Estero. Califfato islamico minaccia l'Iraq, crisi governo al-Maliki
La proclamazione del califfato. (foto Agi) ndr. |
di Redazione
ROMA, 30 GIU. (AGI) - Il sogno che da un secolo alimenta il progetto politico degli islamisti si e' concretizzato: un califfato a cavallo tra Iraq e Siria, uno Stato governato dalla legge islamica. A proclamarlo gli jihadisti sunniti che, tre settimane fa, hanno sferrato un'offensiva in Iraq e adesso puntano verso Baghdad. Nonostante la minaccia per l'esistenza stessa dell'Iraq, il premier sciita Nuri al-Maliki non sembra intenzionato a cedere il potere a un esecutivo di unita' nazionale e ha chiesto un terzo mandato al Parlamento eletto in aprile che domani celebrera' la sua sessione inaugurale.
Dopo la netta chiusura dei partiti sunniti e curdi verso al-Maliki, considerato il responsabile delle politiche settarie che hanno favorito la rivolta jihadista, sono in corso negoziati con il partito Stato di diritto del premier. L'esercito iracheno, nel frattempo, e' impegnato da sabato in una dura offensiva per recuperare Tikrit, la citta' natale di Saddam Hussein, ma sta incontrando una forte resistenza.
I miliziani sunniti, la cui brutalita' e' stata bollata come inumana e sanguinaria persino da al-Qaeda, hanno lanciato un appello per un'alleanza dei musulmani di tutto il mondo. La proclamazione del califfato punta a cancellare i confini definiti dalle potenze coloniali stabiliti con gli accordi Sykes-Picot del 1916 e sfida direttamente il governo di Baghdad a guida sciita ma anche la leadership dell'estremismo islamico in mano ad al-Qaeda.
Il governo iracheno ha lanciato un appello alla comunita' internazionale e ha accusato le vicine potenze sunnite, in primo luogo l'Arabia Saudita, di aver favorito l'alleanza islamista in Siria e in Iraq. Il portavoce dell'esercito iracheno, Qassim Atta, ha messo in guardia che il gruppo jihadista e' diventato "una minaccia" non solo per l'Iraq o la Siria ma "per la regione e il mondo".
Ma essere jihadisti non mette al riparo dalla brutalita'. Oggi sono in corso intensi combattimenti tra il gruppo estremista e le brigate islamiste rivali del Fronte al-Nusra, la propaggine di al-Qaeda in Siria, nella localita' siriana di al-Bukamal, alla frontiera con l'Iraq. Sabato ad Aleppo, secondo l'Osservatorio Siriano dei Diritti Umani, gli uomini dell'Isis hanno crocefisso 8 uomini perche' si erano battuti "tanto contro il presidente Bashar al-Assad che contro gli jihadisti",erano insomma "fantocci dell'Occidente".
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