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Speciale Fiera del Levante. Discorso del Presidente della Provincia, On Schittulli, alla inaugurazione della Campionaria

Il Presidente della Provincia  Francesco Schittulli (foto) ndr.
BARI, 13 SETT. - "La Provincia di Bari ha aiutato l’avvio di un nuovo percorso per la Fiera del Levante, il cui stato di sofferenza può essere emblematico, atteso che oggi si cerca di elaborare un programma che possa rilanciarla. Pur nella nuova obiettiva situazione di severa crisi internazionale che attraversiamo. In questo scenario, non soccorre però, signor Presidente del Consiglio, proprio l’impegno del Governo che, sul piano interno, procede ad un cambiamento istituzionale che risulta incerto, non consentendo la risoluzione netta e secca dei problemi. Cosicché Lei è costretto a spostare, sempre più in avanti, il momento della verifica di ciò che il Suo governo si propone di realizzare. Per cui si dichiarano abolite le Province (la qual cosa proposi da questo podio già due anni fa), e fra giorni invece si va al rinnovo delle stesse. Si vuole abolire il Senato, ma non lo si fa. Se non in modo frustrante e caotico. L’unica cosa abolita credo sia la democrazia partecipata. Si creano intanto nuovi organismi come le Città Metropolitane, di incerta natura e di forte complessità per i territori, che apriranno problematiche, più che chiuderne. Le attuali 10 Città Metropolitane sono un record tutto italiano. E per alcune di esse - almeno 7 - non vi sono in assoluto i presupposti di legge. Mentre sembra prevalere il calcolo e l’interesse squisitamente partitico-politico. Per quanto riguarda la Provincia di Bari, riconosciuta come una delle più virtuose del nostro Paese, mi permetto evidenziarLe quanto già ebbi a comunicarLe con nota dell’8 agosto scorso. In particolare devo rappresentarLe lo stato asfittico, ormai agonizzante, in cui versa la Provincia di Bari, a danno soprattutto delle scuole (146 Istituti) e della sicurezza stradale (1700 km), che non consente di soddisfare minimamente i bisogni più urgenti ed improcrastinabili della comunità e le pressanti molteplici richieste che quotidianamente mi pervengono da presidi, sindaci, cittadini, famiglie e studenti. Dal 2009 ad oggi, i tagli effettuati dal Governo alla Provincia di Bari sono stati di oltre 68 milioni di euro, pur mantenendo la Provincia le stesse funzioni e gli stessi obblighi. E negli ultimi due anni, come se non bastasse, il Governo, ha azzerato ogni trasferimento. Anzi, ha addirittura richiesto al nostro Ente un contributo di circa 9 milioni di euro per il 2013. E per il corrente anno un ulteriore contributo di circa 20 milioni di euro, quale compartecipazione agli obiettivi di finanza pubblica nazionale. Orbene, il fabbisogno minimo attuale della Provincia di Bari per la manutenzione ordinaria dei 146 Istituti Scolastici e dei 1700 km di rete viaria è di 50 milioni di euro a fronte di un bilancio nel quale non si è potuto stanziare più di dieci milioni di euro. Paradossalmente però, la Provincia di Bari oggi ha una disponibilità liquida di circa 218 milioni di euro. Ma non può onorare i propri debiti, che ammontano complessivamente a poco più di 5 milioni di euro, pena lo sforamento del Patto di Stabilità. Ecco, signor Presidente, il nostro vero “Gufo”. Peraltro, come se non bastasse, devo rammentare che il Governo è, ad oggi, debitore nei confronti della Provincia di Bari di oltre 140 milioni di euro. Tanto Le rassegno confidando, fiducioso, in un Suo celere, risolutore intervento. E che dire poi degli oltre 8000 enti paralleli (tra agenzie, società, aziende e così via), e dei loro crescenti costi? Oggi, però, deve essere una giornata di fiducia, di speranza. Speranza di ritrovare “normalità e pacificazione” in un Paese sempre più incattivito, propenso peraltro ad alimentare un devastante scontro, conflitto generazionale: due mondi da unire, non da dividere! L’impegno che deve guidarci, passando attraverso un rinnovamento “morale” della classe politica e dirigenziale, credo debba essere quello di profondere grande attenzione per il bene comune, affinchè si possa avviare un futuro di sviluppo certo. E’, quindi, tempo di scelte decise, forti e rapide. Che debbono andare verso l’occupazione, gli investimenti strutturali, la reale de burocratizzazione, la concentrazione delle risorse su nodi non risolti, come le politiche sociali e sanitarie, la tutela dei territori. Anche il Mezzogiorno ha bisogno di trovare riscatto, fiducia, sicurezza ed, insieme come dicevo di rinnovamento, non tanto anagrafico, di classi dirigenti, di certezza di buona amministrazione, quanto di riconquista della dignità della politica. Di una politica intesa eticamente come impegno, passione, senso di responsabilità, che sappia riscattarsi dal degrado in cui oggi sguazza. Urgono politici che parlino sempre e comunque il linguaggio della verità. Ecco il perché occorre, subito, una omogenea Riforma della legge elettorale ad ogni livello. Seria, rispettosa della volontà del cittadino. La politica non può continuare ad essere paragonabile ad un ascensore, ad una porta girevole di un hotel, ad una carrozza che si può fermare a piacere per salirvi o scendere, ad una sorta di calcio-mercato con infime, squallide campagne acquisti. Come si sta già verificando in Puglia, in preparazione delle prossime elezioni regionali. Signor Presidente del Consiglio apra, nella concretezza dei fatti, alla speranza. Abbiamo necessità che il Suo governo ripristini il rispetto delle regole, garantisca i valori della persona,sappia esaltare la meritocrazia dei nostri giovani, instauri quel processo di giustizia sociale, basato su principi di libertà di pensiero, tolleranza e solidarietà".





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