Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Bari. Tragedia a Lampedusa: Michele Emiliano chiede la  proclamazione del lutto nazionale

Il Sindaco di Bari Michele Emiliano. (foto) ndr.

di Redazione

BARI, 4 OTT. - “Una tragedia immane, quella avvenuta oggi a Lampedusa, come immane è stata la tragedia di tre giorni fa a Scicli. Auspico che venga proclamato il lutto nazionale per richiamare tutto il Paese e l’Europa alla gravità di episodi così drammatici e inaccettabili, affinché non accadano mai più”: è quanto dichiara il sindaco di Bari Michele Emiliano con riferimento alla strage di immigrati che questa mattina è costata la vita a oltre 90 persone, mentre altri 250 sono i dispersi. La stessa richiesta il sindaco Emiliano l’aveva formulata tre giorni fa a seguito della morte di tredici persone a Scicli. 

L’ASSESSORE ABBATICCHIO SULLA TUTELA DEI MINORI ROM E IL MONITORAGGIO DEL TERRITORIO 

L’assessore al Welfare Ludovico Abbaticchio, a seguito di numerose segnalazioni, ha inviato una nota al comandante della Polizia municipale, ai presidenti di circoscrizione, ai servizi sociali circoscrizionali, al servizio sociale della ripartizione Solidarietà sociale e ai responsabili del PIS (Pronto intervento sociale) per invitarli, ciascuno per la propria competenza, a vigilare sul fenomeno dei minori rom dediti all’accattonaggio sul territorio cittadino, ponendo in atto i relativi interventi di tutela previsti per legge. Nella nota l’assessore chiede inoltre di verificare l’eventuale presenza di familiari dei suddetti minori, cui dovrà essere contestato il reato di induzione all’accattonaggio, con conseguente segnalazione alla Procura della Repubblica.  
DOMANI CERIMONIA PER L’AVVIO DELL’ANNO SCOLASTICO NEL CAMPO ROM DI JAPIGIA 

Su iniziativa dell’Ufficio scolastico regionale, domani, venerdì 4 ottobre, alle ore 10.00, in occasione dell’avvio dell’anno scolastico, si svolgerà un cerimonia nel campo rom di Japigia. L’iniziativa è dedicata alla promozione della scolarizzazione e della funzione strategica della scuola nel progetto di rilancio del Paese, nonché della sua capacità di costruire, attraverso progetti educativi di inclusione, l’integrazione e la legalità. La scelta del campo rom di Japigia non è casuale, in quanto si tratta di uno dei luoghi emblematici della tradizione di accoglienza della nostra regione, storicamente e naturalmente vocata ad includere culture e tradizioni differenti. Alla cerimonia interverrà l’assessore alle Politiche educative e giovanili Fabio Losito. 

