Quirinale Renzi segretario: prove disgelo con Ncd
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Matteo Renzi. (foto) ndr. |
di Redazione
ROMA, 16 DIC. (AGI) - Per Matteo Renzi si e' trattato della 'prima' al Quirinale in qualita' di segretario del Pd. Un debutto 'immortalato' passo dopo passo, secondo dopo secondo, da fotografi e giornalisti. Alla tradizionale cerimonia degli scambi di auguri tra il presidente della Repubblica e le piu' alte cariche, Renzi si siede vicino all'avvocato generale dello Stato, Michele Di Pace e al procuratore generale della Cassazione, Gianfranco Ciani. Non nelle prime file, quelle sono destinate al governo (oltre al premier Enrico Letta, c'e' Fabrizio Saccomanni, Angelino Alfano Dario Franceschini, Beatrice Lorenzin, Giampiero D'Alia, Gaetano Quagliariello, Maria Chiara Carrozza, Annamaria Cancellieri), il suo posto riservato e' tra membri delle istuzioni e presidenti di Authority. In realta' avanti a lui c'e' perfino Daniele Capezzone con il quale si intrattiene anche a scherzare.
"Stamattina - dice ai fotografi il segretario del Pd - c'era una ragazza con una macchina fotografica appostata dietro un muro, dalla targa dell'auto sono risalito che e' di Empoli...".
Era la Bindi?, scherza il presidente della Commissione Finanze della Camera. "No, era Capezzone mascherato...", replica il sindaco di Firenze, arrivato al Colle in completo grigio e con un vistoso orologio viola al polso, un simbolo della sua passione per la Fiorentina. Il nuovo segretario del Pd non risponde alle domande dei cronisti ("Emozionato? Non e' la prima volta che vengo"), saluta Alfano ("So che lei parla solo con Letta, in bocca al lupo...") e, subito dopo l'intervento di Giorgio Napolitano, lascia il salone degli Arazzi. Non cosi' Enrico Letta: "Ma voi pensate che un presidente del Consiglio debba aspettare la fine della cerimonia per andare via?", chiede il premier sorridendo ai giornalisti al termine del buffet. Il Capo dell'esecutivo stringe mani, parla amabilmente con tutti e poi si affretta a raggiungere Napolitano per l'ultimo saluto della giornata. Nel frattempo sono in corso le prime prove di dialogo tra renziani e Ncd.
Alfano e Renzi si vedranno mercoledi', a palazzo Chigi, alla presenza anche del presidente del Consiglio. Ma davanti ad un buffet si confrontano il ministro Quagliariello e Graziano Delrio, ministro vicinissimo al sindaco di Firenze. I due parlando di legge elettorale ed altro. "C'e' la volonta' di collaborare", afferma il responsabile delle Riforme. Renzi, dunque, e' gia andato via. Il tempo di ascoltare il presidente della Repubblica parlare di elezioni anticipate ("gli italiani chiedono risposte, non urne il cui esito sarebbe dubbio"). Il tempo di sentire il Capo dello Stato soffermarsi sul suo mandato: "valutero' la sostenibilita' del suo gravoso incarico", dice Napolitano. "Qualora si verificassero ancora tensioni tali da interrompere la legislatura la prima carica dello Stato non esclude un suo passo indietro", 'traduce' in simultanea un ministro in sala. Un passaggio a Renzi e Alfano, la prima carica dello Stato, lo dedica quando sottolinea che il Parlamento e' ora "rinvigorito" dall'arrivo di nuove leadership. Napolitano riserva, pero', piu' spazio a Forza Italia, invitandola a non abbandonare le riforme, e a Silvio Berlusconi, un riferimento chiaro a chi ha iammginato colpi di Stato. In realta' la maggior parte dei membri dell'opposizione ha disertato la cerimonia. C'e' la senatrice di M5S Laura Bottici e tra i forzisti Capezzone, Ravetto e Fontana. Ed e' proprio quest'ultimo a commentare a nome degli azzurri il discorso del Capo dello Stato: "Io e i colleghi non ce ne siamo andati via durante il discorso del presidente Napolitano solo per rispetto del luogo in cui ci trovavamo".
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