord) e il suo rapporto con la città e l’Interporto Regionale della Puglia e l’area metropolitana. Il PUG prevedrà una rete ciclo-pedonale estesa al territorio comunale inserita in una rete continua di viali alberati e parchi. L’aumento della permeabilità del suolo sarà un obiettivo costante.
La Città centrale (Centro storico, Murat, Libertà e Madonnella) risentirà positivamente del ritorno e affaccio a mare della zona Nord, e della progrannata attuazione del nuovo Parco centrale sulla ferrovia (progetto di concorso Baricentrale vinto da Fuksas) della nuova Stazione, della Caserma Rossani a Sud. La valorizzazione a Ovest della parte terminale dello Asse Nord/Sud sarà completata dal nuovo Ponte in fase di realizzazione. La zona urbana circostante la città compatta da rigenerare (Libertà /Via Brigata Regina) necessita della conferma in loco della nuova sede del Tribunale accanto agli Uffici giudiziari di via Nazariantz e dalla nuova sede del Comune fra via Brigata Bari e il Lungomare.
Il Lato Est del quadrilatero è qualificato dal Miglio dei Teatri cui vanno aggiunte le strutture per la
Cultura e l’Arte (Teatro Margherita e Castello Svevo). Non è compito del PUG, ma il miglioramento della qualità ambientale, che è il suo obiettivo principale, necessita anche di un coordinamento di programma e di uso della rete dei contenitori storici e contemporanei destinati alla cultura e alla istruzione: è necessaria un’idea complessiva ed organica dell’uso delle risorse culturali, un progetto BARI CULTURA.
Chiese, Teatri, Castello, Biblioteche, Musei, Sedi universitarie, Scuole e Attrezzature culturali pubbliche e private, vanno valorizzate come luoghi collettivi e culturali di scambio ed incontro, come “agorà coperte”. Una valorizzazione identitaria, che è insieme culturale, sociale ed economica.
Va assunta la regola di favorire al massimo la “mixité” funzionale (cui spesso corrisponde “mixité” sociale) per garantire la vivibilità urbana, mentre occorre valutare attentamente interventi di “defunzionalizzazione” di parti urbane per le quali si giudica esservi eccesso di funzioni e pertanto “congestione”. Politiche urbane di decentramento di funzioni hanno talvolta impoverito i centri urbani senza promuovere le parti di territorio in cui sono state decentrate funzioni di rilievo. Un centro urbano vivace e ricco di attività e servizi va sostenuto perché ha una funzione identitaria in cui si riconoscono tutti i cittadini. Il compito del PUG riguarda sia la dotazione di servizi soprattutto nelle aree più disagiate, che una politica della casa da favorire nelle forme meno segreganti possibile. Lo sviluppo della città prefigurato dal PUG avrà bisogno della partecipazione delle forze vive della città per essere realizzato e gestito nel tempo. La dimensione partecipativa non sarà dunque limitata alla costruzione del consenso sulle proposte, ma diverrà componente fondamentale nella definizione del PUG stesso, oltreché, anche in ottemperanza alla normativa nazionale e regionale nell’espletamento del processo di Valutazione Ambientale Strategica.
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