Bari. Olivieri: “Le piste ciclabili sono pericolose. I baresi non meritano di essere presi in giro”.
Olivieri parla con i ciclisti. (foto com.) ndr. |
E i ciclisti: “Non ci sentiamo sicuri”
di Redazione
BARI, 22 FEB. - “Queste piste ciclabili, così come sono state realizzate, sono un fallimento di questa amministrazione. Sono pericolose, non servono ai ciclisti perché frammentate e non collegate, ostacolano la circolazione delle auto e degli autobus che sono costretti a fermarsi per strada per far scendere i passeggeri, creano disagi ai residenti perché tolgono posti per parcheggiare”. Lo ha detto Giacomo Olivieri candidato sindaco di Bari e presidente di Realtà Italia alla conferenza stampa di questa mattina all’incrocio tra corso Mazzini, corso della Carboneria e via Brigata Regina.
“Nell’ultimo tratto questa nuova pista del Libertà presenta 10 accessi su 50 metri – ha proseguito Olivieri - così si finisce solo col mettere in pericolo la vita dei ciclisti e dei pedoni incauti che la attraversano. In più, un grosso blocco dello stesso colore della pista è posto al centro del tratto che parte da corso della Carboneria: è un pericolo per chi ci transita. Il semaforo dedicato ai ciclisti, all’incrocio, è funzionante e sembrerebbe indicare che il percorso è attivo, quindi perché il blocco?”.
Alla conferenza stampa sono intervenuti una quindicina di ciclisti, alcuni appartenenti all’associazione Ciclospazio, che hanno portato le loro esperienze dirette per un confronto aperto con il candidato sindaco. “Questi ragazzi - ha spiegato Olivieri - difendono le piste ciclabili, ma si lamentano di come sono state progettate. Qualcuno ha anche srotolato uno striscione con la scritta ‘Siamo ciclisti, non fantasmi. Io non mi sento sicuro’. Hanno ragione, Bari e i baresi meritano di più per questo dobbiamo lavorare tutti insieme per cambiare il volto di questa città. Domani si vota, non lasciamoci scappare questa occasione”.
Durante l’incontro si è poi parlato delle altre piste: quella sul lungomare Vittorio Veneto, i cui lavori sono stati bloccati dalla Sovrintendenza, quelli interminabili di via Caldarola a Japigia e quella di Viale Unità d’Italia inaugurata appena 5 anni fa e già deteriorata. Secondo Olivieri: “Realizzando le piste in questo modo, non si incentiva l’uso della bici, ma si spreca solo denaro pubblico. Bisogna ripensare tutta la mobilità cittadina, studiando percorsi sicuri per le due ruote, magari con le piste sui marciapiedi allargati, con le zone a velocità 30 km/h, e individuando corsie preferenziali a tutti gli incroci. Per andare incontro ai ciclisti poi, occorre snellire il traffico. Meglio allora puntare sul car sharing con auto elettriche, su autobus ecologici e sui parcheggi gratuiti appena fuori dal centro città che invoglino gli automobilisti a non entrare nel murattiano o nei quartieri limitrofi. Solo così a Bari si potrà dire di aver intrapreso seriamente la strada della mobilità intelligente”.
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