Bari. Ricercato, scappa sui tetti e lascia una pistola in casa [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO]
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La pistola e il materiale sequestrato. (foto) ndr. |
Arrestato assieme alla madre che aggredisce i carabinieri
di Redazione
BARI, 20 MAG. - Sul suo conto pendeva un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica poiché lo scorso 16 aprile, intercettato a bordo di un’auto, riuscì a sfuggire ad un controllo dei Carabinieri dopo essersi liberato di una pistola pronta al fuoco. Si tratta di un 31enne, sorvegliato speciale del quartiere Madonnella, vicino alle locali dinamiche criminali del quartiere e ben noto alle Forze dell’Ordine, che resosi irreperibile da poco più di un mese, è stato intercettato e bloccato dai Carabinieri della Compagnia di Bari Centro e dai colleghi del Nucleo Investigativo. A lui i militari sono giunti al termine di una meticolosa attività di ricerca che li ha condotti a Sannicandro di Bari presso l’abitazione della madre, arrestata con l’accusa di violenza e resistenza a P.U.. La donna dopo aver inscenato uno svenimento aggrediva i militari allo scopo di permettere la fuga sul terrazzo del figlio, che abbandonava in casa una pistola clandestina calibro 9, rinvenuta dai militari.
A nulla è servita la rocambolesca fuga sui tetti del ricercato nel tentativo di raggiungere una motocicletta parcheggiata li vicino e risultata rubata. E’ stato arrestato dopo un ultimo disperato tentativo di nascondersi nell’abitazione di una vicina.
La successiva perquisizione eseguita nell’abitazione della madre ha consentito di rinvenire, oltre la pistola, un inibitore di frequenze, meglio conosciuto come “jammer”, usato solitamente per disattivare gli antifurti, e delle chiavi di un’auto rubata sul quale erano state messe delle targhe “pulite”.
Il 31enne è finito nel carcere di Bari mentre la madre è stata collocata ai domiciliari. Al termine dell’operazione i carabinieri hanno deferito in stato di libertà per ricettazione una 33enne del luogo, conoscente del Sorvegliato Speciale, trovata in possesso dei documenti di circolazione del mezzo rubato.
ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA): PICCHIATI DALLA BABYGANG PER NON AVER SAPUTO PRONUNCIARE UNO SCIOGLILINGUA. ARRESTATO IL MAGGIORENNE DEL GRUPPO
Sono stati identificati dai Carabinieri i componenti del “branco” che nei pressi del sottopassaggio ferroviario di via Monteschiavo ad Acquaviva delle Fonti hanno pestato a sangue due giovani alunni di una scuola superiore del posto, procurando ad uno di loro fratture multiple in viso. A capo della “baby gang” un 18enne di Adelfia, arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha agito con altri tre complici minori denunciati a piede libero. Trenta sono stati i giorni di prognosi per una delle vittime che ha dovuto anche subire una delicata operazione chirurgica all’occhio sinistro mentre l’altro ragazzino ha riportato lesioni al volto giudicate guaribili in qualche giorno. Erano le 14.30 circa dello scorso 19 febbraio quando i due giovani, dopo la scuola, si stavano portando verso la locale fermata delle autolinee attraversando il sottopassaggio ferroviario. Nella circostanza, senza motivo, forse per noia, il branco ha avvicinato le vittime chiedendo dapprima una sigaretta e successivamente ha intimato loro di pronunciare uno scioglilingua. A quel punto la “baby gang” è entrata improvvisamente in azione. Con schiaffi e pugni ha massacrato di botte i malcapitati lasciando esanime al suolo uno di loro. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione che, dopo aver soccorso i giovani le cui condizioni sono apparse subito gravi, sono riusciti in poco tempo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, ad identificare i quattro, peraltro giovani frequentatori dello stesso comprensorio scolastico delle vittime, raccogliendo sul loro conto numerosi elementi di responsabilità in merito all’aggressione.
ACQUAVIVA DELLE FONTI (BA): PICCHIATI DALLA BABYGANG PER NON AVER SAPUTO PRONUNCIARE UNO SCIOGLILINGUA. ARRESTATO IL MAGGIORENNE DEL GRUPPO
Sono stati identificati dai Carabinieri i componenti del “branco” che nei pressi del sottopassaggio ferroviario di via Monteschiavo ad Acquaviva delle Fonti hanno pestato a sangue due giovani alunni di una scuola superiore del posto, procurando ad uno di loro fratture multiple in viso. A capo della “baby gang” un 18enne di Adelfia, arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha agito con altri tre complici minori denunciati a piede libero. Trenta sono stati i giorni di prognosi per una delle vittime che ha dovuto anche subire una delicata operazione chirurgica all’occhio sinistro mentre l’altro ragazzino ha riportato lesioni al volto giudicate guaribili in qualche giorno. Erano le 14.30 circa dello scorso 19 febbraio quando i due giovani, dopo la scuola, si stavano portando verso la locale fermata delle autolinee attraversando il sottopassaggio ferroviario. Nella circostanza, senza motivo, forse per noia, il branco ha avvicinato le vittime chiedendo dapprima una sigaretta e successivamente ha intimato loro di pronunciare uno scioglilingua. A quel punto la “baby gang” è entrata improvvisamente in azione. Con schiaffi e pugni ha massacrato di botte i malcapitati lasciando esanime al suolo uno di loro. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della locale Stazione che, dopo aver soccorso i giovani le cui condizioni sono apparse subito gravi, sono riusciti in poco tempo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Bari, ad identificare i quattro, peraltro giovani frequentatori dello stesso comprensorio scolastico delle vittime, raccogliendo sul loro conto numerosi elementi di responsabilità in merito all’aggressione.
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