Estero. Putin da papa Francesco, colloquio privato. Appello sulla Siria
Putin da Papa Francesco. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 25 NOV. (AGI) - E' stato l'incontro con papa Francesco il piatto forte della prima giornata della missione italiana di Vladimir Putin. Il presidente russo, subito dopo l'arrivo a Roma, e' andato in Vaticano per l'udienza pontificia, la prima con Bergoglio e la sua quarta in assoluto. Ricco di argomenti il colloquio tra i due leader, che hanno lanciato un appello congiunto, sottolineato insieme "l'urgenza di far cessare le violenze" in Siria e di "recare l'assistenza umanitaria necessaria alla popolazione, come pure di favorire iniziative concrete per una soluzione pacifica del conflitto, che privilegi la via negoziale e coinvolga le varie componenti etniche e religiose, riconoscendone l'imprescindibile ruolo nella societa'". Francesco era molto soddisfatto per il colloquio e la possibilita' di affrontare il tema della "grave situazione siriana" alla quale, ha detto, "e' stata prestata speciale attenzione", come pure "al perseguimento della pace nel Medio Oriente".
Al centro dell'incontro tra il papa e il capo del Cremlino, e di quello successivo del leader russo con il segretario di Stato Pietro Parolin (presenti i rispettivi ministri degli esteri monsignor Dominique Mamberti e Sergeij Lavrov) anche "la situazione critica dei cristiani in alcune regioni del mondo, nonche' alla difesa e alla promozione dei valori riguardanti la dignita' della persona, e la tutela della vita umana e della famiglia". "Durante i cordiali colloqui - ha detto padre il portavoce della Santa Sede Lombardi - si e' espresso compiacimento per i buoni rapporti bilaterali e ci si e' soffermati su alcune questioni di interesse comune, in modo particolare sulla vita della comunita' cattolica in Russia, rilevando il contributo fondamentale del cristianesimo nella societa'". "Putin ha portato al Pontefice i saluti del patriarca di Mosca Kirill, ma - ha precisato Lombardi - non si e' parlato nei colloqui di oggi di questioni ecumeniche".
Papa Francesco e Vladimir Putin hanno conversato nella biblioteca privata alla seconda loggia per 35 minuti, alla presenza di due interpreti. Putin era accompagnato da un seguito di dieci persone, tra i quali il ministro della difesa Serghei Shoigu, quello degli esteri Serghei Lavrov, e il vice premier Arcady Dvorkovich. C'erano anche gli ambasciatori presso la S. Sede e il Quirinale. Nel cortile di San Damaso, dove erano arrivate 8 auto, Putin e i suoi dignitari sono stati accolti dal prefetto della casa Pontificia monsignor Georg Gaenswein. Il leader russo Putin ha donato a Papa Francesco un'icona della Madonna di Vladimir, una delle piu' venerate dalla Chiesa Ortodossa. Dopo averla presentata, ha chiesto al Pontefice se l'avesse gradita e dopo la risposta affermativa si e' fatto il segno della Croce seguendo il rituale ortodosso e si e' poi chinato a baciare l'icona, subito imitato da Francesco. Papa Francesco ha donato a Putin un mosaico raffigurante uno scorcio dei Giardini Vaticani.
Dopo il Vaticano, Putin ha incontrato l'amico ed ex premier Romano Prodi nella sua veste di inviato speciale del segretario generale dell'Onu per il Sahel, prima di essere ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
In serata l'incontro e la cena a Palazzo Grazioli da Silvio Berlusconi, a cui il capo del Cremlino e' legato da una grande amicizia. "Con Putin sara' un menu' strettamente patriottico", ha fatto sapere Berlusconi.
Domani mattina, Putin si trasferira' a Trieste per il vertice intergovernativo con il premier italiano, Enrico Letta.
Nel capoluogo giuliano la delegazione russa, di cui fanno parte anche 11 ministri, firmera' sette accordi istituzionali e sovrintendera' alla firma di 20 accordi commerciali, tra cui un memorandum sulla ricerca e sulla salute. La cooperazione tra Italia e Russia, "gia' ai massimi livelli", crescera' ulteriormente e sara' "particolarmente proficua" il prossimo anno, quando Roma avra' la presidenza di turno dell'Ue e Mosca quella del G8, ha assicurato il presidente del Consiglio Enrico Letta. "Dobbiamo superare stereotipi e timori che ancora gettano un'ombra su nostri rapporti. Lo vediamo oggi nei problemi del cosiddetto partenariato orientale della Ue, nei rapporti con Ucraina e altri paesi", ha aggiunto.
L'energia e' il "settore chiave della cooperazione tra Italia e Russia", la quale pero' "deve e puo'" svilupparsi anche in "molte altre direzioni", ha spiegato il premier, che ha individuato nella metallurgia, aeronautica e industria spaziale altri campi di possibile collaborazione tra i due Paesi.
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