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Cultura. Poesia in ”Cuoremente”

Poesia in 'Cuoremente'. (foto) ndr.

di Donato Forenza 

BARI, 30 OTT. - Nel volumetto “Cuoremente” il Poeta Paialunga, con autenticità, confessa le genuine emozioni e i palpiti, attraverso la parola nuda, scabra ed essenziale nel suo discorsivo fraseggiare, che sembra articolarsi “in un immaginario pentagramma, per sottolineare come il ritmo agisca sull’ascoltatore e sul lettore”. Egli, afferma nell’introduzione: “Considero la musica, ancor più della parola scritta in ogni sua espressione, l’unica forma d’arte, capace di appagare l’uomo nel suo incedere quotidiano. “Abitiamo i cuori di chi ci ama”: è l’invito del poeta Guglielmo Paialunga, che, ai sessantuno componimenti in versi strutturanti l’agile volumetto “Cuoremente” di cui è autore (Sovera edizioni, Roma, 2014), affida quasi la storia del suo itinerario di vita: l’angoscia esistenziale, la cognizione del dolore, la condizione di uomo di fede. La forza evocativa della parola nel verso di Guglielmo Paialunga, da cui traspare la lunga frequentazione del palcoscenico e del testo teatrale, comporta, altresì, il superare l’esperienza metrica ossequiante gli ortodossi canoni letterari, scelta etica oltre che estetica. La decisa consapevolezza della precarietà della condizione umana è scandita dalla musicalità dell’animo del poeta. La musica segna i periodi di vita affettiva di ciascuno di noi; la musica sembra parlare un linguaggio universale e accarezza l’orecchio e il cuore di tutti noi, tanto da non potercene privare. Il poeta, che ha amato il cinema, la musica e il teatro fin da bambino, dal papà scultore ha imparato a mettere in stretta correlazione la razionalità con le emozioni, e poi il valore dell’umiltà. Una straordinaria teoria di immagini, della città, della natura, dell’anima, della memoria, dell’amore, si snoda attraverso la poesia del volumetto, in un caleidoscopio di cristalli di sensazioni e di affetti,







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