Cinema. Devil's knot, fino a prova contraria: la vera "satanista" e' la provincia americana
La locandina del film. (foto) ndr. |
Festa del Cinema "infestata"da film modesti e destinati ad essere presto dimenticati
di Romolo Ricapito
BARI, 14 MAG. - In sala Devil's Knot - Fino a Prova Contraria, tratto da una storia vera, come si legge in una scritta a inizio film.
In un bosco inquietante e buio che ricorda le favole "cattive" che ci raccontavano quando eravamo bambini, sito a West Memphis, Arkansas, il 5 maggio 1993 tre bambini di sesso maschile scompaiono misteriosamente.
West Memphis è un tipico luogo della provincia americana, con la bionda mamma di uno dei ragazzini svaniti nel nulla (una Reese Witherspoon abbastanza ingrassata , ma diremmo anche, per essere più gentili , "arrotondata"....) che stende i panni nel cortile di casa come a Napoli...
Il sud degli stati, anche se americani, del resto è uguale in tutto il mondo .
Questa epitome della provincia statunitense , sia pure tra villette regolari con prati verdi, è un posto di sottocultura, soprattutto a causa di personaggi agiti da pregiudizi, oppure giovani sbandati e "sballati" col culto del diavolo e infine per colpa di una giustizia malata, i cui esponenti (vedi le scene ambientate in tribunale) sono perlopiù degli incompetenti, influenzati da idee fisse o falsate dalla mancanza di una reale cultura giuridica, comprendente un necessario garantismo utile a garantire i diritti dei più deboli.
E così capita che possano essere sbattuti in galera tre giovani sui 20, incolpati per avere ucciso i tre bimbi scomparsi, in quel bosco detto di "Robin Hood", denominazione avventurosa, quanto mai impropria. Anche perché lo stesso bosco è in realtà sito in una località chiamata la Tana del Diavolo....
Il primo "colpevole d''innocenza" è Christopher Morgan, un gelataio ambulante, dunque persona umile, ideale come capro espiatorio.
Nessuno pare davvero immacolato : la voce narrante di un piccolo testimone scampato all'eccidio fa da "Cicerone" a quanto appena avvenuto, davanti a una telecamera fissa. Tale piccolo mentitore, di nome Aaron, è una citazione di un vecchio film come La Calunnia, di William Wyler. Sfortunatamente qui a dirigere è Atom Egoyan, canadese di origine egiziana . Il film è girato quasi interamente in Georgia pur se allocato in Arkansas e prodotto dal Canada : Egoyan ha diretto un'opera di impianto professionale, ma convenzionale e di maniera , perché scarsa di veri contenuti artistici, anche a causa di atmosfere poco avvincenti e di vere e proprie interrelazioni tra i personaggi. L'investigatore che coadiuva le indagini della polizia è uno spaurito Colin Firth (nei panni di Ron Lax) davvero in un ruolo sprecato.
Lax sembra l'unico a non fermarsi in superficie, all'interno di una cultura bacchettona che discende dai padri pellegrini e che vuole eliminare immediatamente chi è diverso o scomodo.
Tale diversità è rappresentata dalla musica heavy metal ascoltata da uno degli "incolpati": essa sarebbe il viatico per il demonio e nello specifico per l'appartenenza a ipotetiche sette sataniche. Queste pseudo sette in realtà nascondono soltanto i deliri intellettuali di uno dei personaggi, frustrato ed emarginato quanto intelligente, interpretato dal vampiresco James Hamrick.
Pam Hobbs (la Witherspoon) è la casalinga americana di cultura medio- bassa che riproduce inizialmente i suoi stereotipi includenti pregiudizi, purtroppo inculcati da un ambiente sociale scarsamente evoluto a livello culturale. Ma nonostante ciò, Pam è una donna sufficientemente intelligente che non si ferma alla prima realtà rivelata, mentre il marito Terry Hobbs, interpretato dall'oriundo Alessandro Nivola, discendente per parte di madre del presidente degli Stati Confederati d'America Jefferson Davis (prima della Guerra di Secessione) è ancora più retrogrado della moglie: non approva che la consorte vada in tv a rilasciare interviste-denuncia dopo la morte del primogenito . Pam dovrebbe soltanto indossare il lutto e stare in casa, secondo le modalità non-scritte di un paesino di bigotti .
La morte del figlioletto è una tragedia anche per un altro motivo: il piccolo era il collante di un matrimonio sfasciato.
In definitiva la pellicola è senza infamia né lode, ma di più senza lode. La sua prevedibilità anche nelle scene "tribunalizie" ne fa un film di genere nella più stretta accezione , allontanandolo contestualmente dalla resa artistica, che si rivela davvero mediocre.
Il satanismo è ridotto a fenomeno di superficie, con la citazione di Aleistair Crowley, detto l'uomo più perverso del mondo, esoterista, artista e ispiratore di varie forme di satanismo per i suoi atteggiamenti trasgressivi. Ma in realtà il personaggio recitato da James Hamrick , Damien Echols, è un seguace di Wicca, una sorta di religione mista a paganesimo, probabilmente di origine celtica.
Gli elementi di prova che condannano i tre accusati all'ergastolo sono in realtà associazioni di opinioni e realtà culturali invise alla società imperante, ovvero l'America alla ricerca di finti colpevoli da consegnare all'opinione pubblica.
Ma l'errore fa sì' che i condannati (Damien Echols, Jason Baldwin e Jessie Misskelley Jr) siano liberati 18 anni dopo, nel 2011, con una forma di patteggiamento.
Tra i colpevoli immaginari o immaginati, anche un nero fuggitivo che sporca un gabinetto di un locale pubblico con un fiume di sangue e addirittura il padre di una delle vittime, proprio Terry Hobbs (A.Nivola).
Il film , tratto da un libro di Mara Leveritt " Devil's Knot: The True Story of the West Memphis Three", occulta alcuni particolari davvero macabri della vera storia . Il film però non trascura di mostrarci sullo schermo, in una scena molto cruda, il ritrovamento in acqua dei tre cadaverini nudi.
Devil's Knot è un film dimenticabile che passa velocemente sui nostri schermi come riempitivo della Festa del Cinema a 3 euro.
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