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Estero. Russia: "Rilevato lancio di missili dal Mediterraneo"

Gli strumenti di controllo radar. (foto) ndr.
In seguito l'ambasciata russa in Siria ha fatto sapere che non vi sono segnali di un attacco missilistico o di esplosioni nell'area di Damasco. Gli ordigni sarebbero caduti in mare. Emergenza profughi: sono due milioni

di Redazione

ROMA, 4 SET. - L'ambasciata russa in Russia ha fatto sapere che non vi sono segnali di un attacco missilistico o di esplosioni nell'area di Damasco. La precisazione è arrivata dopo che il ministero della Difesa russo ha dato notizia che è stato registrato il lancio di due missili da una zona centrale del Mediterraneo verso le coste orientali, dove si trova la Siria, alle 8,16 ora italiana. A registrate il lancio dei missili, ha riferito un comunicato del ministero della Difesa, sono stati gli addetti ai radar della stazione di Armavir, nel sud della Russia. Intanto ha toccato quotia due milioni e sembra destinato a crescere il numero di rifugiati siriani. Dalla Siria non si arresta il flusso di donne, bambini e uomini che attraversano i confini in uscita dalla Siria spesso portando con se' poco piu' dei vestiti che indossano. E' un trend allarmante quello che ha visto fuggire 1,8 milioni di persone in 12 mesi. Esattamente un anno fa i rifugiati registrati o in attesa di registrazione erano 230.671. "La Siria è diventata la grande tragedia di questo secolo - una vergognosa calamita' umanitaria con livelli di sofferenza e esodi mai registrati nella storia piu' recente," ha affermato Antonio Guterres, Alto Commissario delle Nazioni unite per i Rifugiati. "L'unico conforto è rappresentato dall'umanita' dimostrata dai paesi confinanti nell'accogliere e salvare la vita di cosi' tanti rifugiati". Oltre il 97 per cento dei rifugiati siriani sono ospitati dai paesi della regione confinante, il che pone un fardello non indifferente sulle infrastrutture, sulle economie e le societa' dei paesi coinvolti. C'e' urgente bisogno di un consistente sostegno internazionale per aiutare questi paesi a gestire la crisi dei rifugiati siriani.





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