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Cinema. Sara' anche "Tutta colpa del vulcano", ma il film nella sua quasi totalita' e' davvero piatto

La locandina del film. (foto) ndr.

di Romolo Ricapito

BARI, 10 GIU. -  Nelle sale il film francese Tutta colpa del Vulcano, regia di Alexandre Coffre, che ha messo mano anche alla sceneggiatura. Due ex coniugi si ritrovano sullo stesso aereo: devono recarsi in Grecia, dove l'unica loro figlia, Cecile, sta per andare in sposa da lì a tre giorni. Valerie, interpretata da Valerie Bonneton, commenta così la situazione con una sconosciuta passeggera:"sposarsi è di per sé una cazzata a soli 22 anni col primo greco che si incontra". La frase è rivelatoria del fatto che Valerie, di professione veterinaria, non è stata una madre presente e compiacente a causa del lavoro: Cecile le ha dunque preferito il padre, Alain (Danny Boon). L'aereo sul quale i due protagonisti viaggiano è costretto a cambiare rotta di volo per Monaco di Baviera: gli aeroporti europei sono chiusi per la maggior parte, a causa della cenere vulcanica dell 'Eyjfjallajökull (Islanda), vicenda reale che ha coinvolto il mondo civile nel 2010. Cosicché il viaggio procede su un'auto noleggiata dall 'uomo anche per Valerie, costretta ad aggregarsi all'odiato Alain perché egli si è impadronito -per dispetto -del suo bagaglio . L'ex coppia inizia così a litigare aspramente coinvolgendo altri sventurati personaggi nelle sue prevedibili beghe: tali gag "normali" però non fanno proprio ridere , pur supportate dalla bravura dei due commedianti, la Belleton e Boon, molto conosciuti in Francia. Le schermaglie avanzano, così come la noia, a causa di una sceneggiatura insufficientemente ispirata e ricca di pecche, con il preciso scopo di incaricare i due interpreti, certamente grandi e riconosciuti professionisti, di rimediare al danno fatto. Tra le rimostranze, quelle tipiche dei divorziati che si rimbeccano colpe o difetti: lei rimprovera ad Alain le scarse prestazioni sessuali durante il matrimonio ("una posizione del missionario ogni quindici giorni") lui non sopportava lei che russava e che però russa tuttora (costretti dalla loro finta, ritrovata complicità per uno scopo comune, dormono in letti a castello in albergo dove lui nota il vecchio difetto della consorte) . Cosicché Tutta Colpa del Vulcano si caratterizza (almeno nella prima parte) come una commedia dalla confezione impeccabile (fotografia, montaggio, location) ma vanificata dalla défaillance di una scrittura banale e poco ispirata. Inoltre, l'uomo appare un po' troppo cattivo (e sadico) nelle sue rivendicazioni e dispettucci vari , mentre la ex compagna di vita, pur nei suoi svarioni, è un elemento di "ricongiungimento" tra la vita passata e il futuro. Eppure Alain, per stessa ammissione di Valerie, è stato un ottimo padre, tanto che la loro Cecile ha preferito andare a vivere con lui. Si diceva che certe cattiverie e inutili durezze della guerra tra i due sono un forte momento di scompenso della storia , che s'incentra davvero troppo sui loro disturbi relazionali , per poi deviare verso una seconda parte più ricca di azione e personaggi, come l'ex assassino diventato una sorta di santone e maniaco religioso, che dà un passaggio alla coppia sul suo camioncino trasformato in una sorta di reliquario, o gli ultras di una squadra di calcio che seminano lo scompiglio sul bus nel quale Alain viaggia da solo . Nella seconda parte il tutto si riscatta (per fortuna) grazie agli splendidi paesaggi di mezza Europa (tra cui la Croazia, per terminare con la meta finale, la Grecia) . Tutta Colpa del Vulcano si trasforma in quest'ultimo contesto in una sorta di film d'azione "alla James Bond", tra inseguimenti della polizia, il furto di un piccolo aeroplano e quant'altro vorrebbe riscattare la piattezza del resto.. .Riuscendoci in parte: l'ambientazione greca è bellissima, con un suggestivo matrimonio ortodosso. La "piccola" Cecile va a nozze col bellissimo Stavros, mentre la nuova compagna di Alain resterà delusa dalla "sospetta", nuova intimità di genitori della sposina... "Eyjafjallajökull." (titolo originale di Tutta Colpa del Vulcano: il nome indica appunto un vulcano islandese) è un film riuscito a metà ,che però testimonia la buona salute del cinema francese, le cui produzioni sono disposte a spendere soldi a valanga per pellicole medie, al contrario del cinema italiano, che propone troppo spesso (ancora) le solite situazioni "camera e cucina".





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