Eu. Banche in difficoltà: Il PE conferma il mandato e critica il tempo perso dal Consiglio
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La bandiera dell' EU. (foto) ndr. |
di Redazione
BRUXELLES, 6 FEB. - I deputati che partecipano ai negoziati in corso sul meccanismo unico di risoluzione per le banche in difficoltà hanno ricevuto giovedi il sostegno del Parlamento sulla linea adottata nelle trattative con gli Stati membri per l'ultima parte della legislazione necessaria a istituire un'Unione bancaria europea. Il loro mandato negoziale è stata confermato con 441 voti favorevoli, 141 contrari e 17 astensioni.
Nel dibattito che ha preceduto il voto, i leader dei gruppi politici hanno criticato la posizione del Consiglio che, a loro parere, sta portando a una perdita di tempo prezioso.
Nel corso dei negoziati svolti fino ad oggi con la Presidenza greca del Consiglio, i negoziatori , guidati da Elisa Ferreira (S&D, PT), hanno insistito sul fatto che la posizione degli Stati membri produce svantaggi significativi che mettono in pericolo l'obiettivo principale del sistema - quello di garantire che il contribuente non sia in prima linea quando si tratta di salvare le banche in difficoltà. I principali svantaggi sono un processo decisionale troppo complesso e politicizzato sullo scioglimento delle banche e un fondo, finanziato dalle banche, che, per i deputati, avvrebbe molte difficoltà nei primi anni per guadagnarsi credibilità.
I negoziatori del Parlamento si dicono anche preoccupati per il desiderio dei paesi dell'UE di aggiungere un capitolo intergovernativo al sistema, soprattutto se non sussistono valide ragioni giuridiche per farlo.
Intervenenedo alla fine del secondo dibattito di giovedi, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha dichiarato la sua intenzione di inviare una richiesta al Consiglio per una riunione straordinaria dell'ECOFIN, da convocarsi prima di quello previsto per il 17 febbraio, in modo da evitare un ritardo di due settimane nei negoziati.
Il mandato in breve
Il mandato negoziale del Parlamento, come stabilito dallla commissione per gli affari economici e monetari nel mese di dicembre e riconfermato nel voto in Plenaria di giovedi, prevede un sistema decisionale snello, in grado di liquidare una banca nel giro di un fine settimana. Il ruolo principale è affidato alla vigilanza bancaria e all'autorità di risoluzione in modo da garantire che il processo di chiusura di una banca non conduca a una paralisi politica. Fornisce anche alcuni poteri supplementari al Resolution board, nel quale sono rappresentate le autorità nazionali, al fine di garantire un adeguato equilibrio tra i compiti svolti a livello nazionale e comunitario.
Il mandato consentirebbe anche al fondo di risoluzione di sfruttare i finanziamenti nei suoi primi anni, in modo da garantire che sia efficace fin dall'inizio, e non solo quando raggiungerà il suo "cruising fund level" dopo 10 anni. Eventuali prestiti contratti dal fondo verrebbero rimborsati dalle banche, oltre ai loro contributi annuali previsti. Il mandato prevede anche la creazione di un fondo che garantisca che tutte le banche siano trattate allo stesso modo e abbiano pari diritti di accesso.
Ulteriori dettagli del contenuto del mandato possono essere trovati cliccando sui link in basso.
Prossime tappe
I negoziatori del Parlamento e del Consiglio proseguiranno i colloqui al fine di raggiungere un accordo sul regolamento. In parallelo, i negoziatori del Parlamento stanno prendendo parte a colloqui intergovernativi sui dettagli della costituzione del fondo di risoluzione.
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