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Andria (Bat). Bracciante agricolo faceva parte di una banda che rapinava t.i.r.. [CRONACA DEI CC. ALL'INTERNO] [VIDEO]

I carabineiri disaticolano banda dei t.i.r. (foto cc.) ndr.

di Redazione

ANDRIA (BT), 23 OTT. - Questa mattina i Carabinieri della Compagnia di Andria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sequestro preventivo beni per la successiva confisca pari ad un milione e mezzo di euro nei confronti di Agresti Antonio, pluripregiudicato 43enne del luogo, già detenuto nel carcere di Trani. L’uomo, ufficialmente bracciante agricolo, è risultato parte di una banda dedita a gravi rapine con sequestro di persona ai danni di autotrasportatori, disarticolata da indagini svolte parallelamente dalla Squadra Mobile della Questura di Bari. L’attività di Polizia e Carabinieri è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che ha richiesto ed ottenuto la misura patrimoniale dal GIP di Bari. Il provvedimento di sequestro beni eseguito dai carabinieri ha riguardato: 
- una villa di lusso su due piani, sita in Andria, via Lagnone Santa Croce, comprensiva di un ascensore, una vasca idromassaggio, arredi, apparati tecnologici (televisori, frigoriferi, lavatrici, impianti stereo, computer, impianti di condizionamento, impianto di videosorveglianza) e tutti i beni di valore contenuti nello stesso immobile (denaro, gioielli, quadri, arazzi); 
- un appartamento sito in Andria, via Forlanini; 
- tre appezzamenti di terreno siti in Andria in località Lama di Corvo e Sperlongano; - due autovetture; - due motocicli (un Piaggio Scarabeo ed una Aprilia Atlantic); 
- una impresa agricola individuale; 
- otto conti correnti/depositi bancari intestati all’Agresti ed ai propri familiari. Gli accertamenti patrimoniali sono stati eseguiti utilizzando la normativa antimafia, oggi applicabile a tutta una serie di gravi reati, che consente il sequestro dei beni a coloro che, accusati di gravi reati, abbiano un tenore di vita e un patrimonio assolutamente sproporzionati rispetto al reddito dichiarato. E, senz’altro, i 1.380 euro al mese, comprensivi di contributo di disoccupazione dell’INPS e assegni familiari del comune di Andria, dichiarati dall’AGRESTI, sono apparsi sinceramente pochi per giustificare un patrimonio di un milione e mezzo di euro, ragione per cui il GIP ha ritenuto di accogliere pienamente le richieste della D.D.A. del capoluogo Barese. Il predetto provvedimento di sequestro eseguito nella città federiciana è l’ottavo, in ordine di tempo, eseguito dai Carabinieri di Andria con l’applicazione sia delle norme previste dal c.d. “Codice Antimafia”: 
- i fratelli Lapenna Emanuele e Giuseppe, Sorvegliati Speciali, a cui il 12 novembre 2013 ed il 6 ottobre 2014, sono stati confiscati, in 2° grado di giudizio, una masseria ed una villa di lusso complete di arredi, impianti tecnologici, piscina e suppellettili di pregio, tre appartamenti, due terreni, un fabbricato rurale, nonché quattro autovetture e due motocicli; 
 - la famiglia Pilato, a cui il 5 luglio 2012 sono stati confiscati definitivamente una villa di lusso, 8 autoveicoli, 2 motociclette, due appezzamento di terreno siti in “area a vocazione turistica” ed “in area edificabile”, un’agenzia immobiliare, un complesso edilizio in fase di realizzazione costituito da 20 appartamenti completi di box auto e cantina; 
- Sgaramella Riccardo, Sorvegliato Speciale, a cui il 28 gennaio 2014 sono stati confiscati, in 1° grado di giudizio, una masseria con annesso maneggio, un agriturismo, due appartamenti, una casa rurale, quattro terreni agricoli, due ditte individuali, due posti auto, due autovetture, sei conti correnti e tre depositi al risparmio; 
- un prestanome del predetto Sgaramella, a cui il 22 gennaio 2014 sono stati confiscati, in 2° grado di giudizio, due Stazioni di Servizio per la distribuzione di carburante con annesse attività di Bar-tabacchi-gelateria, un ristorante-pizzeria, quattro appartamenti, una sala giochi, una autorimessa, una impresa individuale, 17 conti correnti, quote societarie nonché due auto/moto veicoli; 
- Sibio Michele, Sorvegliato Speciale, a cui il 9 dicembre 2011 sono state confiscate definitivamente 10 automobili, 10 moto ed 1 autocarro. 
- Melillo Emanuele, Sorvegliato speciale, a cui il 10 luglio 2014 sono stati sottoposti a sequestro preventivo un appartamento di lusso - comprensivo di arredi ed apparati tecnologici-, un posto auto, due autovetture, quattro motocicli, una attività commerciale, una quota societaria e due conti correnti bancari.


