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Crisi: Squinzi, "Governo cambi passo o meglio andare a votare"

Giorgio Squinzi. (foto) ndr.

di Redazione

ROMA, 2 FEB. (AGI) - Le previsioni sulla crescita economica non consentono ottimismo. Cosi' il presidente della Confindustria, Giorgio Squinzi, ha risposto ad una domanda di Lucia Annunziata sulle ultime dichiarazioni del premier Enrico Letta, secondo cui la crisi e' finita. "Dalle proiezioni del nostro Centro studi, che ha azzeccato le previsioni negli ultimi anni, il Pil, dopo il calo del 2,4 nel 2012, e dell'1,8 l'anno scorso, prevede un modestissimo +0,6-0,7 per quest'anno. Sono numeri che non ci permettono di guardare con ottimismo verso il futuro". "In questo momento e' chiaro che c'e' un'inversione di tendenza - ha proseguito Squinzi su Rai3 - dopo 10 trimestri consecutivi negativi del Pil, stiamo strisciando sul fondo, probabilmente rivedremo un segnale positivo ma in frazioni di punti, in decimali: non basta per creare occupazione e per far ripartire il paese. Per creare occupazione servirebbe crescita del 2% l'anno e non pensiamo sia possibile farlo nel 2014. Secondo le elaborazioni del Centro studi Confindustria - ha concluso Squinzi - ritorneremo a livelli precrisi solo nel 20121 con questo trend; per questo, abbiamo bisogno di riforme, di interventi che permettano alla nostra economia di ripartire".Secondo Squinzi, La situazione economia e' drammatica, il paese ha bisogno di stabilita' ma serve un governo con piu' coraggio che faccia le riforme necessarie: altrimenti c'e' il voto. "L'economia reale e' in una situazione drammatica - ha detto nel corso della trasmissione 'In mezz'ora' - milioni di persone non hanno un lavoro e centinaia di migliaia di aziende non riescono a svolgere la loro attivita' in maniera soddisfacente, questa deve essere la preoccupazione principale del governo e della politica". "O si cambia il passo con il governo esistente - ha sottolineato rispondendo a una domanda di Lucia Annunziata - o a un certo punto andiamo a votare". - "Il Governo Letta lo abbiamo sostenuto e appoggiato dall'inizio - ha detto Squinzi nel corso dell'intervista - riteniamo abbia fatto una giusta analisi dei problemi del paese ma che sia per il momento troppo timido nel dare soluzioni e nello spingere il paese nella direzione giusta". "Io mi auguro che sia possibile cambiare passo", ha sottolineato Squinzi, lamentando in particolare l'intervento sul cuneo fiscale del lavoro, limitato a 1 miliardo contro i 10 chiesti dagli industriali. "Noi chiediamo un cambio di passo a questo governo, perche' in questo momento abbiamo questo governo e dobbiamo colloquiare con questo governo. Riteniamo necessario piu' coraggio, un cambio di passo deciso, perche' per grazia divina la condizione economica del paese non cambia". Le misure necessarie - ha elencato Squinzi - riguardano il cuneo fiscale, una politica industriale "seria", la semplificazione amministrativo-burocratica, una magistratura che funzioni, una legislazione fiscale "che non abbia un atteggiamento di abuso nei confronti delle imprese, l'approvazione della legge delega fiscale in parlamento. Nel paese vi e' una sofferenza drammatica e "la distanza della politica dall'economia reale non e' mai stata cosi' ampia come in questo momento". Intervistato da Lucia Annunziata su Rai3, Squinzi, riferendosi alla vicenda Electrolux, ha lamentato i mancati interventi sul cuneo fiscale e sulla semplificazione normativo-burocratica. "In una fase come questa - ha detto - sono estremamente preoccupato: sentiamo come Confindustria il dovere di segnalare che bisogna intervenire per dire alla classe politica che si deve restringere questa distanza. La quantita' di persone che sta soffrendo in maniera drammatica sta diventando insopportabile per il paese".





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