Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Governo: Letta, ora crescita. Legge stabilita' a meta' ottobre

E. Letta. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 4 OTT. (AGI) - Finiti i "compiti collaterali" ora si deve ricominciare a lavorare per la crescita. Enrico Letta conclude la sua giornata a un convegno all'universita' di Siena e con ironico understatement archivia le turbolenze che hanno portato il governo sull'orlo del precipizio. Ora, annuncia, si deve lavorare a testa bassa per recuperare il tempo perso e riprendere l'attivita' di governo, a partire dalla legge di stabilita'. In mattinata il premier ha assistito alla messa del Papa ad Assisi e da lui ha ricevuto gli auguri di buon lavoro e una preghiera a tutto il Paese "perche' ciascuno lavori sempre per il bene comune, guardando a cio' che unisce piu' che a cio' che divide". Poi nel pomeriggio Letta e' a un convegno del British council e coglie l'occasione per spiegare brevemente quale sara' l'orizzonte dell'impegno del suo esecutivo: "migliorare la produttivita' in Italia e agganciarci al treno della crescita". "E' davvero molto strano, ho dovuto trascorrere molto tempo e profondere molti sforzi per altri compiti collaterali, invece - spiega - vorrei usare le mie energie per creare lavoro e aiutare le imprese a creare posti di lavoro, lo faremo nel quadro della prossima legge di stabilita'. Sara' un lavoro importante da svolgere". La legge di stabilita', dunque sara' il primo provvedimento a cui lavorera' l'esecutivo e anche il primo banco di prova della sua nuova maggioranza politica, sara' l'ago della bilancia per ridisegnare il suo nuovo perimetro. Il provvedimento verra' presentato entro il 15 ottobre. Tre le direttrici di lavoro: il costo del lavoro, l'Iva e la fiscalita' sulla casa. L'obiettivo e' ridurre il peso fiscale sul lavoro per le imprese e aumentare il peso delle buste paga per i lavoratori; ridisegnare aliquote e paniere dell'Iva; modulare la nuova service tax. Per questo da lunedi' a martedi' il premier avviera' una fase d'ascolto, incontrera' le parti sociali e gli enti locali. Poi si terranno due diversi consigli dei ministri, uno la prossima settimana di confronto tra i ministri per un primo giro di tavolo e uno operativo la settimana successiva con la messa a punto del provvedimento. Sempre sul fronte economico il governo proseguira' il suo impegno per l'Expo e per Destinazione Italia, con un road show di missioni internazionali. La prima, subito dopo la legge di stabilita', sara' l'incontro a Washington con Obama, che ovviamente riveste ben piu' di un profilo solo economico. Poi ci sara' la missione nei Paesi del Golfo, rinviata per le turbolenze della politica italiana e infine due missioni in Asia e Sud America. Parallelamente si seguono i tre dossier cruciali per la politica industriale: Finmeccanica, Alitalia e Telecom. Sul fronte politico-parlamentare l'esecutivo intende portare a casa in tempi brevi l'istituzione della commissione bicamerale per le riforme. E cerchera' di essere da stimolo alla legge elettorale. Chi ha parlato con Letta in questi giorni assicura che l'obiettivo e' varare una legge che quantomeno elimini il vulnus della soglia di maggioranza potenzialmente incostituzionale, salvo poi essere rimodificata al termine dell'iter complessivo di riforme. Il premier spera di poter evitare un ritorno al proporzionale puro, perche' miraggi neocentristi non sono alle viste, assicurano i parlamentari a lui vicini, quel che si vuole ottenere e' un 'terreno di gioco' reso piu' praticabile ma sempre nel solco del bipolarismo. Sul fronte parlamentare poi Letta non ha dimenticato l'impegno preso in sede di fiducia ad aprile: l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Per questo ha dato tempo fino alla fine dell'anno ai partiti ma non ha dimenticato il 'grimaldello' del decreto legge. Insomma, un programma pieno e ambizioso, che non dimentica l'Europa e il semestre di guida italiana a fine 2014. Ma il premier, a chi sospetta che il suo orizzonte possa allungarsi oltre la primavera 2015 ricorda, parlando dell'Expo, che gli italiani "sono bravi, ma sono piu' bravi quando hanno delle scadenze". Insomma, pare dire, se la maggioranza sara' davvero coesa, in un anno e mezzo si puo' far ripartire l'Italia.





***Questo Spazio pubblicità è in vendita***

Nessun commento