 

SANTERAMO IN COLLE (BA): SORPRESO SU UNA MOTO CON 200 GRAMMI DI HASHISH TENTA LA FUGA. ARRESTATO DAI CARABINIERI 

I Carabinieri della Stazione di Santeramo in Colle hanno arrestato un 54enne del luogo, avvisato orale di P.S., ritenuto responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti , resistenza a P.U. e di violazione delle prescrizioni a lui imposte. L’uomo intercettato a bordo di un Piaggio Zip privo di targa identificativa nonostante l’alt intimatogli ha abbandonato il mezzo tentando la fuga a piedi. Bloccato e sottoposto a controllo è stato trovato in possesso di 200 grammi di hashish suddivisi in due panetti sottoposti a sequestro unitamente a 335 euro in contanti. L’uomo su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato trattenuto in attesa di essere giudicato con rito direttissimo. 

BARI: RAPINAVANO I-PHONE E I-POD MINORI IN PIENO CENTRO. DUE ARRESTI DEI CARABINIERI

Dopo alcuni mesi d’indagini coordinate dalla Procura di Bari, i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno individuato e arrestato su ordine del GIP del capoluogo, due andriesi di 22 e 31 anni, entrambi già noti alla giustizia, resisi responsabili nell’aprile scorso, assieme ad un terzo complice non identificato, di una rapina ai danni di alcuni minori che si trovavano a passeggiare in pieno centro in via Melo. I ragazzi furono minacciati e costretti a seguire i rapinatori all’interno di un vicino condominio, dove sono stati depredati di due I-Phone, un I-Pod e circa cinquanta euro in contanti. La tecnica adoperata dai rapinatori è stata quella ormai consolidata e più volte utilizzata dal 22enne in passato, infatti è tuttora detenuto a Trani poiché recentemente arrestato dai carabinieri di Andria per rapine commesse con lo stesso metodo nel nord barese. Nemmeno a farlo apposta fu trovato, dopo una breve latitanza, proprio a casa del 31enne, arrestato anche lui all’epoca per favoreggiamento. Sperimentata e curiosa la tecnica usata per attirare nella trappola i minori, che venivano accusati di aver rubato un cellulare e invitati ad esibire il loro per mostre l’innocenza. Gli ingenui ragazzini, ignari, si vedevano puntare una pistola e togliere di mano il cellulare e i soldi. Ad incastrare i due andriesi sono state le immagini degli apparati di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali posti nelle vicinanze del luogo della rapina, acquisiti e poi passati al microscopio dai Carabinieri di Bari, che, mettendo a fuoco alcuni dettagli del modus operandi e sentendosi con i colleghi di Andria, hanno individuato le vecchie conoscenze. Il provvedimento è stato notificato in carcere a Trani al 22enne, mentre il 33enne è finito nel carcere di Bari. 

Il materiale e la pistola sequestrati. (foto cc.) ndr.
MOLFETTA (BA): RAPINANO 100 EURO IN UN PANIFICIO MA VENGONO IDENTIFICATI GRAZIE AD UN TATUAGGIO RAFFIGURANTE UNA “LUCERTOLA”

Pistola in pugno e travisati con una maschera e da cappuccio hanno fatto irruzione in un panificio in pieno centro a Molfetta facendosi consegnare l’incasso pari a 100 euro. Traditi da un tatuaggio raffigurante una lucertola che uno dei due portava sulla parte destra del collo, sono stati identificati e tratti in arresto. Si tratta di un 28enne e di un 22enne del luogo, già noti alle Forze dell’Ordine, arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta con l’accusa di rapina. Immediatamente, grazie ad una telefonata fatta da alcuni passanti al numero di emergenza “112” che segnalava un “colpo” in atto all’interno di un panificio, è scattato il piano antirapina che ha consentito ai Carabinieri, grazie al prezioso apporto fornito dalle immagini riprese dalle telecamere di sicurezza dell’ esercizio commerciale di identificare inizialmente uno dei due rapinatori, grazie ad un tatuaggio raffigurante una lucertola che portava sul lato destro del collo, e successivamente anche il complice. Le successive perquisizioni domiciliari hanno consentito ai carabinieri di rinvenire e sottoporre a sequestro una pistola modificata priva di tappo rosso, gli indumenti indossati dai due per commettere il colpo e l’intera refurtiva, restituita all’avente diritto. Tratti in arresto i due, su disposizione della procura della Repubblica di Trani, sono stati associati presso la casa circondariale di Trani.





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