Tv. Buona partenza su Raidue di "Senza peccato" del giornalista Milo Infante. Cronaca e approfondimento di qualità sul mondo giovanile e c.
Il conduttore Rai Milo Infante. (foto) ndr. |
di Romolo Ricapito
BARI, 10 SETT. - E' partito molto bene il programma di mezzanotte su Rai Due -tra il martedì e il mercoledì - dal titolo SENZA PECCATO, condotto da MILO INFANTE, giornalista che torna sul piccolo schermo dopo un periodo di assenza di un paio d'anni.
Previste quattro puntate per il momento, poi si vedrà.
La trasmissione, ideata dallo stesso Milo Infante, con l'apporto degli altri autori Anna Carlucci, Giorgia Buran, Andrea Quartarone e Andrea Ruggeri vuole indagare il mondo giovanile "senza giudicare":
"Dietro un adolescente che sbaglia, c'è un adulto che qualche peccato ce l'ha", ha chiarito lo stesso Infante nell'incipit.
Il programma si è rivelato da subito molto agile, evitando i soliti casi specifici propinati dalle altre reti- Rai (e non) che hanno ad esempio trasformato il pomeriggio in una sorta di succursale catodica della cronaca nera.
In Senza Peccato si cerca un approccio più sociale, "notturno" e quindi rilassante (non gridato) ma comunque sufficientemente allarmante, al fine di informare il grande pubblico - ad esempio -sui pericoli del Cyberbullismo (argomento della prima puntata).
Sono stati trasmessi video tratti da internet dove alcuni giovani -in forma anonima- denunciano persecuzioni sui social network.
Ad esempio, una minorenne è stata picchiata da ragazzi del '97 perché aveva ben 1.000 "Mi piace" sotto una sua foto, postata in un social network.
Il web dunque rende aggressivi quegli adolescenti che, sentendosi onnipotenti dietro un pc, pensano di poter rimanere impuniti , ma le cui violenze verbali-facilmente trasformabili in materiali- possono causare suicidi come nel caso di Carolina, una ragazza sportiva e un po' timida , ma ricca di amici con cui condivideva le serate : uccisa (e non soltanto "derisa") dal cyberbullismo .
Tutto ciò a causa di un video, girato da alcuni "amici" che le mettevano le mani addosso contro la sua volontà: la giovane si è suicidata .
Per combattere tali fenomeni è bene conoscerli: ma molti genitori non hanno i mezzi per farlo, perché spesso i figli non si confidano con gli adulti, affidando invece le loro pene sempre ai social network, o al massimo soltanto a qualche amico del cuore .
Esistono poi tanti adulti che ancora non sanno usare internet e che quindi rimangono all'oscuro di tutto, ignari dei pericoli rappresentati dalle interazioni "virtuali" con forme di platee sconosciute.
Si è accennato al fatto che il programma di Milo Infante non ricerca "il caso" (alla Yara Gambirasio, o alla Sara Scazzi) ma esplora un malessere sociale ampiamente diffuso, come quello che, innescato dalle tecnologie ( continuamente in divenire) può risultare destabilizzante . Spesso chat e i social network sono usati come armi di gratuita rivalsa per imporsi agli altri, come già detto.
I filmati si alternano alle introduzioni fatte dal conduttore: Milo Infante è apparso in giacca nera, camicia bianca senza cravatta, sbottonata , in uno stile tra l'elegante e l'informale, su sfondo nero, con dei grattacieli lampeggianti di luci . Una cornice da network americano, piuttosto accattivante. Anche perché Infante lascia spazio ai vari servizi, presentandoli con competenza e discrezione, senza moralismi o commenti fuori posto.
All'interno dei filmati, si è vista anche una dichiarazione di Don Mazzi. Il religioso ha parlato di "adolescenti privi di relazioni vere in casa" e perciò "disorientati".
Quindi un servizio sul "Ragazzo dai Pantaloni Rosa", un quindicenne suicidatosi perché molestato dai suoi compagni di scuola, che avevano aperto una pagina Fb (a sua insaputa) per deriderlo. E' stata intervistata anche la madre del giovane, la quale ha negato l'omosessualità del figlio e che comunque non riesce a farsi una ragione
di atti così' gratuiti e sconsiderati compiuti da ragazzi apparentemente innocui , ma poi rivelatisi incoscientemente e sciaguratamente crudeli.
Il gruppo sostituisce la famiglia e spesso crea anche un bullismo da strada, col fenomeno della gang giovanili . In qualche caso, è stata suggerita un'alternativa a ciò : a Scampia un ex campione olimpico di arti marziali ha aperto una palestra di judo nell'intenzione di prevenire fenomeni di emarginazione sociale ( che sfociano nell'illegalità) o di riparare ad essi ( una volta che siano stati già commessi dei reati penali) attuando forme di recupero con lo sport per invogliare a una risalita.
Milo Infante ha annunciato una seconda puntata, ancora più coinvolgente, sulle dipendenze.
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