RELAZIONE DEL SINDACO IN CONSIGLIO COMUNALE IN ORDINE AL NUOVO SISTEMA DEI TRIBUTI LOCALI 

La manovra fiscale per l’anno 2013 scaturisce dall’esigenza di dover reperire maggiori entrate proprie, a seguito delle nuove norme in materia di federalismo fiscale municipale e dei provvedimenti governativi emanati nel corso del 2011, in particolare la cosiddetta manovra Monti e i successivi decreti relativi alla spending review. Tali norme hanno profondamente innovato lo scenario delle entrate dei Comuni, avviando il passaggio dalla finanza derivata a quella autonoma. In questa nuova stagione siamo passati da oltre 11 miliardi di trasferimenti statali annui complessivi, assegnati in base al criterio della spesa storica, ai tributi propri e compartecipazioni, con l’accelerazione di un processo di introduzione di nuove tasse ed imposte, compresa l’anticipata applicazione della nuova IMU, e l’introduzione del nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), in sostituzione della Tarsu, a partire da quest’anno. Inoltre, è stata conferita ai Comuni la facoltà di introdurre ulteriori tributi, come l’Imposta di soggiorno e di scopo. Per quanto riguarda l’Imu, la manovra 2013 ricalca integralmente quanto previsto lo scorso anno dalla deliberazione di C.C. del 31 luglio, con alcune differenze che mi permetto di rappresentare sinteticamente a questo Consiglio. Non è stata riproposta l’ulteriore detrazione di € 150 o di € 100 prevista per l’abitazione principale, in favore di soggetti passivi con reddito sino a € 50.000, in relazione al chiarissimo orientamento governativo e parlamentare teso ad abolire il pagamento dell’Imu per l’abitazione principale. Tale orientamento è stato formalmente cristallizzato in provvedimenti legislativi che hanno dapprima sospeso il pagamento della prima rata dell’Imu e poi definitivamente abolito con il decreto legge del 31 agosto di quest’anno, in attesa di conversione. Non è più prevista, inoltre, l’aliquota agevolata dello 0,76% per le unità immobiliari delle categorie C3 e D1, poiché lo Stato dal 1 gennaio di quest’anno incassa direttamente l’intero tributo relativo agli immobili di categoria D. In questo contesto, è bene prevedere un’aliquota per l’abitazione principale perché, seppur in uno scenario politico-normativo che procede verso la soppressione dell’Imu su tale fattispecie, non è detto che tale orientamento rimanga confermato in via definitiva per i prossimi mesi. La proposta di deliberazione alla vostra attenzione, ai sensi e per gli effetti del Testo Unico sugli enti Locali, ha il mero compito di fissare aliquote, detrazioni ed agevolazioni Imu, mentre l’individuazione della soggettività passiva rientra nel novero esclusivo delle competenze statali, trattandosi di un’imposta di istituzione centrale. A ciò si aggiunga che, rebus sic stantibus il decreto legge del 31 agosto, non solo è successivo alla data di proposizione dello schema di delibera, ma soprattutto è ancora in attesa di conversione in legge e, comunque, nulla è ancora stato disposto sul piano normativo in relazione al pagamento delle successive rate. Senza tralasciare, poi, che l’aliquota per l’abitazione principale trova sicura applicazione per gli immobili di categoria A1, A8 e A9, non interessati né dalla sospensione né, tantomeno, dall’abolizione del pagamento. In merito alla Tares, è bene innanzitutto spiegare ciò che prevede la normativa nazionale. La Tares (Tassa sui Rifiuti e Servizi) ha sostituito la tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu), in applicazione di quanto previsto dall’art. 14 del decreto Monti “Salva Italia”. Nello ratio della legge la tariffa mira a promuovere la riduzione dei rifiuti e ad incrementare la raccolta differenziata, introducendo un sistema che tende a far pagare a ciascun contribuente per i rifiuti che effettivamente produce, secondo il principio cardine ambientale sancito dall’Unione Europea del “chi inquina paga”. La tariffa è commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte, sulla base dei criteri determinati con il regolamento di cui al D.P.R. n. 158 del ‘99. Le quantità di rifiuti prodotti comprendono sia quelli urbani che quelli speciali assimilati. A tal fine il Comune di Bari, nell’ambito del Regolamento Tares di cui alla proposta alla vostra attenzione, revocando il precedente Regolamento ambientale del ’98, ha stabilito i nuovi criteri quantitativi e qualitativi per l'assimilazione ai rifiuti urbani di quelli speciali provenienti dalle attività economiche. La tariffa copre interamente i costi sostenuti per il servizio di gestione dei rifiuti urbani, che comprende lo spazzamento stradale, la raccolta indifferenziata e differenziata, il trattamento e lo smaltimento finale dei rifiuti, i cui costi sono stati tutti previsti nel Piano Economico e Finanziario del Servizio di gestione rifiuti urbani, di cui alla proposta alla vostra attenzione, pari complessivamente a € 60.417.925,03 Iva inclusa. A ciò va aggiunto il contributo a carico del civico bilancio pari a € 4.016.038,80 per la copertura finanziaria delle agevolazioni concesse dall’Amministrazione Comunale. A tal proposito, si rileva che il Piano Economico Finanziario prevede in € 63.014.456,22 il costo del contratto di servizio per l’anno 2013, che è sostanzialmente in linea con il costo sostenuto nell’anno 