Molfetta (Ba).Tanta gente per strada e attorno ai falò per San Corrado
Il falò in piazza. (foto com.) ndr. |
di Paola Copertino
MOLFETTA (BA), 10 FEB. - Fino all’ultimo momento si è temuto, viste le condizioni meteo, che dovesse essere rimandata l’accensione dei falò allestiti in vari punti della città, poi il vento è calato e quindi la gente si è riversata per strada. Tanti i bambini e le famiglie che si sono diretti per ammirare i grandi fuochi, per la prima volta accesi nello stesso giorno in tutta la città, dal centro alla periferia, a cura di chiese, associazioni, confraternite e comitati. Da premiare infatti la scelta di unirsi e creare un unico evento e non più fuochi isolati in diverse giornate. Infatti la sinergia tra Associazione Passione e Tradizione, il Comitato Feste Patronali e la Pro Loco di Molfetta e il patrocinio del Comune di Molfetta hanno dato vita al programma 2014 di "Sen Gherrare du Vìerne" dedicato all'accensione dei Fuochi d'allegrezza nella serata di domenica 9 febbraio, festività di San Corrado di Baviera, Patrono della Città di Molfetta e della Diocesi. Era possibile ammirare le alte pire di legno, precedentemente coperte da plastica protettiva, vista la pioggia che aveva imperversato, a Corso Dante, altezza piazza Mazzini a cura di Passione e Tradizione; sempre a Corso Dante, questa volta, però in prossimità della Cattedrale a cura del Comitato Feste Patronali; presso la Basilica della Madonna dei Martiri a cura della Pro Loco; dinanzi al Duomo Vecchio sulla Banchina Seminario a cura della Confraternita della Purificazione e del Masci e Agesci Molfetta 1. Ma ancora, la Parrocchia San Gennaro ha ospitato il falò curato dalla Confraternita dell’Assunta e del Buon Consiglio mentre la Parrocchia Santa Teresa ha visto la partecipazione della Confraternita di Maria SS. di Loreto e degli scout d’Europa, la Parrocchia San Pio X ha visto l’animazione della sua comunità parrocchiale, cosa che è accaduta anche per la Santa Famiglia. L’Agesci Molfetta 4 e il Masci “don Tonino Bello” hanno rallegrato le famiglie che si erano riunite attorno al loro falò. Si è quindi rinnovata con grande successo questa tradizione che è stata allietata anche dalla degustazione di bruschette, pettole, vino rosso, legumi secchi, dolci, focacce. Ogni associazione e comunità quindi ha offerto, con un contributo, prelibatezze e prodotti,e nello stesso tempo ha animato il suo fuoco con musica e spettacolo: dalla pizzica alla bassa musica di “Città di Molfetta”, diretta da Aldo Gargano, dal karaoke alle canzoni d’autore; ogni parrocchia ha scelto un modo differente per intrattenere il pubblico. Oltre all’aspetto tradizionale e profano, va ricordato che in Cattedrale è stata celebrata dal Vescovo Mons. Martella la messa solenne in onore del compatrono di Molfetta, san Corrado, alla presenza di autorità politiche, civili e militari. Ma ora qualche cenno storico del nostro patrono, oscurato dai festeggiamenti settembrini in onore della Madonna dei Martiri, la cui fama ha varcato i confini nazionali. Perché infatti il 9 febbraio a Molfetta si festeggia san Corrado? In quel giorno avvenne la traslazione delle ossa da Modugno a Molfetta, si pensa intorno all’anno 1429: infatti non si dispone più dei relativi documenti poiché furono distrutti durante il Sacco di Molfetta del 1529. San Corrado, di nobile stirpe germanica, dopo aver rinunciato alle sue ricchezze, si dedicò alla vita religiosa. Presso la Cattedrale di Molfetta si conserva il suo simulacro in argento. In passato, a luglio, per ricordare la traslazione delle spoglie dal Duomo alla Cattedrale, venivano montate luminarie, si poteva assistere alle esibizioni delle bande e a spettacolari fuochi pirotecnici. Dal 1971 la festa è stata abbinata a quella della compatrona Maria SS. dei Martiri che si solennizza l’8 settembre. Con l’accensione dei falò è stata così riportata in vita una tradizione che ha dato l’opportunità di vivacizzare la nostra città e a tante famiglie di condividere un momento festoso insieme ai propri figli.
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