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Lecce. Posidonia a San Cataldo solo un brutto ricordo: al via i lavori di rimozione

La rimozione di posidonia di questa mattina (foto) ndr.
LECCE, 13 SETT. - Sono cominciati questa mattina gli interventi di rimozione della posidonia depositata lungo il canale di accesso alla darsena di San Cataldo. Dopo nove anni di attesa finalmente gli enormi cumuli di alghe e detriti scompariranno definitivamente e con il materiale rimosso, dopo un accurato processo di selezione, sarà avviato il ripristino dunale e il ripascimento di alcune aree dell’arenile di Torre Veneri e di Frigole. “Sono passati ben 9 anni – commenta Andrea Guido, Assessore alle Politiche Ambientali – ma alla fine l’amministrazione comunale, dopo un complesso piano per la caratterizzazione del materiale accatastato realizzato dal DISTEBA, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, e dopo che il Procuratore della Repubblica Aggiunto, Dott. Ennio Cillo, ha disposto il dissequestro del materiale autorizzando la rimozione della Posidonia e della sabbia, il mio staff ha potuto predisporre regolare gara d’appalto per i lavori di trasferimento dei materiali presso il Poligono di tiro di Torre Veneri e nei pressi della foce del canale Giammatteo (Acquatina – Frigole) in base ad un progetto redatto ad hoc. Questa mattina - ha concluso l’assessore – ho seguito personalmente la fase di separazione del materiale che hanno permesso di stoccare separatamente alghe, detriti e sedimenti. L’organico dall’inorganico. Il risultato portato oggi a casa era uno degli obiettivi che avevo fissato sin dall’inizio del mio mandato assessorile e, finalmente, con soddisfazione, posso dire di aver posato la prima pietra di quello che potrebbe diventare un vero e proprio progetto a lungo termine di rigenerazione urbana, sociale e ambientale delle nostre marine”. La ditta aggiudicataria dell’intervento è 118Ambiente da Merine, i lavori si concluderanno nelle prossime ore. Nelle conclusioni della relazione di caratterizzazione presentata dal DISTEBA, è riportato che: “Sulla base delle caratterizzazioni effettuate e sopra descritte in dettaglio, ci sono elementi per escludere il materiale esaminato dalla definizione di "rifiuto". Il materiale è costituito da residui organici, nello specifico frammenti foliari e rizomi di Posidonia oceanica, e da sedimenti che, per caratteristiche granulometriche e mineralogiche, sono compatibili con i siti di destinazione (Torre Veneri e Frigole). Dalle analisi, inoltre, sono stati esclusi apprezzabili fenomeni di tossicità e di contaminazione chimica e microbiologica. Il materiale analizzato può essere considerato idoneo al trasporto nella stessa unità fisiografica per interventi di ripristino ambientale (ricostruzione dunale)”. Università e Comune, nell’ambito degli interventi volti a combattere il fenomeno dell’erosione, avevano intuito già da parecchi mesi la possibilità di trasformare il problema della posidonia in una vera e propria risorsa dalla doppia valenza. Oggi, con il progetto redatto dall’ufficio Ambiente, l’assessore Guido ha dimostrato che il riutilizzo dell’alga per il rifacimento e il consolidamento dunale di altre aree nell’ambito dello stesso territorio di riferimento, è la soluzione migliore.





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