Bari. Confisca antimafia dei carabinieri su alberghi, ristoranti e appartamenti [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]
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Il sequestro dei beni alle società mafiose dei cc. (foto) ndr. |
Sequestrati beni per un valore di 50 milioni di euro
di Redazione
BARI, 25 GEN. - I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito, ai sensi della legislazione antimafia, un decreto di confisca beni per un valore di 50 milioni di euro emesso dal Tribunale di Bari – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Si tratta di 5 aziende tra cui un Resort di lusso di Altamura (BA), una sala ricevimenti di Venosa (PZ) ed un ristorante di Gravina in Puglia (BA), 92 fabbricati e terreni, quote societarie, 29 rapporti bancari, 6 autovetture di grossa cilindrata e anche un “Harley Davidson”, tutti riconducibili ad un pregiudicato 59enne contiguo al clan “Mangione-Gigante-Matera” operante in Gravina in Puglia e zone limitrofe, già sorvegliato speciale di PS. arrestato nell’ambito della nota operazione antimafia denominata “Canto del Cigno”.
Il provvedimento odierno completa un’articolata attività investigativa iniziata nel 2011 che oltre ad aver consentito all’A.G. di emettere nel novembre di quell’anno un decreto di sequestro anticipato beni, ha permesso di mettere in luce:
- la notevole sproporzione esistente tra l’esiguità dei redditi dichiarati ed il rilevante impegno economico necessario per la realizzazione dell’enorme patrimonio;
- una fitta rete di compagini societarie formate con il metodo delle c.d. “scatole cinesi” tutte riconducibili al 59enne il quale, al fine di eludere le investigazioni, si è avvalso di molti prestanome che lo hanno agevolato nella propria attività delinquenziale.
consentì all’A.G.
L’indagine patrimoniale si inquadra in una ampia attività di contrasto alla criminalità che, nel solco degli indirizzi che provengono in tal senso dal Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione- e dalla Procura della Repubblica di Bari, è rivolta soprattutto ad aggredire i patrimoni illecitamente acquisiti.
Il contrasto ai patrimoni illeciti diventa così uno dei mezzi, forse il più importante, per un serio contrasto all’attività delinquenziale. Privando i pregiudicati delle risorse economiche si riesce a depotenziare la loro capacità criminale più di quanto possa fare la detenzione in carcere.
GIOIA DEL COLLE: CARABINIERI INTENSIFICANO I CONTROLLI PER LA TUTELA DEL BUON COSTUME. 11 ROMENE DENUNCIATE
I Carabinieri della Compagnia di Gioia del Colle hanno effettuato una serie di controlli finalizzati a contrastare il fenomeno del meretricio in strada sulle arterie stradali maggiormente interessate quali la S.P.84 Adelfia-Rutigliano nel comune di Casamassima e la S.P. 106 Gioia del Colle-Putignano di Gioia del Colle. I militari hanno sottoposto a controllo undici giovani rumene che, al momento dell’intervento, oltre ad indossare indumenti succinti ed esibirsi in pose inequivocabili, mostravano parti intime del corpo per indurre gli “interessati” in transito a fermarsi.
Le undici sedicenti ragazze, all’atto della loro identificazione, fornivano altresì false attestazioni circa il loro reale domicilio e pertanto venivano deferite in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria, oltre che per gli atti osceni, anche per false dichiarazioni sull’identità personale.
L’operazione si concludeva con l’inoltro alla Questura di Bari, per tre di esse, di proposta per l’emissione del foglio di via obbligatorio mentre le restanti otto, già sottoposte alla stessa Misura di Prevenzione, venivano deferite per l’inosservanza del provvedimento.
BARLETTA: SORPRESO A DANNEGGIARE UN TENDONE. ARRESTATO DAI CC.
I Carabinieri della Compagnia di Barletta hanno arrestato un 58enne del luogo con le accuse di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. L’uomo, sorpreso da una guardia campestre mentre era intento a tagliare dei ceppi di vite in un terreno in contrada “Masseria di Basso” del comune di Trinitapoli, si è dato alla fuga speronando l’autovettura del vigilante. Rientrato a Barletta, convinto di averla fatta franca, stava rincasando in tutta tranquillità . Ad attenderlo però vi erano i militari dell’aliquota radiomobile che immediatamente lo hanno tratto in arresto e ristretto presso la locale casa circondariale a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani.
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