Cinema. LE ORIGINI DEL MALE HA RUBATO IL PODIO ALLA JOLIE. Trattasi di horror pervaso da fantasie morbose, rappresentative di una sessualità repressa
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Una immagine del film. (foto) ndr. |
di Romolo Ricapito
BARI, 9 LUG. - Le Origini del Male è l'unico film che è riuscito a scalzare dal primo posto degli incassi Maleficent con Angelina Jolie.
Quest'ultima pellicola si è ormai posizionata al primo posto dei film più visti in Italia durante tutto il 2014, si potrebbe dire a sorpresa, anche se è un enorme successo in tutto il mondo.
Per quanto riguarda invece Le Origini del Male, trattasi di un film basato su una storia vera (così recita una scritta all'inizio) ma avvenuta a Toronto ( e non a Oxford nel 1974, come si narra nella sceneggiatura).
Inoltre, quello che ha offerto lo spunto al film era un contenuto più legato allo spiritismo, mentre nella confezione finale entrano in gioco altri elementi e personaggi inventati.
La domanda che viene posta all'inizio della pellicola è la seguente: il soprannaturale è una mera manifestazione del subconscio?
Sarà ciò che dovrà dimostrare il professor Joseph, con un esperimento finanziato dalla sua Università ma che poi, quando il budget verrà ridotto dai vertici dell'ateneo , continuerà comunque, a causa della volontà un po' morbosa e caparbia dello scienziato. Morbosa perché l'oggetto dell'esperimento, tale Jane Harper, che pare posseduta dall'entità di una bambola (Ivy) , sembrerebbe anche l'obiettivo delle attenzioni, diremo così, "sessuali", del luminare.
Gli altri protagonisti dell'esperimento sono Brian, esperto di riprese e "cronista ufficiale" di tutto quanto , ma estraneo ad Oxford e la coppia di studenti (un po'...fuori corso) costituita da Harry Abrams (Rory Fleck-Byrne) e dalla bionda "fatale" Kristina Dalton (Erin Richards).
I due sono, per così dire, anche fidanzati e uniscono i loro "corpi" tra una fase e l'altra dell'esperimento, che si sposta in un cascinale "segreto".
E quindi, mentre l'ambizioso professor Joseph si preoccupa di raccogliere l'energia del fantasma che si cela all'interno della bambola "stregata" per curare la sua paziente, di fatto non si nega una storia con la bella Kristina.
Ecco che il triangolo "alla Jules e Jim" si è già formato. Se a questo si aggiunge il fatto che il "reporter" Brian si invaghisce della bella "indemoniata" , appunto Jane Harper, abbiamo gli elementi per sostenere che all'interno di questo The Quiet Ones (titolo originale) coesistono due strati di vicende. Quella, diciamo così, più accentuata, dunque l'horror dall'atmosfera vintage (con l'utilizzo di apparecchiature d'epoca , usi e costumi degli anni Settanta) che si unisce all'altra, sotterranea, dei brividi sessuali, coesistenti coi brividi di spavento provocati da una sceneggiatura particolarmente sulfurea.
Ma chi è la misteriosa Jane , dai capelli lunghi e corvini? Niente altro che la figlia adottiva di vari genitori , rinchiusa sotto tutela "forzata" da parte del prof. Joseph e imbottita di farmaci per evitarne il suicidio.
L'antefatto è un misterioso ragazzino, le cui gesta vengono mostrate in filmati in bianco e nero: costui usava il personaggio di "Gregor" come proiezione per occultare il suo potere telecinetico, così come Jane fa con la torbida entità di Ivy.
E' da dire che il film assomiglia, proprio per l'atmosfera anni Settanta, a un altro horror uscito quasi un anno fa, The Conjuring-L'Evocazione , che ha ottenuto un enorme successo per una pellicola di tale genere , sia in Italia che negli Stati Uniti.
In Le Origini del Male, un sotto-testo potrebbe essere quello degli impulsi sessuali repressi, che vengono fuori principalmente con l'isteria e l'aggressività nelle due donne protagoniste, mentre gli uomini "ci marciano", pronti a raccogliere il "frutto" di questi impeti. Cosicché una delle partecipanti all'esperimento, la bionda "fatale" Kristina, diventerà finanche gelosa di Jane, "gatta morta" e finta innocentina , dietro l'aspetto da streghetta.
Jane quindi , la ragazza invasata, dice a un certo punto: "Joseph mi ha salvata da me stessa e dagli uomini" e ciò è indicativo del fatto che dietro le "cure" (apparenti ) dell'illustre professore di Oxford si celerebbe anche e soprattutto una folle e insana gelosia .
Ma la vicenda è complicata: l'innocente Jane occulterebbe realmente, all'interno di sé, un ectoplasma . Da qui la seduta spiritica allestita nella seconda parte del film.
La trama procede in modo ambiguo. E 'il professor Joseph il vero disturbato?
Effettivamente, l'energia troppo "erotica" degli ambienti chiusi diventa a un certo punto esageratamente malvagia e intollerabile, sino a spingere tre dei protagonisti (la coppia di "fidanzati" e il reporter) a rientrare ad Oxford. Ma l'attrazione per il male, o meglio per il suo mistero, è troppo forte ed essi torneranno sui loro passi.
Scoprendo addirittura l'indottrinamento della dolce Jane da parte di una misteriosa setta, adoratrice di divinità malvagie risalenti addirittura ai Sumeri....
A questo punto il materiale diventa davvero troppo per essere gestito con facilità e ciò abbassa la qualità del film, che però si salva artisticamente, in quanto ben diretto da John Pogue , mantenendo quasi fino alla fine una sua unità, grazie allo stile sufficientemente originale che mischia tecniche da super 8 con il cinema delle grandi occasioni, ben sostenuto dai vari interpreti, tra i quali si distinguono il maturo Jared Harris e la giovane "indemoniata" Olivia Cooke.
E' chiaro che la pellicola si allontana dai canoni dell' horror classico per proporre, come altri film appartenenti a questo genere proiettati nelle ultime settimane (un esempio per tutti: Oculus) chiavi di lettura psicanalitiche, psicologiche e più aderenti alla realtà. In sostanza, quanto visto potrebbe costituire una sorta di eventi concatenati e "maledetti", come anche una proiezione della fantasia perversa della mente dei protagonisti.
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