Cuperlo si dimette, Renzi "accetta le critiche"
Matteo Renzi e Cuperlo. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 22 GEN. (AGI) - E' caos nel Pd all'indomani della direzione che ha visto consumarsi lo 'strappo' tra il segretario Matteo Renzi e il presidente dell'assemblea Gianni Cuperlo che, dopo averci pensato qualche ora, oggi con una lettera aperta ha rassegnato le sue dimissioni irrevocabili. "Mi dimetto perche' sono allarmato e colpito da una concezione del partito e del confronto al suo interno che non puo' piegare verso l'omologazione, di linguaggio e di pensiero", ha sottolineato Cuperlo. La risposta del segretario non si e' fatta attendere: "Ci aspetta un cammino intenso che puo' finalmente cambiare l'Italia. Si poteva fare meglio? Si', certo. Ma fino ad ora non si era fatto neanche questo. E rimettere in discussione i punti dell'accordo senza il consenso degli altri rischia di far precipitare tutto. Sono certo che questo non sia il tuo obiettivo e che ripartiremo - pur in funzioni diverse - insieme". Renzi non prova nemmeno a respingere al mittente le dimissioni, non cerca un confronto, ma si limita a dire: "Ti ringrazio per quello che hai fatto nel tuo ruolo e sono sicuro che insieme potremo fare ancora molto per il Pd e per il centrosinistra". Poi il sindaco di Firenze si sofferma su quanto accaduto ieri al termine della direzione, quando rispondendo alle riserve di Cuperlo sulla legge elettorale, ha ricordato al presidente di essere in Parlamento perche' presente nel listino bloccato dell'allora segretario: "In un partito veramente democratico le critiche si fanno, come hai fatto tu, mi spiace che ti sia sentito offeso a livello personale". Le reazioni sono state di sorpresa pressoche' unanime: Graziano Delrio, ministro renziano agli Affari Regionali, dice: "Non riesco a capire, non vedo le ragioni di un gesto del genere, anche perche' il Paese attraversa un momento davvero importante. Abbiamo messo in piedi un quadro di portata storica che puo' far nascere la terza Repubblica e tutti, sia i partiti di maggioranza che di opposizione, sono impegnati perche' questa riforma venga approvata". Il deputato Dario Nardella, fedelissimo del segretario, aggiunge: "Cuperlo sarebbe stato un ottimo presidente ma capisco che il ruolo di garanzia mal si concilia con la volonta' di guidare la minoranza. Non condivido invece le critiche fatte all'idea di partito di Renzi". Di diverso avviso il bersaniano Cesare Damiano che esprime "profondo rispetto per la decisione di Cuperlo: e' un atto di dignita' politica che condivido. Renzi - sottolinea - ha avuto un'altra caduta di stile. Errare e' umano, ma perseverare e' diabolico. Abbiamo tutti apprezzato la rapidita' con la quale, dopo anni di discussione, si e' giunti ad una proposta di riforma della legge elettorale, ma un accordo e' fatto di contenuti e su questi esistono molte riserve". Le dimissioni di Cuperlo rischiano di rendere difficile il cammino delle riforme perche', se e' vero che la minoranza del Pd non e' omogenea al suo interno - e anzi il leader dei Giovani Turchi ha gia' fatto sapere di condividere il pacchetto proposto da Renzi - e' pur vero che i cuperliano, liberi dalla funzione di arbitro super partes del loro punto di riferimento, possono fare opposizione dall'interno. E i primi segnali di 'scricchiolii' all'interno della maggioranza sono arrivati oggi in Prima Commissione alla Camera. "Il punto - sottolinea Andrea Giorgis, componente Pd della commissione Affari Costituzionali della Camera - e' che questa mattina in commissione ci sono stati diversi interventi critici come quelli di Scelta Civica e Sel". "Bisogna verificare - sottolinea Daniele Marantelli - se sull'accordo c'e' una maggioranza larga perche' in commissione in diversi, a partire da Sc hanno posto questioni di merito". Mentre per Danilo Leva le dimissioni di Cuperlo sono un "gesto politico che pone un tema al segretario del partito: capire come continuiamo a stare insieme" perche' "non si puo' gestire un partito secondo una logica padronale e il dileggio non e' possibile. Ci vuole un chiarimento da parte di Renzi". Un appello perche' si giunga ad un chiarimento interno positivo viene da Piero Fassino. "Gli impegnativi passaggi politici e istituzionali che stanno di fronte al PD - sottolinea - richiedono un partito che, nel rispetto delle posizioni di ciascuno, sia caratterizzato da coesione e solidarieta'. Per questo mi auguro un chiarimento politico che consenta a Gianni Cuperlo di non dare corso alle dimissioni e di riprendere le sue funzioni di Presidente dell'Assemblea Nazionale".***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
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