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Estero. Hong Kong: la sfida a Pechino continua, eretto "l'albero della democrazia"


I manifestanti cinesi. (foto Agi) ndr.

di Redazione

HONG KONG, 1 OTT. (AGI) - Nel giorno della Festa Nazionale cinese, il 65esimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare, la sfida di Hong Kong a Pechino continua. Il capo dell'esecutivo di Hong Kong, Leung Chung-ying, ha chiesto ai manifestanti di sostenere le riforme volute da Pechino ("E' meglio il suffragio universale che non averlo affatto"), ma il leader della protesta gli ha risposto che le manifestazioni continueranno a gemmare come "fiori che sbocciano". I manifestanti di Occupy Central hanno eretto un nuovo monumento, "l'albero della democrazia", su Tim Mei Avenue. E la mattinata e' stata segnata dalle contestazioni all'alzabandiera, con il gruppo Scholarism del giovanissimo leader Joshua Wong, che ha voltato le spalle alla bandiera cinese, rimanendo in silenzio. Dopo 48 ore in stato di detenzione, il 17enne Wong era stato liberato nei giorni scorsi, e da ieri e' tornato a guidare le contestazioni. Nella cerimonia in occasione della Festa Nazionale, Leung Chun-ying, massima carica politica dell'isola e di cui i manifestanti hanno a piu' riprese chiesto le dimissioni, ha sottolineato i miglioramenti che assicura il sistema voluto da Pechino, che garantisce che ognuno "abbia un voto", anche se i votanti dovranno scegliere tra i candidati selezionati preventivamente dal regime; e ha invitato a lavorare "per realizzare il sogno cinese", senza fare alcun riferimento diretto alle proteste. La Festa Nazionale fu proclamata il 1 ottobre 1949 da Mao Zedong dagli spalti di piazza Tiananmen, a Pechino. Per oggi erano previsti anche fuochi d'artificio a Hong Kong, ma sono stati cancellati lunedi' per il protrarsi delle proteste. Martedi' notte la zona di Admiralty, centro delle manifestazioni, era gremita di gente. I manifestanti hanno alzato nuove barricate lungo la strada che collega il centro dell'isola alla sede del governo, dopo i 'rumor' che davano la polizia in avanzata verso il centro delle proteste. La protesta di Occupy Central continua a espandersi, assumendo sempre piu' i contorni di una contestazione civile gia' ribattezzata Occupy Hong Kong. Con il supporto di oltre trenta citta' nel mondo, Occupy Hong Kong e' diventata una protesta globale e ha portato per le strade decine di migliaia di persone, che si sono concentrate, nell'ex colonia britannica, nelle localita' di Admiralty e Causeway Bay, sulla Hong Kong Island, e di Monkok e Tsim Sha Tsui, nella zona commerciale di Kowloon. La scorsa notte e' stata segnata anche da un altro episodio: la morte di un ispettore capo di polizia, Andrew Philips, che, secondo le prime ricostruzioni, si e' sparato all'interno di uno dei distretti di polizia della citta'. La pistola e' stata trovata dai colleghi accanto al suo corpo. L'ultima minaccia alle proteste di Occupy Hong Kong arriva da un virus informatico, Xsser, diffuso attraverso la piattaforma di messaggistica istantanea WhatsApp, che prende di mira i dispositivi Apple e infetta computer, tablet e smartphone che vengono ritenuti di proprieta' dei leader e dei partecipanti alle rivolte pro-democratiche. Intanto, la manifestazioni di Hong Kong hanno generato reazioni anche in Cina: tredici persone sono state arrestate nelle ultime ore per avere manifestato solidarieta' con il movimento pro-democratico dell'isola, che da mesi chiede un pieno suffragio universale per l'elezione della massima carica sull'isola.





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