Decadenza: Berlusconi attacca "Un colpo di Stato, reagiremo"
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Silvio Berlusconi al congresso F.I. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 24 NOV. (AGI) - Silvio Berlusconi avverte: la decadenza da senatore verra' vissuta come un colpo di stato. Da lunedi' la rinata Forza Italia con ogni probabilita' si porra' all'opposizione, ad iniziare dalla legge di stabilita', e da martedi' il suo leader promette battaglia in campo aperto.
Parla a lungo all'assemblea dei giovani di Forza Italia, difende lo stalliere Mangano usando le parole di Dell'Utri, si infervora e mette in chiaro: niente servizi sociali, io ho la mia dignita' (in termini piu' espliciti: "non pulisco i cessi") e la grazia non la chiedo. Deve essere Giorgio Napolitano a darmela 'motu proprio'.
Un fiume in piena, un profluvio di parole che lasciano intendere, pero', che anche lui la decadenza da Palazzo Madama la da' per scontata. E si prepara al dopo. ""Mercoledi' 27 ci sara' il voto al Senato, dopo vent'anni di tentativi di eliminarmi non andati in porto: questa operazione si chiama colpo di Stato, un omicidio politico e' stata calpestata la verita' e la legge", tuona fin dall'inizio, "i servizi sociali sarebbero un'umiliazione per me e per il mio Paese". Che fare, allora? "Io non credo che possiamo accettare una violenza cosi' fatta nei confronti della nostra democrazia e della nostra liberta'. Per questo sfido apertamente questa sinistra, che non ha mai rinnegato l'ideologia criminale del comunismo e che fa ancora dell'odio un suo comportamento. La sfido: la sinistra non pensi che lasceremo che questo colpo di Stato si realizzi senza una reazione da parte nostra".
Lotta senza quartiere, insomma, a partire dal 27, giorno delle votazioni sulla decadenza in Senato, quando Fi scendera' in piazza. La location, salvo ulteriori aggiornamenti, e' al momento quella di via del Plebiscito, davanti a palazzo Grazioli, e non piu', come inizialmente previsto, un 'girotondo' intorno a palazzo Madama. Per ora, viene spiegato da fonti del partito, nulla e' stato deciso in via definitiva: si attende la Conferenza dei capigruppo di palazzo Madama, lunedi', per capire nel dettaglio come organizzare la manifestazione.
Il giorno dopo, il 28, il Senato ripredera' l'esame della legge di Stabilita'. Ma per quel giorno il Cavaliere non sara' piu' parte dell'assemblea. Questo, comunque, non vuol dire che restera' inerte. "Vi sembra che possa umiliarmi a sentire don Mazzi dire 'presidente venga a pulire i cessi qui da noi', e un altro che dice 'venga qui con i ragazzi della palestra di Scampia cosi' le va giu' la pancia'... Credete possa umiliarmi cosi'? Sarebbe ridicolo", chiede ai giovani sostenitori. No, c'e' un'altra strada: "Il presidente della Repubblica non dovrebbe avere un attimo di esitazione a dare, senza che io presenti la richiesta, perche' ho la dignita' di non chiederla, un provvedimento che cancelli l'ignominia dell'affidamento ai servizi sociali".
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