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Cosenza. I diari del peccato

Il campo Rom di Cosenza. (foto com.) ndr.

di Carmine Calabrese e Aida Barbieri

COSENZA, 20 SETT.  – I segreti del diario. Perversi e inquientanti. E' sempre più ricco di particolari il mosaico investigativo contro il pensionato 74enne, reo confesso di aver “comprato” due sorelline rom e di averne abusato sessualmente. Il pensionato, iscritto nel registro degli indagati, dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro, annotata, quasi morbosamente, ogni dettaglio dei suoi ripetuti abusi. La scrittura – raccontano gli inquirenti (indagano i carabinieri della stazione di Cosenza Principale, diretti dal luogotenente Cosimo Saponangelo, sotto la direzione del tenente Jacopo Passquietti, ndr) è ordinata e non fa trasparire alcuna emozione. Il diario è ben tenuto, scritto con una penna che non lascia nemmeno una sbavatura d'inchiostro sul foglio. E' pieno zeppo di nomi, dati e cifre. Cifre, anche a diversi zeri, sono le somme versate dal pensionato ai genitori di quelle due sorelline, messe in vendita per soddisfare il suo passatempo preferito: far sesso con le minorenni, di etnia rom. Analizzando bene date, orari e conti, i carabinieri hanno accertato che in due anni e mezzo, il pensionato ha versato alla famiglia rom quasi 40mila euro. Alla lista vanno aggiunte anche piccole attenzioni che lo stesso pensionato faceva alle ragazzine: ricariche telefoniche, caramelle, qualche giocattolo. Tutto al solo scopo di farsi ben volere dalle ragazzine e divertirsi. Proprio, attraverso la maniacalità del pensionato a tenere costantemente aggiornato il suo diario, i detective della Benemerita hanno accertato che la data d'inizio di questa storia squallida di sesso, perversione e segreti inconfessabili, risale alla metà del 2011. Mentre gli ultimi episodi si sono verificati a metà dello scorso mese di febbraio. Ma non solo. Oltre al diario degli orrori, ci sono quell'infinità di video e foto. Raccapriccianti. I filmati, tutti realizzati dallo stesso “orco”, ritraggono il 74enne intento ad abusare sessualmente delle ragazzine, sia all'interno del suo appartamento, che in auto. Nelle sequenze si sentono i commenti del pensionato, i suoi gemiti di piacere, il suo ansimante respiro, le sue richieste di sesso orale. Filmati che il pensionato rivedeva con maniacale ossessività, eccitandosi. Ma le vittime di questo perverso “schifo” senza fine, potrebbero essere molte di più delle due sorelline. Le indagini, infatti, hanno già portato all'individuazione di altre minorenni, di età compresa tra i 9 e i 13 anni. Con una addirittura affetta da una forma di disabilità. La squallida storia di violenze, la scoperta del diario, il ritrovamento di filmati e foto e la “vendita” delle minori, è venuta alla luce, anche grazie all'intuizione di una donna che, coperta dall'anonimato più assoluta, e bollata con l'etichetta di supertestimone, ha “spiefferato” tutto al luogotenente Saponangelo. Dando così il via all'inchiesta. Un,'inchiesta chwe, allo stato, non ha precedenti in Calabria. Almeno nella sua area settentrionale. C'è ancora tanto altro da scoprire. Altri inquietanti indizi, altre raccapriccianti verità potrebbero venire fuori dall'audizione assistita (con la presenza di psicologhe e assistenti sociali, ndr) delle bambine. Nessuno meglio di loro, infatti, può raccontare ai carabinieri, se c'è anche dell'altro. Gli inquirenti, inoltre, vogliono accertare se la perversione del pensionato possa aver “contagiato” altre persone. Anche loro insospettabili. Le indagini, come detto, coordinate dalla stazione di Cosenza Principale, sotto la direzione duplice della Procura di Cosenza e della Distrettuale di Catanzaro, puntano a verificare se le sequenze girate dal pensionato e le foto scattate dallo stesso, durante la consumazione degli abusi, sono state fatte girare o “piazzate” nel giro degli appassionati della pedopornografia. La Cosenza del peccato e della perversione mostra, ancora una volta, il suo volto più brutto.





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