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Bari. Il Flacco e la citta', per gli ottanta'nni della sua sede, 1934-2014 : il premio intitolato ad Annamaria Viganotti

Annamaria Viganotti. (foto) ndr.
di Romolo Ricapito 

BARI, 31 MAG. - Nell'ambito delle celebrazioni di "Il Flacco e la città, per gli ottant' anni della sua sede, 1934-2014", si è svolta presso il liceo Classico Q. Orazio Flacco di Bari la consegna del premio intitolato alla Professoressa Annamaria Viganotti, avente scadenza annuale. L'Associazione Alunni di A. Viganotti è presieduta dalla dottoressa Lilly Ginefra (magistrato) . Il preside dell'istituto , Antonio D'Itollo, nell'introdurre la cerimonia , ha precisato di non avere avuto l'onore di conoscere la celebre insegnante, ma di averne appreso le grandi doti umane e didattiche dalla memoria viva dei suoi ex alunni, formandosi l'idea di una persona che, oltre a rappresentare nobilmente l''istituzione scolastica e a garantire un'istruzione alta degli allievi a lei affidati, aderiva il più possibile a una fase esaltante della vita, rappresentata dalla giovinezza nelle sue varie accezioni .Ovvero, quella "ritrovata" dai suoi studenti, ormai uomini e donne adulti e inseriti a pieno titolo nella società. Dunque una giovinezza della memoria, ma che diventa "eterna", perché l'immagine di Annamaria Viganotti, vivace e indimenticabile , rappresenta nel ricordo un'icona incancellabile . Esiste una giovinezza che permette alla mente di non invecchiare, consentendo ad essa di rinnovarsi continuamente, alla luce degli insegnamenti "inculcati" piacevolmente da colei che non era soltanto una "maestra di stile", ma di vita. A ciò si unisce la fine del mese di maggio, che chiude le celebrazioni per gli 80 anni dalla costruzione dell'istituto. E' stato allora ricordato che nel liceo è stata allestita una teca didattica di materiali che giacevano nei depositi della storica struttura . Tali materiali sono stati assemblati e restaurati dal lavoro di professori e studenti e vengono adesso esposti alla cittadinanza barese. Ci si può prenotare per delle visite guidate, gestite dagli stessi studenti del liceo; sono riaffiorati inoltre libri antichi, fotografie degli anni '30-40 ( ormai storiche e preziose) e finanche filmati inediti (anch'essi restaurati con nuove tecniche) girati all'interno della scuola. Lilly Ginefra ha spiegato com'è nata l'associazione Alunni di A. Viganotti:"Non per volontà di poche persone, ma per volere dei tanti ex alunni che si sono ritrovati in massa ai funerali, celebrati alcuni anni fa.". "Ci siamo sentiti tutti suoi orfani-ha continuato la dottoressa Ginefra- perché nel corso degli anni successivi agli esami di maturità, tra noi e la Viganotti sono intercorsi scambi, confronti, telefonate, incontri organizzati. Tutti noi che l'abbiamo conosciuta-ha concluso Ginefra- portiamo dentro il cuore un pezzo di ciò che ella ci ha insegnato." Tra i molti pregi della Viganotti, ormai assurta a mito inarrivabile, quello di fare sentire tutti i ragazzi speciali. Da questi ex giovani virgulti ella riusciva a tirare fuori il meglio, con sottolineature anche nelle diversità di ognuno, che assurgevano da piccoli, censurabili difetti ad autentici pregi. Con questo premio a lei intitolato, si dà l'occasione ai posteri di apprezzarne l'originale messaggio. Il premio non va al "più bravo" alunno del ginnasio, ma a colui-colei che incarna l'ideale di allievo dell'indomita Annamaria. Detto ciò, occorre sottolineare che "tutti gli alunni erano potenzialmente il suo ideale di allievo". Quest'anno il premio è stato diviso in un ex aequo ammontante a 600 euro per ciascun premiato, in tutto sono due gli studenti appositamente scelti. A una selezione di allievi del liceo O. Flacco è stato fatto omaggio del libro preferito dalla Viganotti: il Cyrano di Bergerac di Edmond Rostand. Betty Lopez dell'associazione "Viganotti" ha presieduto l'omaggio dei volumi sopracitati agli studenti. La manifestazione ha poi avuto un risvolto "intimista", con la lettura di un diario inedito targato 1960 da parte di una delle più affezionate alunne di A. Viganotti. Dalle pagine ingiallite e polverose del manoscritto, è emersa -come in un romanzo- la figura di Annamaria, che per un momento ha rivissuto nell'aula , palpitante e viva nella memoria . Si è ricordato il suo passo svelto e affrettato, la sua capigliatura corvina , la sobria eleganza degli abiti, con un filo di perle al collo e le lunghe unghie rosse, curatissime. Per un attimo è sembrato ad alcuni di trovarsi davanti a una sceneggiatura sullo stile del film di Almodovar "Tacones lejanos" (Tacchi lontani,che in Italia uscì col titolo di Tacchi a Spillo). Annamaria Viganotti-è stato infine ricordato- vinse un'abilitazione per insegnare al triennio del liceo classico, ma preferì rimanere "a vita" insegnante del ginnasio, perché desiderava sopratutto forgiare le giovani menti con un impriting che era un misto d'istruzione, umanità, esempio e solidità morale. E' stato dunque offerto da un coro di alunni dell'istituto un mini- concerto con brani degli anni Trenta-Quaranta come La Banda, Stardust, Tango della Gelosia, Vivere, Voglio Vivere Così. Addio Annamaria Viganotti, rimarrai per sempre nei nostri cuori.





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