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Estero. Gb: travolta da scandalo rimborsi, lascia ministro Cultura Miller

Il ministro Maria Miller. (foto Agi) ndr.

di Redazione

LONDRA, 9 APR. (AGI) - Lo scandalo rimborsi ha travolto il ministro della Cultura britannico, Maria Miller, costretta a dimettersi dopo giorni di pressioni politiche trasversali e di attacchi sui media e dall'opinione pubblica. Per arginare le polemiche, la settimana scorsa aveva presentato delle concise scuse al Parlamento, in appena 32 secondi, per aver fornito informazioni limitate nell'ambito dell'inchiesta su un mutuo sulla seconda casa a Wimbledon acquistata negli anni '90. La Miller era stata prosciolta da una prima accusa di aver chiesto rimborsi per spese sostenute dai suoi genitori, ma un'indagine indipendente le aveva ordinato di restituire 45mila sterline, quasi 55mila euro, per un mutuo gonfiato, poi ridotte drasticamente a 5.800 sterline da una commissione parlamentare. Quelle scuse non sono bastate, anzi sono state giudicate arroganti, e la Miller ha presentato le sue dimissioni al premier David Cameron che, seppur "dispiaciuto", le ha accettate, nominando al suo posto Sajid Javid, gia' sottosegretario al Tesoro. "E' ormai chiaro per me che la situazione attuale e' diventata una distrazione dal lavoro vitale che questo governo sta facendo per far cambiare rotta al Paese", ha spiegato nella lettera di dimissioni la Miller, pressata non solo dal Partito laburista ma anche dagli oltre 140mila cittadini indignati che hanno firmato una petizione popolare, chiedendole di dimettersi o di pagare la cifra per intero. Anche tra le fila del partito conservatore e' mancato l'appoggio: stando a un sondaggio, due iscritti su tre auspicavano che lasciasse il posto temendo un possibile effetto negativo sulle elezioni europee del prossimo mese. Addirittura tra i colleghi di governo, il ministro del Lavoro, Esther McVey, in lizza per rimpiazzarla, stamane aveva rotto gli indugi e si era sfilata dal sostegno di partito, sostenendo che al suo posto avrebbe presentato le scuse in maniera diversa. "Era anche ora", e' stato il secco commento del deputato laburista John Mann, "doveva dimettersi subito e quando non lo ha fatto Cameron avrebbe dovuto mostrare un po' di leadership e licenziarla". Il tema dei rimborsi dei membri del Parlamento e' molto delicato in Gran Bretagna dopo l'inchiesta del 2009 che fece emergere frodi diffuse e scosse la fiducia dell'opinione pubblica nella politica.





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