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Taranto. Ilva: dopo il varo del piano ambientale c'è emergenza liquidità

L'Ilva di Taranto. (foto Ansa) ndr.

di Redazione

TARANTO, 15 MAR. (AGI) - Il piano ambientale e' stato approvato ieri con decreto dal Consiglio dei ministri, quello industriale arrivera' entro un mese - l'azienda ci sta giá lavorando -, le emissioni nell'aria sono in notevole regresso come attesta la relazione dell'Arpa per tutto il 2013. Eppure, a 20 mesi dal sequestro degli impianti e dalla bufera giudiziaria, la situazione dell'Ilva non puo' dirsi ancora tranquilla. Ora il problema principale dell'Ilva e' la liquiditá. A segnalare le difficolta' sono i sindacati metalmeccanici e lo conferma l'Ilva: in cassa non ci sono soldi. Gli stipendi ultimi sono stati regolarmente corrisposti ma, annuncia il sub commissario dell'Ilva, Edo Ronchi, "siamo in difficolta' con i fornitori, le imprese terze e anche nell'avanzamento degli ordini connessi al programma di ambientalizzazione, registriamo qualche rallentamento". "Sebbene il piano industriale non sia ancora completato, abbiamo calcolato - afferma Ronchi - che 1,8 miliardi serviranno per l'Aia e 1,2 miliardi per l'innovazione, un totale quindi di 3 miliardi di euro che, stando all'Aia e a quanto ribadito dal Dpcm approvato ieri, andranno spesi entro agosto 2016. Vorrei che fosse chiaro questo punto: non stiamo facendo un'ambientalizzazione in 10 anni ma dobbiamo farla in 36 mesi e quest'arco di tempo e' gia' cominciato da agosto scorso". "Abbiamo in piedi una trattativa con le banche per negoziare un prestito ponte di 500 milioni sui lavori dell'Aia ma - aggiunge - si sta rivelando complessa", il tutto in attesa dell'operazione di aumento di capitale.





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