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Bari. Gran Fashion Show "La magia delle muse" al Circolo Unione di Bari. "L'evento"

R. Guarducci, M. Miglionico e C. Martorana. (foto N. Mongelli)

di Romolo Ricapito 

BARI, 5 MAG. - Si è tenuto al Circolo Unione di Bari, adiacente il Teatro Petruzzelli, nella prestigiosa cornice della Sala delle Muse, il Gran Gala di Moda "La Magia delle Muse", da un'idea dello stilista Roberto Guarducci, nato a Livorno ma da sempre residente a Bari, attualmente docente di fashion design all'Università delle Belle Arti, già collaboratore a Roma del marchio Fendi e a Milano di Luciano Soprani e Basile. Le numerose signore intervenute, socie od ospiti del Circolo Unione, non hanno potuto sfoggiare le loro nuove toilettes primaverili causa il maltempo di questi giorni che, con conseguente abbassamento della temperatura, ha colpito il capoluogo pugliese. Nella sala affollata dunque, sotto le luci e gli stucchi dorati, all'inizio si è patito un po' il caldo, ma le gentili intervenute, a differenza dei mariti, sembravano non accorgersene, desiderose di contemplare l'esibizione delle indossatrici e modelle che, in una sala quasi attigua al salone, si intravedevano da una porta lasciata semiaperta, in abiti neri, quasi pronte per la loro passerella. Sulle note della musica classica eseguita al pianoforte dal giovane musicista Francesco Mancini (e non sulle solite canzoni "cafonal" da discoteca utilizzate spesso dai più noti stilisti), si è atteso con ansia l'arrivo delle modelle. E' stato quindi annunciato che l'evento è stato fortemente voluto dal presidente del Circolo Giacomo Tomasicchio, il quale ha ricordato un'altra bellissima serata che il circolo Unione ha recentemente ospitato, ovvero il "classico" Ballo delle Debuttanti. Di Michele Miglionico, ospite speciale del gala, è stata ricordata una collezione del 2000 ispirata all'Arma dei Carabinieri. Il suo stile è stato definito rigoroso e ricercato, per donne sofisticate e cosmopolite. Si è iniziato quindi con l'esibizione "Le Muse di Mimmo Burdi". Burdi, creatore di gioielli, ha ideato dei pezzi unici, utilizzando tra gli altri materiali oro e gemme preziose. Sulle note di "Summertime" hanno sfilato abiti raffinati, come quello color crema abbinato a sandali argentati dall'alto plateau e a guanti lunghi fino ai gomiti, in uno stile che rimandava ad Audrey Hepburn, Il trucco delle modelle si accentuava soprattutto col nero degli occhi e per il rosso delle labbra. Make up del quale il responsabile è stato Pablo Gil Cagnè, che ha truccato in precedenza dive come Monica Bellucci, Nicole Kidman, Jodie Foster, Amii Stewart ed Anna Falchi. Gli altri abiti a seguire erano neri, ad esempio con l'innesto di una corona futuristica in testa e un lungo strascico. Le linee moderne e fluttuanti hanno creato contrasti con la gioielleria, o la bigiotteria di lusso, come un'icona d'argento appesa a una collana. Sempre su abiti neri poi, ecco sul capo delle modelle ancora delle corone di coralli rossi abbinate a collane, sempre rosse. Le acconciature di Amatulli per Medavita erano classicheggianti e non invasive per non "sgualcire" la bellezza degli abiti. Modelle altissime dal volto antico si allontanavano sulla pedana "cuscinata" seguite da altre, dallo stile più androgino, come una bionda con un taglio alla Brigitte Nielsen. Ecco ancora, tra gli accessori, una spilla dall'aspetto di " farfalla-feticcio" verde, abbinata ad orecchini, sempre verdi. Mentre si ascoltava la Carmen di Bizet ("Habanera"), ancora in mostra sulle tante bellissime modelle, ad esempio, ecco dei bracciali a cerchio bianchi, con orecchini abbinati della stessa forma e foggia e finanche piccole bianche facce di idoli africani issate sul corpetto. A proposito della ricercatezza di questi oggetti, Burdi ha spiegato che la loro originalità gli è stata ispirata da Madre Natura, dalla quale ha "rubato" molte idee, per sbizzarrire ancora di più la sua fantasia. Ma a creare più stupore è stato un abito dal corpetto floreale, composto da coloratissimi fiori freschi e dalla gonna che ricordava un prato verde, gonfia e setosa, opera di Luciana Galletta e Danilo Lorusso. Il tutto sulle note di O mio babbino caro tratto dal Gianni Schicchi pucciniano, eseguito dalla Callas. Per continuare con gli abiti di Miglionico, sulle note di Profondo Rosso dei Goblin, ecco una mise nera con maniche bicolori, ampie e nere, miste al bianco. La sfilata degli abiti da sera è continuata con un più ardito vestito a righe, anni Sessanta, zebrato, in versione anche con scialle e guanti rosso sangue, con scarpe classiche a punta e tacco alto. O, ancora, bianco e nero su shorts molto corti, con giacca nera dai risvolti bianchi, in abbinamenti sempre diversi, ma con la costante del bicolore. Tra i gioielli, degli orecchini in plexiglass trasparenti e, ancora, abiti bianchi e neri a scacchiera, magari solo su una sola gamba del pantalone, assieme ad altre numerose varianti. Per spezzare, un tailleur rosso con sandali argentati dall'applique a farfalla, completati da lunghi orecchini dorati, con le ulteriori varianti del soprabito rosso su pantaloni rossi, oppure dell' abito a pantalone dallo sfondo bianco e dai fiori stampati, lunghi e rossi, scollato a V sul retro (schiena) ma accollato sul davanti. Tra le ultime novità, un abito dalla gonna a balze, sempre rosso, con giacca a quadri rossi e anticati. Avviandosi la sfilata alla sua conclusione, ecco un abito laminato stile anni Sessanta colore argento, oppure nella sua versione dorata. Tra gli altri numerosi vestiti, si sono ammirati in particolare un completo lilla a ricami e gonna pieghettata, o un altro completo con gonna argentata anni Trenta, abbinato a un tessuto merlettato. Oppure, ecco una gonna scarlatta con ricami fiorati e finanche un'acconciatura "afro" sui toni del marrone. Altra chicca, un abito bianco a ricami, raffinatissimo, con trasparenze nella parte immediatamente superiore. Davvero impossibile descrivere tanta bellezza ed originalità, che mischia un lusso sobrio a completi via via sempre più ricercati, per grandi serate o cerimonie. L'ultimo capo è stato un abito da sposa di Roberto Guarducci.





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