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Economia. Marchionne rilancia Pomigliano "Nessun lavoratore stara' a casa"

La fabbrica di Pomigliano. (foto Agi) ndr.

di Redazione

AUBURN HILLS, 7 MAG. (AGI) - "Siamo impegnati a non mandare casa nessuno e ad utilizzare tutta la manodopera". Lo ha assicurato l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, al termine della maratona da 12 ore per lanciare il nuovo piano industriale. "Quando arrivera' l'industrializzazione dei prodotti finira' tutta la cassa integrazione", ha detto il manager italo-canadese sottolineando che si tratta "di un'affermazione importante". Lo stabilimento di "Pomigliano sara' completamente utilizzato", assicura Marchionne. Il piano di Fiat Chrysler Automobiles avra' successo "perche' noi siamo diversi", ha spiegato l'ad del gruppo sottolineando l'unicita' che caratterizza l'integrazione tra le due case auto. "Siamo fondamentalmente diversi da quello che eravamo in passato e siamo diversi dai nostri competitor - ha rimarcato Marchionne - siamo diversi perche' abbiamo capito come capitalizzare su due brand storici. Siamo diversi perche' abbiamo raggiunto un integrazione culturale". Nel suo intervento conclusivo, il manager italo-canadese, ha citato Tolstoj, uno dei suoi "autori preferiti" per sottolineare come il nuovo piano "non potrebbe essere piu' reale". Marchionne ha dunque ribadito l'impegno su Alfa come brand premium e quello su Maserati. "Vogliamo mantenere la nostra presenza anche sui segmenti tradizionali e su Fiat", ha rimarcato assicurando che continueranno a sviluppare la famiglia 500. "Non guarderemo ad occasioni non redditizie - ha detto - Jeep e' una priorita'. Crediamo nel suo potenziale. Vogliamo che diventi un brand leader al mondo. E per centrare gli ambiziosi target ci sono le risorse "anche senza alleanze con partner stranieri". Entro il 2018, ha concluso, "supereremo il milione di unita' per ognuna delle nostre piattaforme principali e saremo liberi dal debito in linea con i nostri competitor ". Gli obiettivi del nuovo piano industriale di Fiat-Chrysler vengono giudicati ambiziosi? Marchionne, non si scompone e replica citando il premier Matteo Renzi. "Ce ne faremo una ragione, per usare un'espressione del presidente Renzi che mi piace tanto", ha affermato il manager del Lingotto ricordando di aver "gia' compiuto miracoli" con Fiat e Chrysler, senza fare aumenti di capitale, che nel nuovo piano sono esclusi. "Non ho mai visto Susanna Camusso commossa e quindi non posso mettere in relazione le due cose". Cosi' Marchionne ha risposto a chi gli chiedeva cosa avrebbe pensato il leader della Cgil vedendolo commosso mentre parlava dei lavoratori durante la presentazione del piano industriale per i prossimi 5 anni. "Mi sono commosso parlando dei lavoratori italiani ma anche di quelli americani - ha detto - nel sistema c'e' gente straordinaria che va protetta". "Restero' fino al 2018: devo garantire l'attuazione del piano", ha assicurato Marchionne al termine della lunga maratona dedicata alla presentazione del piano industriale per i prossimi cinque anni. "Dobbiamo completare questo programma", ha detto l'ad del gruppo durante la conferenza stampa finale, affiancato dal presidente di Fiat, John Elkann. "Abbiamo cominciato con Fiat nel 2004, proseguendo con Chrysler nel 2009 e ora dobbiamo finire", ha rincarato il manager italo-canadese, con maglione d'ordinanza e al polso l'orologio Shinola "Made in Detroit". Elkann ha confermato che la successione di Marchionne "e' un tema importante ma non attuale - ha affermato - siamo fiduciosi sul fatto che restera' con noi".





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