Concerti. Conclusa la stagione dell'Orchestra della Provincia di Bari con "Classical Style", con dedica speciale a Gabriella Cipriani, violinista precocemente scomparsa
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Gabriella Cipriani. (foto) ndr. |
di Romolo Ricapito
BARI, 9 GIU. - Si è conclusa la stagione concertistica dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari con "Classical Style", compendio di musiche di Montemurro, Brahms, Mendelssohn, con la direzione di Francesco Lentini, il tutto sempre presso la struttura Showvville, sita a Bari-Mungivacca.
La prima esecuzione, Meditation's Time per Orchestra, è anche la prima esecuzione assoluta di una composizione inedita di Angela Montemurro, moglie del direttore d'Orchestra Francesco Lentini, il quale ha condotto la serata come direzione musicale.
Meditation's Time è stata commissionata alla Montemurro dal direttore artistico dell'Orchestra della Provincia di Bari, Marco Renzi e, come suggerisce il titolo in inglese, trattasi di una "meditazione" ( o riflessione) inerente, nella fattispecie, a "riflessioni sulla vita e sul mondo, mentre la meditazione è "il tempo dell'ascolto interiore".
Divisa in varie micro-sezioni (episodi brevi) con i titoli di Perché, Luce, Nascita e Vita (la conclusione è una Marcia Solenne) può essere illustrata appunto come la descrizione di note solenni che si alternano a momenti più "agitati" e ritmici, con sezioni quasi di marcia e sussulti epici terminanti in un parossismo di strumenti. Nell'introduzione, prima dell'esecuzione iniziale, il maestro Lentini ha dedicato la serata a Gabriella Cipriani , la musicista (violinista) deceduta nel maggio scorso sulla Matera-Ferrandina in un incidente stradale a soli ventidue anni d'età . Anche l'Orchestra si è unita a questa dedica in una forma di cordoglio e di affetto speciale per una giovane vita stroncata da comportamenti irresponsabili (chi ha causato l'incidente era un pirata della strada ubriaco).
Una standing ovation dell'intera orchestra ha salutato quindi Angela Montemurro, presente in sala , mentre si è passati all'esecuzione delle Danze Ungheresi nn 1, 3, 5, 6, 7 di Johannes Brahms. L'autore, nato nel 1833, rielaborò diverse melodie ungheresi, alle quali si avvicinò con la frequentazione del violinista magiaro Eduard Reményi . Le 21 danze furono raccolte in quattro libri, completati in anni diversi e successivamente, dopo il successo raggiunto a livello internazionale , vennero trascritte da altri compositori e dallo stesso Brahms, in forme orchestrali, più accessibili a un vasto pubblico.
Armonia,soavità delle note, solarità sanguigna sono le caratteristiche di queste celebri danze, che traggono spunto e linfa vitale dall'anima popolare, per poi elevarsi ad arte che riscalda i cuori e la sensibilità degli spettatori di ogni epoca,dall'Ottocento sino ad oggi.
In tutto questo il celebre musicista è riuscito in una sua perfetta sintesi a riprodurre standard tipicamente afferenti all'est Europa, creando arte nuova, pura e ricercatissima, che, oltre a confermare la grandezza di stile di chi ex novo l'ha creata, documenta un incontro molto felice tra la cultura tedesca e il folklore mitteleuropeo.
Si è continuato con la Sinfonia n.4 in la maggiore op. 90 "Italiana" di Felix Mendelssohn : allegro vivace, andante con moto, con moto moderato e saltarello.
Mendelssohn diede vita a tale sinfonia tra il 1830-1831, influenzato da un viaggio in Italia. Fu diretta in vita dall'autore una sola volta a Londra , ma mai data alle stampe. Essa fu edita infatti dopo la sua morte.
Questa sinfonia ricorda-in sintesi- da vicino le composizioni dei nostri musicisti classici, ma non le ricalca; semplicemente, le ricrea dal nulla formando una partitura musicale assolutamente originale che è un sentito e commosso omaggio alla nostra cultura, ai nostri paesaggi, al clima e all'ospitalità tipica del Bel Paese, tutto ciò che spinge da sempre coloro che lo visitano a desiderare di volerci tornare, siano essi semplici turisti per caso o artisti come letterati o, nel caso di Mendelssohn, straordinari creatori di note capaci di condurre i suoi contemporanei -e ovviamente i posteri- davanti a un'immagine cristallizzata nel tempo che riflette un'ispirazione improvvisa e quindi, su forte stimolo dell'ambiente esterno , diventa componimento unico e immortale. Anche per quei momenti che riproducono oltre all'allegria ( con il saltarello e la tarantella) anche il mistero della morte, con la commossa "processione dei pellegrini".
Come bis, la danza Ungherese n.5 (Brahms) . Lentini ha infine ringraziato l'Orchestra della Provincia descrivendo il suo contributo alla cultura locale come "meraviglioso. "Dobbiamo portare nei cuori la sua musica e diffonderla ( pubblicizzarla ) anche agli altri . La musica sa fare miracoli : è più veloce del pensiero e consente di viaggiare in forma immediata da un paese all'altro".
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