2012, attestatosi a complessivi € 63.200.000, pur in presenza dei fisiologici ed oggettivi incrementi dei costi di esercizio, determinati dall’aumento del prezzo del carburante e degli oneri per imposte dirette e indirette, a cui si aggiungono i maggiori costi dovuti all’estensione della raccolta differenziata porta a porta nei vari quartieri cittadini e l’aggravio determinato dall’ecotassa applicata dalla Regione Puglia per il conferimento dei rifiuti in discarica. La tariffa Tares, quindi, è costituita dalla somma di due quote: · quota fissa, quantificata in base ai costi fissi del servizio di gestione dei rifiuti urbani (quali lo spazzamento e lavaggio stradale, gli investimenti e gli ammortamenti per gli impianti, costi amministrativi di riscossione ed accertamento del Tributo); · quota variabile, rapportata alla quantità di rifiuti complessivamente prodotti nel territorio di ciascun Comune e alle caratteristiche del servizio offerto (sono previsti i costi per la raccolta e trasporto RSU, per il loro trattamento e smaltimento, nonché per il riciclo e la raccolta differenziata). Alla tariffa si perviene tramite criteri di calcolo basati su 4 coefficienti, Ka, Kb, Kc e Kd. Per le utenze non abitative, per ciascuna categoria produttiva o commerciale viene determinato: 
• un coefficiente Kc, che tiene conto della quantità potenziale di produzione di rifiuti connessa alla tipologia di attività, mediante il quale si calcola la quota fissa della tariffa; 
• un coefficiente Kd, che tiene conto della quantità di rifiuti connessa alla tipologia di attività, mediante il quale si calcola la quota variabile della tariffa; 
• la tariffa a metro quadro per la quota fissa; 
• la tariffa a metro quadro per la quota variabile. La quota fissa si ottiene moltiplicando la superficie tassabile del contribuente per il coefficiente Kc e per la tariffa a metro quadro relativa alla quota fissa. La quota variabile, invece, si ottiene moltiplicando la superficie tassabile per il coefficiente Kd e per la tariffa a metro quadro relativa alla quota variabile. Per quanto riguarda le utenze di tipo abitativo, oltre alla superficie utilizzata, per la prima volta viene introdotto il numero dei componenti che di fatto utilizzano l’immobile oggetto di tassazione (quindi a prescindere dal nucleo anagrafico previsto nello Stato di famiglia), al fine di valutare l’effettiva quantità del rifiuto prodotto nell’immobile oggetto di tassazione. Pertanto, per il calcolo delle tariffe di tipo abitativo, si utilizza: 
• un coefficiente Ka, per tutti i Comuni del Mezzogiorno superiori a 5.000 abitanti, che tiene conto della quantità potenziale di produzione di rifiuti connessa alla superficie e al numero dei componenti, mediante il quale si calcola la quota fissa della tariffa; 
• un coefficiente Kb, che tiene conto della quantità di rifiuti connessa al numero dei componenti, mediante il quale si calcola la quota variabile della tariffa; 
• la tariffa a metro quadro per la quota fissa; 
• la tariffa per la quota variabile. Le modalità di pagamento della Tares sono identiche a quelle della Tarsu, pertanto è prevista la possibilità del pagamento in un’unica soluzione o mediante quattro rate bimestrali, attraverso un modello F24 da pagarsi presso qualsiasi sportello postale o bancario, senza costi di commissione. Ovviamente sarà possibile anche utilizzare dei semplici bollettini di conto corrente postale. Le tariffe, determinate sulla base dei criteri stabiliti dalla norma, sono indicate nella proposta di deliberazione che, a seguito dell’esame e dell’approvazione del Regolamento Tares e del Piano Economico Finanziario nell’ordine sequenziale derivante dalle linee guida definite dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, completa l’intera manovra relativa all’istituzione e all’applicazione della stessa tassa. Dalle analisi effettuate sulla base di simulazioni condotte sulla banca dati comunale dei contribuenti attualmente dichiarati, emerge che: · per le utenze abitative, un appartamento medio dichiarato ai fini della tassazione per 80 mq. in caso di unico occupante (che gode di una riduzione tariffaria pari al 20%) vi è una diminuzione dell’importo da pagare ai fini Tares (rispetto alla Tarsu) di oltre il 28%; mentre a partire da un nucleo di 3 componenti è previsto un aumento del 3%, che può arrivare al 31,44% solo nei casi di 6 o più componenti (è del tutto evidente che, secondo i principi sopra illustrati, sulla base della nuova tassazione maggiore è il numero dei componenti familiari, più elevata è la quantità di rifiuto prodotta e quindi più alta la tassazione); · per le utenze non abitative, su un totale di 30 categorie commerciali previste, solo per 5 di esse è previsto un aumento della nuova tassazione rispetto alla vecchia Tarsu (che varia dal 3 % alla punta massima del 55%, quest’ultima peraltro per un numero limitato di contribuenti). La quasi totalità di contribuenti, infatti, gode di un abbattimento che, per alcune categorie (quali stabilimenti balneari o autosaloni), risulta particolarmente consistente, sfiorando addirittura il 70%. Un risultato ottenuto grazie alla scelta, adottata negli ultimi anni, di applicare una gradualità degli aumenti tariffari. Ciò allo scopo di avvicinarsi il più possibile a quel 100% della copertura del servizio e di evitare, al momento