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Cinema. Surrounded: e' arrivato l'horror italiano "ecologico" da camera nel quale non succede mai nulla

La locandina del film. (foto com.) ndr.

di Romolo Ricapito 

BARI, 4 LUG. -  La stagione estiva al cinema diventa un ricettacolo di pellicole che difficilmente vedrebbero la luce nella programmazione durante il resto dell'anno. Trovano dunque spazio sugli schermi film come questo Surrounded (Circondata), una specie di horror prodotto in Italia che propone una serie di novità. La prima è che i registi sono due e anche di sesso opposto: Laura Girolami e Federico Patrizi. Il suono è in presa diretta e gli interpreti sono stranieri, ovvero americani , mentre l'opera è girata in inglese, ovviamente poi doppiata. Interpreti per modo di dire: la protagonista (Tatiana Luter,di origine texana, allieva del primo anno al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ) è lasciata sola sullo schermo dopo la partenza del marito, interpretato da Daniel Baldock. Unica compagnia (si fa per dire) durante l'ora e mezza di proiezione una giovane lattaia che porta a domicilio una bottiglia di vetro di latte fresco, come usava una volta e anche un inquietante giardiniere calvo. I due però sono solo delle "comparse" della vicenda che è ambientata in una villa isolata "da qualche parte" (così specifica una scritta che compare sullo schermo) nell'aprile 2013. La particolarità della villa è quella di essere circondata da ettari di terreno diversamente alberati con all'orizzonte uno splendido paesaggio. Gli interni , dai colori caldi, sembrano quasi documentare la pubblicità di un salone d'arredamento, o paiono tratti da una rivista che mostra divani e salotti, tanta è l'insistenza nell'esibire tali elementi . Il verde è il colore dominante e il film parrebbe un horror (o meglio, un thriller) paesaggistico. C'è anche un frigorifero con sopra appiccicate delle decalcomanie, come d'uso in molte famiglie italiane . La trama è stringatissima: una coppia di coniugi ancora giovani è in attesa di un figlio, lungamente atteso . Lui è un avvocato in partenza per un convegno internazionale di diritto privato, dove incontrerà una certa Suzie Bennett, della quale la moglie appare (o si finge) gelosa. Lei (Maryann) è un'insegnante di una scuola privata, la Saint Helen. La coppia ha scelto la villa-casale così isolata, appunto per questo motivo: la sua lontananza dalla civiltà. Scelta demenziale, soprattutto quando una donna , per giunta incinta, rimane completamente sola in casa , in balia di rumori esterni, visitatori molesti o minacciosi (un vicino in cerca del suo cane) e altre presenze preoccupanti . L'orrore è determinato dunque dall'inquietudine dell'insegnante, rimasta isolata. Ecco telefoni di vari modelli che squillano in contemporanea (si parla di telefonia fissa: stranamente dal film sono assenti i cellulari) . E poi tante inquadrature di teiere, caffettiere, tappeti, anche troppo insistite. La pellicola allora si contraddistingue come un film dell'orrore "da camera" con trovate inesistenti, tendente al risparmio. Sembra che i due registi esordienti, anche montatori, dopo avere affittato la bellissima villa delle riprese (in realtà in esterno essa appare come un casale abbastanza ordinario, se non addirittura squallido ) , si siano limitati a una sorta di esercitazioni da documentario o a un semplice saggio di prove tecniche da presentare presso una scuola di cinema. La paura sembra raffigurarsi allora negli oggetti, nell'ambito di una solitudine cercata che si rivela forma oggettiva e sotterranea di vuoto interiore e insicurezza. Un dialogo telefonico con la mamma non fa ridere come quelli rappresentati in teatro da Franca Valeri, ma è un semplice diversivo per allungare il tutto, assieme ad altre lunghe e noiosissime inquadrature di letti, tappeti, librerie. Cosicché a un certo punto Surrounded parrebbe la versione trash-horror di La Voce Umana di Cocteau, trasposto al cinema decenni fa con l'interpretazione di Anna Magnani e recentissimamente anche con quella Sofia Loren, Con la differenza che invece dei dialoghi articolati di quella pièce, che riempivano i vuoti e l'assenza dell'uomo, qui non accade nulla di nulla . Surrounded è dunque la trasposizione filmata della paura delle donne sole in casa che temono l'arrivo di intrusi, malintenzionati , ladri o stupratori, L'estraneo è rappresentato da una losca figura in nero con una maschera bianca di porcellana. Perché l'insegnante, Maryann brucia una foto di classe risalente a due anni prima? E chi è Matthew, un suo alunno nato nel 1995? E' lui a perseguitarla, o qualcun altro? L'opera ha qualcosa di originale, tutto sommato, ma i prologhi o le scene inconcludenti, unitamente a una incompletezza di fondo, ne fanno un film da rimborso biglietto, nel senso che gli spettatori, delusi, potrebbero richiedere alle casse la restituzione dei 7 euro dovuti all'ingresso.





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