Calcio. Il Foggia pareggia a Lamezia ma non convince sul piano del gioco
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Gullaume Gilgiotti. (foto com.) ndr. |
di Mario Schena
FOGGIA, 29 SETT. - Partita brutta e con pochissime emozioni. Questa in sintesi Vigor Lamezia-Foggia. Quello he colpisce è l’involuzione del Foggia sia sul piano del gioco che della prestazione di uomini importati nello scacchiere rossonero come Cavallaro, Iemmello e Agnelli. Alla sesta di andata il Lamezia ha ospitato il Foggia al “Guido D’Ippolito” nella partita antipasto delle 12.30. I calabresi dall’inizo del torneo hanno raccolto otto punti, frutto dei pareggi in casa dell’Aversa Normanna e di Ischia, rispettivamente alla prima ed alla terza giornata e alla vittoria in casa contro il Savoia e a Melfi, uscendo sconfitta dal suo campo solo contro la capolista Salernitana. Il Foggia è sceso in campo a Lamezia dopo il secondo pareggio consecutivo casalingo a reti bianche ed aver raccolto la miseria di tre punti nelle ultime quattro giornate, non andando a rete da ben trecentodiciannove minuti. Dal primo minuto titolari Potenza e Sarno. Arbitro della gara il signor Armando Ranaldi della sezione AIA di Tivoli, coadiuvato dagli assistenti Andrea Cordeschi e Stefano Cordeschi, entrambi della sezione AIA di Isernia. Parte bene il Foggia che con Quinto lancia Iemmello in area costringendo Piacenti all’uscita. Dopo sei minuti numero in area del Foggia di Rapisarda che si avvita e in rovesciata manda alto sulla traversa. Ci prova Gerbo di testa ma il tentativo finisce sul fondo. La partita non è bella, tutt’altro e si gioca su di un campo molto duro rendendo il controllo molto problematico. Si lotta in mezzo al campo, ma i recuperi di palla spesso si concludono con un passaggio sbagliato come nel caso di Agnelli che recuperata palla serve in profondità che Gerbo tutto solo al limite dell´area mette sul fondo. Al ventiseiesimo l’unica occasione gol per il Foggia creata da un traversone di Loiacono che dopo aver ricevuto palla da Iemmello mette al centro dell’ area dove Agnelli non trova il tocco vincente. Poca cosa anche i padroni di casa che quasi mai inquadrano lo specchio della porta. Tentativo del Foggia al trentacinquesimno. Sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla sinistra Iemmello svetta in area ma conclude ancora una volta sul fondo.
Prova a rispondere la Vigor Lamezia, ma il pallone serivito per l´accorrente Del Sante viene sparacchiato miseramente fuori. Non accade più nulla, ammesso che qualcosa sia veramente accaduto nella prima parte della gara. Parte forte la Vigor che dopo soli quindici secondi va al tiro dalla distanza con Montella che sfiora di poco il palo alla sinistra di Narciso. Agnelli alleggerisce la pressione e lancia Sarno che si fa chiudere dalla difesa biancoverde. Al sessantaduesimo fa l’esordio nelle fila della Vigor Lamezia l´ex rossonero Filosa che sostituisce Spirito. Dopo quattro minuti Agostinone lancia Cavallaro che entra in area ma si allunga troppo la sfera e si fa chiudere da Piacenti. All’ottavo Bencivenga, entrato al posto di Loiacono che ha accusato problemi muscolari se ne va sulla destra e serve in area Iemmello, apparso l’ombra della punta ammirata ad inizio Campionato, il centravanti rossonero si fa anticipare all´ultimo momento. A venti minuti dal termine Iemmello si fa largo tra le maglie della difesa calabrese entra in area e viene toccato, finisce a terra, ma per l’arbitro non solo non è rigore, ma ammonisce la punta del Foggia per proteste. cade per l´arbitro tutto regolare. Protesta l´attaccante rossonero che viene ammonito. Dopo sette minuti paratona di Narciso che neutralizza una bordata di Del Sante dal limite dell’area.
A dieci minuti dal termine della gara la Vigor passa in vantaggio. Conclusione di Improta dal limite, Narciso respinge la sfera che termina sui piedi di Scarsella che mette in rete.
Il Foggia non merita la sconfitta e riesce a raddrizzare la gara all’ottantanovesimo. Cavallaro serve in area Gigliotti che appostato su secondo palo infila Piacenti gelando avversari e pubblico. Finisce in parità Vigor Lamezia-Foggia con una leggera prevalenza del Foggia sul piano del gioco e del possesso palla, ma di contro vanno sottolineate l’inconsistenza offensiva delle punte foggiane e l’assenza di una fluidità nella manovra diventata macchinosa e inconcludente, senza dimenticare i numerosi palloni gettati alla “Viva il Parroco” invece di ragionare e costruire gioco. De Zerbi e Brescia hanno da rivedere molte cose, ma il materiale umano c’è e si può e sideve rimediare a questo brutto momento del Foggia.
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