Libri. Intervista a Filippo Gigante, autore de “La piscina delle mamme”
La copertina del libro. (foto com.) ndr. |
di Redazione
BARI, 11 OTT. - Perché scrivere una storia su due donne?
Dire donna significa “universo tutto da scoprire”. Nelle donne esistono sfumature della vita totalmente diverse da quelle degli uomini. Non si finisce di restare sorpresi, affascinati, meravigliati dai loro canovacci di emozioni, esperienze, di esempi di forza… Ho scelto di parlare di due donne per rendere omaggio anche alla memoria di due mie prozie paterne, grande esempio di umiltà, che negli anni hanno dovuto affrontare non poche difficoltà. Turbolenze, tempeste, scossoni, perdite che le hanno portate reciprocamente a rafforzare la loro amicizia… Amicizia che ha reso più forte le loro anime e la loro fede.
Scrivi: “La cucina e’ la parte più vera di noi stessi…” da dove nasce questo concetto?
La cucina è una delle passioni delle due protagoniste del romanzo. Questo bel concetto già ben noto, si è rafforzato durante alcune chiacchierate telefoniche con Daiana Cecconi, una delle più simpatiche concorrenti dell’ultima edizione di Masterchef Italia.
Attraverso il suo mondo culinario ricco di ricette e tradizioni, sono andato man mano a delineare un lato psicologico legato alla cucina. Ogni piatto che scegliamo di preparare, cucinare o semplicemente mangiare può rappresentare dettagli sulla nostra personalità e sul nostro umore. Una torta preparata con amore e passione ha senza dubbio un sapore diverso da una preparata con ansia, rabbia o un pizzico di delusione.
Quanto e come hai lavorato sullo stile del tuo romanzo?
Il libro è stato concepito come la struttura di una piscina: dal nome dei capitoli (intitolati tuffi) alla sensazione d’immersione che (spero) si provi durante la lettura. Ogni tuffo raccoglie dettagli sulle passioni, il passato, i cosiddetti “sogni letterari” delle protagoniste. Ho iniziato a scrivere questo romanzo a settembre 2012. Avevo già abbozzato delle idee e alcuni passaggi chiave qualche mese prima. Ho terminato questa “nuotata” agli inizi del 2013.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Con il Centro Educativo Artistico Techné di Alberobello, gestito da Silvia Mastrangelo (regista e coreografa) e Chiarita Notarnicola, sto curando insieme alla presenza di mio fratello Davide (scenografo) e in collaborazione con il mio editore il laboratorio di formazione teatrale “RESPIRO LAB”. L’obiettivo finale è quello di portare sulle scene uno spettacolo teatrale ispirato alla storia del mio libro d’esordio “Bianco e nero” che verrà rieditato e pubblicato, per fine anno, dalla mia attuale casa editrice Lettere Animate. Ci stiamo già attivando nella ricerca di sponsor e partner che potrebbero darci un sostegno per questo nuovo progetto “di ampio respiro”. Per la fine del 2014 è prevista l’uscita del mio nuovo romanzo, dal titolo provvisorio, “La forza delle tue parole”. Per ogni altro progetto o aggiornamento invito tutti a fare un salto sul mio sito ufficiale: www.filippogigante.it
Concludiamo questa breve intervista con uno stralcio tratto dal tuo libro “La piscina delle mamme”… quale sceglieresti per salutare i lettori?
“Siamo l'uno parte del tempo dell'altro e nell'accogliere le differenze, nel riparare uno strappo affettivo, nel salvaguardare la bellezza di ogni istante e nella coscienza di ogni gesto ci si accorge di respirare un po’ di quell’aria che sa di insoddisfazione e compassione. Alcune cose inizialmente importanti diventano di poco valore e la vita di tutti giorni si presenta come una continua scoperta che si tinge di tutte le emozioni e i colori del mondo”.
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