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San Rocco : un santo che profuma di Vangelo

Fratel Costantino de Bellis. (foto) ndr.

di Fratel Costantino De Bellis

ROMA, 7 LUG. - "Beati i miti , perché erediteranno la terra " : è questa la beatitudine che risuona nel mio cuore ogni volta che incontro e prego San Rocco . Forse ad altri viene più spontaneo pensare all'altra promessa di Gesù : "Beati i costruttori di pace , perché saranno chiamati figli di Dio", ma per me il passaggio nel tempo e nella storia di San Rocco in mezzo a noi , resta contrassegnato innanzitutto dalla " mitezza" , da quel l'essere vero discepolo del Maestro " mite e umile di cuore " che invita tutti a prendere su di se' il suo giogo dolce e il suo carico leggero. Una mitezza mai triste , una docilità mai remissiva , una umiltà di cuore resa manifesta da un'umiltà nel servizio al prossimo, un'audacia evangelica propria di chi. Non ha nulla. Da prendere e difendere. Si, alla sequela di Gesù e assieme a Lui siamo chiamati a portare un carico , una croce che è nel contempo segno di speranza e di gioia. La Croce è nostra solo in virtù del profondo legame con la croce di Cristo , così la gioia è nostra ed è autentica e piena solo se vissuta in comunione con la gioia del Risorto. Solo se trasmessa , condivisa, annunciata agli uomini tutti, al mondo che l'attende forse senza nemmeno saperlo. Di questo San Rocco ci parla ancora oggi, perché è possibile diffondere il suo messaggio anche dopo il suo passare dalla morte alla vita eterna. Le verità di fede a. Uncinate da San Rocco e la sua testimonianza di fedele discepolo di Gesù rimangono vive perché ancorate e radicate nel Signore della vita. Rimane viva la sua semplicità , la sua concretezza , la sua fedeltà alla terra nella ricerca delle cose del cielo. Rimane viva la sua passione per il mondo e per i fratelli , "passione" talmente intensa da prendere carne nella sua sofferenza fisica. Era qualcosa di più profondo ancora: era il suo desiderio di farsi "tutto a tutti" , povero con i poveri, emarginato con gli emarginati, malato con i malati: un desiderio talmente autentico e profondo da essere esaudito dal Signore . Anche la malattia contratta da San Rocco è come un segno di una preghiera esaudita , come un sigillo ad una solidarietà vissuta non solo a parole , come testimonianza di amore fino alla fine. Mite discepolo del Maestro mite, San Rocco è stato , anzi è ancora con più forza che mai, parabola vivente del Buon Pastore che depone le vesti per servire i fratelli. Si, per le contrade , le città d'Italia ed Europa da Lui percorse in mezzo ai malati e sofferenti , San Rocco ha rivolto a loro parole di consolazione e di gioia , ma è proprio in quel momento che ha iniziato ad ascoltare nel proprio intimo una voce soave che gli sussurrava " Vieni al Padre"!

Vostro Fratel Costantino Procuratore e Guardiano di San Rocco.





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