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Bari. Sette arresti della Gdf e sequestrati oltre un mln. di Euro

Una pattuglia della Gdf sul luogo del sequestro. (foto) ndr.
“Operazione darsena”. Sette arresti per bancarotta fraudolenta e sottrazione al pagamento delle imposte. Sequestrati beni per un valore di oltre 1 milione di euro” 

di Redazione

BARI, 4 OTT. - Dalle prime ore di questa mattina il G.I.C.O. del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari sta eseguendo sette ordinanze di custodia cautelare emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari nei confronti degli amministratori, giuridici e di fatto, della Cooperativa Multiservizi Portuali di Bari, ritenuti responsabili di reati in materia fallimentare e tributaria. Si e’ proceduto, inoltre, all’esecuzione di un decreto di sequestro concernente beni mobili, immobili, autoveicoli e quote societarie; in particolare sono stati sottoposti a sequestro 5 appartamenti siti in Bari, Torre a mare, Triggiano, Modugno e Casamassima , 4 autovetture, 1 motociclo, quote societarie, nonché conti correnti bancari e postali e polizze assicurative per un valore di oltre 1 milione di euro, somma equivalente all’ammontare delle imposte non versate all’erario (600.000 euro) e dei relativi interessi e sanzioni. Le misure cautelari sono state emesse nell’ambito di un più ampio procedimento avviato dalla D.D.A. di Bari in merito alla gestione, da parte della Cooperativa Multiservizi Portuali, di servizi di varia natura all’interno del locale scalo marittimo. La complessa attività investigativa ha consentito, tra l’altro, di accertare che Columbo Nicola, già rappresentante della Multiservizi e suo attuale amministratore di fatto, in concorso con i suoi più stretti collaboratori nonché familiari, aveva ideato e realizzato un progressivo depauperamento economico – patrimoniale della società al fine di sottrarsi al pagamento di ingenti somme dovute all’erario, complessivamente ammontanti a circa 600.000 euro al netto di interessi e sanzioni. Tale sistema fraudolento risulta essere stato attuato mediante il sistematico svuotamento delle casse sociali – attraverso costanti prelevamenti e distrazioni di disponibilità finanziarie, per un ammontare di oltre euro 500.000, nonché l’arbitrario riconoscimento di ingenti maggiorazioni stipendiali allo stesso Columbo ed ai suoi più stretti familiari - e la creazione, a decozione avvenuta, di altro, e solo apparentemente distinto, soggetto economico: la “Port Parking S.r.l.”. Sebbene la rappresentanza legale di tale ultima srl, così come quella della Multiservizi, risulti essere stata fittiziamente attribuita a terzi, nel corso delle indagini è emerso che il Columbo ha continuato, fino all’attualità, a gestire di fatto entrambe le imprese.





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