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Usa: niente accordo sul budget, 800mila statali a casa

Il Presidente degli Usa Obama. (foto Agi) ndr.

di Redazione

ROMA, 1 OTT. (AGI) - Al Congresso americano il miracoloso compromesso auspicato da Barack Obama non c'e' stato: alla mezzanotte ora di Washington, le 6 del mattino in Italia, e' scattato lo 'shutdown', il blocco parziale delle attivita' dell'amministrazione federale Usa. Si tratta di una misura che significa lasciare a casa 800.000 lavoratori statali e la chiusura di musei, monumenti-simbolo come la Statua della Liberta', sportelli ministeriali e 401 parchi naturali. Dietro lo stallo, c'e' lo scontro su Obamacare. I repubblicani erano decisi a negare i fondi alla riforma sanitaria del presidente, entrata in vigore proprio oggi, se non ci fosse stato un rinvio di un anno per l'applicazione. Un diktat irricevibile per i democratici. "Il Congresso", ha affermato Obama in un video destinato alle Forze Armate, "malauguratamente non ha adempiuto le proprie responsabilita'". Poi ha scritto una lettera aperta ai dipendenti pubblici Usa, sostenendo che lo shutdown era "assolutamente evitabile" ed e' ingiusto. "Continuate a svolgere i vostri servizi in un clima politico che, spesso in questi anni, vi ha visti trattati come un punching bag", un sacco da boxe, ha osservato. Le prime reazioni dei mercati sono state contenute, nonostante l'ultimo 'shutdown', risalente a 17 anni fa, sia costato due miliardi di dollari: il dollaro ha perso lo 0,2% sulle principali valute di riferimento e Wall Street ha aperto addirittura in lieve rialzo. Il direttore del Bilancio della Casa Bianca, Sylvia Mathews Burwell, ha ordinato alle agenzie federali d'intraprendere la chiusura "per mancanza di fondi", appena dieci minuti prima che il governo Usa rimanesse ufficialmente con le casse vuote. Non e' chiaro quanto a lungo potra' o dovra' protrarsi lo 'shutdown'. Burwell ha sollecitato il Congresso ad approvare al piu' presto un bilancio di esercizio provvisorio, onde permettere ai dicasteri di riprendere a funzionare. Chuck Hagel, capo del Pentagono, ha accusato le due camere del Congresso di "completa irresponsabilita'" per il mancato compromesso, nonostante il personale militare sia stato risparmiato dalla scure finanziaria: norme di emergenza, promulgate da Obama hanno infatti messo al sicuro fondi sufficienti per garantire l'ininterrotto pagamento degli stipendi a 1 milione e 400.000 dipendenti in divisa. Si stima pero' saranno circa 400.000, la meta' del totale, i dipendenti civili costretti a tornarsene a casa. "La nube oscura dell'incertezza", ha tuonato Hagel da Seul, "getta un'ombra sulla nostra credibilita' presso gli alleati".





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