Bari. Il candiddecaro e l'edilizia giudiziaria
L'On. Antonio De Caro. (foto) ndr. |
di Ettore Bucciero
BARI, 13 FEB. - Il giovane candidato Decaro nella sua visione del futuro di Bari non dimentica la questione dell’edilizia giudiziaria.
L’aveva orecchiata al Comune ma ne sapeva poco né volle mai informarsi perché il sindaco Emiliano se n’era presa l’esclusiva.
Ora Decaro è candidato e sente che non può espungere una così importante questione dal suo “programma”.
Ma ne parla come fosse un alieno!
Infatti afferma che quando e se sarà il sindaco accorperà tutti gli uffici Giudiziarii nella “caserma Briscese”.
Peccato che non sappia che non ha né avrà titolo a parlare in quanto il Comune di Bari è stato da tempo estromesso dal Consiglio di Stato.
Né più né meno di come non ne avrebbe titolo il sindaco di Lecce o quello di Capurso.
Ma tant’è: grazie alle manovre del suo sodale sindaco uscente, il Consiglio di Stato ne ha sentenziato l’estromissione, accertando l’immotivato ostruzionismo frapposto al progetto e l’illeicità delle manovre.
Taccia pertanto Decaro e non si avventuri in problemi che non conosce e che a quanto pare non vuole conoscere: ne va infatti della credibilità sua e dell’affidabilità del suo programma.
Ma perché il suo programma non venga considerato il solito noioso libro dei sogni e lui stesso un venditore di fumo, ci dica inoltre come risolverebbe la questioncina del finanziamento della soluzione “caserma Briscese”.
Attingerà ai suoi personali risparmi o chiederà ad Emiliano di concedergli un mutuo?
O spera che sia il Ministero della Giustizia, con i suoi disastrati bilanci, ad accontentare le sue smodate voglie?
Per il resto Decaro si adegui ai “precedenti” e, quanto alla caserma Briscese (dopo l’ex ospedale Bonomo, dopo la ex Manifattura dei Tabacchi, dopo il famigerato Arcipelago, dopo l’ex Istituto Nautico, dopo il Direzionale, dopo altre fantasiose e irrealizzabili proposte di certi mest checchiare baresi, ansiosi di liberarsi dei loro invenduti e invendibili palazzi, si vada a leggere: 1) il verbale della Commissione di Manutenzione del 22/12/2003 e 2) delibera Giunta Comunale n. 1045 del 18/12/2003.
Nonché la relazione del Presidente della Commissione Urbanistica dalla quale risulta a chiare lettere che il Comune risparmierebbe ben 1,5 milioni all’anno se trasferisse gli uffici dei varii assessorati nel palazzo dell’attuale Corte d’Appello e Tribunale Civile.
E rifletta su quanto avrebbe sinora risparmiato il Comune se ciò fosse stato fatto nel 2005: 14 milioni circa.
Che solo per Emiliano sono bruscolini!
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