dell’applicazione della Tares, un impatto fortemente oneroso sul carico fiscale dei contribuenti, come invece è avvenuto nella maggior parte dei Comuni. Non da meno ha contribuito l’efficace attività di lotta all’evasione fiscale condotta dagli uffici comunali nell’ultimo biennio, che ha consentito di recuperare ben 1,8 milioni di mq. di maggior superficie tassabile, in aggiunta ai 4,8 milioni di mq. precedentemente tassati, e di perseguire l’obiettivo della perequazione del carico fiscale tra i contribuenti. Peraltro, al pari di quanto previsto nel precedente Regolamento Tarsu, il Comune di Bari ha previsto forme agevolative di totale esenzione della tassa legate al reddito (non superiore a 4.000,00 € valore ISEE), a condizione che nessuno dei componenti del nucleo sia proprietario, ovvero titolare di diritti reali di godimento, di alcun immobile su tutto il territorio nazionale. Invece per gli ultraottantenni, la totale esenzione della tassa è prevista in caso di valore ISEE non superiore a 10.000,00 €, a condizione che occupi un’abitazione con massimo due pertinenze in proprietà o in usufrutto o in locazione, adibita ad abitazione principale, e che nessuno dei suoi componenti sia proprietario o titolare di diritti reali di godimento di altri immobili su tutto il territorio nazionale. Nel caso in cui il valore ISEE superi i 5.000,00 € ma risulti inferiore a 7.000,00 €, è prevista una riduzione tariffaria del 20% a condizione che si occupi un immobile con massimo 2 pertinenze, in proprietà o in usufrutto o in locazione, adibito ad abitazione principale, e che nessuno dei suoi componenti risulti proprietario o titolare di diritti reali di godimento di altri immobili su tutto il territorio nazionale. Le agevolazioni per le utenze domestiche devono essere presentate esclusivamente per il tramite di CAF convenzionati con il Comune, i quali provvederanno contestualmente a rilasciare la relativa documentazione ISEE. Quindi il contribuente avrà il vantaggio di poter richiedere al CAF il rilascio del valore ISEE e, contestualmente, senza doversi recare presso gli sportelli comunali, di inviare online tramite il portale comunale la relativa istanza già protocollata informaticamente. I dati saranno immessi direttamente negli archivi della banca dati della Ripartizione Tributi. Sono previste anche forme di riduzione tariffaria fino al 40% della parte variabile, per tutte le utenze non domestiche che avviino al recupero, in una percentuale minima del 30%, i propri rifiuti assimilati. Anche per le utenze abitative sono previste riduzioni del 10% della parte variabile della tariffa per la raccolta differenziata di quartiere superiore al 50% del totale del rifiuto prodotto, e del 30 % della parte variabile della tariffa relativa ai singoli utenti domestici che dimostrano di aver conferito l’anno precedente in modo differenziato i rifiuti, a partire dalla misura minima di kg 550 annui. Le esenzioni per i locali individuati dal Comune e affidati alle Onlus e per quelli utilizzati dagli Enti morali e le riduzioni tariffarie per le aree scoperte destinate alla commercializzazioni di autoveicoli o ad attività aventi analoga produttività di rifiuti, completano il quadro complessivo delle agevolazioni previste nel Regolamento Tares, con l’obiettivo sia di sostenere i soggetti economicamente e socialmente deboli che di premiare i contribuenti che fanno correttamente la raccolta differenziata. Per quanto riguarda l’addizionale comunale all’Irpef, la manovra 2013 conferma l’aliquota dello 0,8 %, con esenzione nei confronti delle famiglie con redditi inferiori o uguali al limite di € 15.000, già adottata lo scorso anno in ossequio al principio di progressività e in considerazione dell’oggettiva esigenza di continuare ad assicurare idonee fonti di finanziamento per le spese di carattere ricorrente del Bilancio Comunale, anche alla luce dei progressivi e cospicui tagli dei trasferimenti statali, e con il fine di assicurare standard qualitativi nella gestione dei servizi comunali a favore dei cittadini. In merito alla Tosap, si è ritenuto di non incrementare le tariffe, nonostante siano immutate da ben 10 anni e suscettibili di aumenti a seguito dell’eliminazione della sospensione del potere degli Enti Locali di deliberare aumenti dei tributi. E non abbiamo neanche optato, come consentito dall’art. 63 del D.Lgs. n. 446/1997, per l’istituzione del Canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (Cosap), in sostituzione della Tosap, che avrebbe comportato una maggiore entrata per il Bilancio comunale di circa 1 milione di euro. Ciò per non aggravare il carico tributario nei confronti di coloro che operano in settori particolari in cui è richiesto l’uso di spazi esterni, con particolare riferimento agli operatori del Centro storico cittadino. Rimasta invariata anche l’imposta sulla pubblicità, pur essendo immutata da ben 10 anni ed essendo suscettibile anche questa di aumenti a seguito dell’eliminazione della sospensione del potere degli Enti Locali di deliberare aumenti dei tributi. Infine, l’imposta di soggiorno. Anche in questo caso abbiamo preferito rinunciare a maggiori introiti, recependo le richieste degli albergatori e contribuendo a rendere ancora più attrattivo il nostro territorio.





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento