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Cinema. Godzilla: per nobilitare un prodotto così scadente, hanno chiamato anche la Binoche di "Chocolat", raffinata attrice europea premiata con l'Oscar

Una immagine del film. (foto) ndr.

di Romolo Ricapito

BARI, 28 MAG. - Stagione cinematografica malinconicamente al termine, con film come questo Godzilla oppure i famigerati X Men che si impongono nelle multisale, eclissando il resto, fatta eccezione forse per la pellicola Grace di Monaco con Nicole Kidman e Ghost Movie 2, un altro proseguimento di vecchie idee. Non si sentiva però il bisogno di questo "aggiornamento" sulle gesta del celebre mostro protagonista di tante pellicole giapponesi a partire dal 1954; il cinema statunitense se ne appropria, o riappropria ( essendoci stata un'altra versione nel 1998) mischiando tematiche vecchie con innovazioni che però rendono la pellicola diretta da Gareth Edwards (se possibile ) ancora più brutta... Certamente questo Godzilla è uno dei film più trash della stagione, per la sua pretesa di volere imporre sfacciatamente un prodotto di serie B spacciandolo per cinema di alto livello, anche a livello tecnico, ma soprattutto con l'utilizzo strumentale di alcuni attori noti per pellicole d'élite come Ken Watanabe o Sally Hawkins. . Per nobilitare questo filmaccio, la produzione ha ingaggiato anche , in un piccolo ruolo, l'attrice francese Juliette Binoche , premio Oscar per Il Paziente Inglese e nomination per Chocolat, ma celebre anche per Il Danno. Questo volto europeo, costretto a una semplice e fugace apparizione, dovrebbe ingentilire un copione davvero scandaloso per il suo cattivo gusto e che mischia effetti speciali a un 3D davvero inutile, in quanto tale tecnica finisce per accentuare le carenze dell'opera a livello artistico. .La Binoche è la moglie di un ingegnere nucleare, Sandra ; la coppia lavora in una centrale atomica situata a Janjira, Giappone e ha un figlio in tenera età, Ford, interpretato nella versione adulta da Aaron Taylor Johnson, qui irriconoscibile dopo l'efebica performance in Anna Karenina . In seguito a un guasto della centrale che porterà a una fusione nucleare , il coniuge (Brian Cranston) è costretto a una scelta che ricorda quella di Meryl Streep nella "Scelta di Sophie": chiudere una porta ignifuga in faccia alla consorte e ad altri sventurati addetti della centrale, prima che dalla suddetta porta si propaghi nella città sottostante un'ondata di radiazioni mortali. Quindici anni dopo, il figlio della donna si è accasato con una bionda dottoressa (Elizabeth Olsen) e ritrova il padre Joe, ancora provato dal lutto e ossessionato dalla fuga nucleare, che attribuisce a fattori misteriosi e inquietanti. Già a questo punto si intuisce che il film non è un affrancamento dai generi di serie B che costituiscono imprescindibilmente l'humus di questa pellicola, ma una sorta di ammiccamento a tanti orrori su celluloide del passato, con l'aggravante di riprodurre anche gli "errori" tipici di questa cinematografia, in un'epifania di cattivo gusto, sicuramente voluto, in modo addirittura compiaciuto. . La sconcertante conferma di questa deriva si attua nei fatti con scene inutili, una fotografia cupa e luciferina, attori piatti, impianto narrativo rozzo e nervoso. Gli antefatti del canovaccio vengono fatti risalire al '54, quando a Saratoga un sottomarino risvegliò un essere inquietante e preistorico. La storia ufficiale viene riscritta; perché i test atomici attuati da Russia e Stati Uniti altro non erano che tentativi nascosti di uccidere esseri preistorici, molto nocivi anche perché col vizio di alimentarsi con le radiazioni atomiche . Da qui la fondazione di una multinazionale "segreta" con lo scopo di studiare Godzilla, specie di lucertolone gigantesco e spaventoso considerato alla stregua di un dio. Questo insieme di paganesimo è la rappresentazione mista di paure infantili, fumetti scadenti, leggende, superstizioni e non ultima tanta astuzia, nel tentativo di sedurre un pubblico sensibile agli effetti speciali ma scarso come profondità di analisi. Gli attori occidentali si mischiano a quelli orientali, in un pot- pourri che ricorda altri film come The Grudge 2. Le due razze si alleano e quindi coalizzano in una forma di integrazione forzata: combattere un nemico comune, che non è rappresentato propriamente da Godzilla, ma da altri mostri davvero raccapriccianti come aspetto, che spaziano da una sorta di pipistrelli preistorici a creature straordinariamente antiestetiche con mille zampe, dal corpo geometrico e più simili a insetti monumentali che a incubi cinematografici più "classici" . La vicenda si sposta quindi da San Francisco a Honolulu: riaffiora l'incubo tsunami, memoria di tragedie recenti e dunque maggiormente coinvolgente per il grande pubblico. La distruzione degli edifici che si attua con lo tsunami è più spaventosa di quella dei mostriciattoli che distruggono grattacieli e ferrovie, perché sempre presente nelle popolazioni di determinati territori come pericolo reale e incombente,in quanto non sempre prevedibile. Mentre uno degli esseri mostruosi che in un filmato distrugge la torre Eiffel a Parigi simboleggia il pericolo del crollo della cultura occidentale, così come i grattacieli distrutti da gigantesche schegge di materiali lanciati da esplosioni e quant'altro, rimandano all'attacco alle Twin Towers dell'11 settembre 2001. Altra metafora: i mostri del film si nutrono di radiazioni, così come il popolo occidentale si ciba di sottocultura. Il film dunque è una rappresentazione , compiaciuta, della decadenza culturale della nostra società che produce e impone pellicole come questa , ridicolizzando sé stessa in un gioco sporco fatto di mille citazioni e sottotesti. C'è anche un riferimento al bombardamento di Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale: un personaggio mostra a un altro un antico orologio appartenuto al padre, perito in quella tragedia, Insomma, questi mostri ghiotti di testate nucleari non convincono e forse ad essere simpatico è solo Godzilla, che riesce a salvare la società civile dalla distruzione dei suoi "colleghi", mostri politicamente scorretti e dai comportamenti scomposti e allucinati. Godzilla si inabissa scomparendo nel mare, probabilmente disgustato dagli umani e dall'utilizzo che essi fanno degli animali, delle persone,del cattivo cinema.





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