Eventi. Moro, un “delitto d’abbandono”. Incontro a Bari sullo statista pugliese
Aldo Moro. (foto) ndr. |
di Ignazio Minerva
BARI, 7 OTT. - Far prevalere l’esigenza di giustizia e verità su depistaggi e insabbiamenti. Nasce con questo obiettivo la Commissione bicamerale d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro, che si è insediata nei giorni scorsi ed è composta da numerosi parlamentari pugliesi. A quello che venne definito da Carlo Bo un “delitto d’abbandono” è stato dedicato l'appuntamento dal titolo “I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia. La verità sul caso Moro”, promosso a Bari dall’Associazione culturale Il Confronto, con la partecipazione dei deputati Antonio Distaso e Gero Grassi e del giornalista Giuseppe De Tomaso. Sono passati 36 anni dal 16 marzo 1978, data del rapimento di Moro e dell’omicidio dei cinque uomini della sua scorta in via Fani a Roma, e dal 9 maggio 1978, quando, sempre a Roma, in via Caetani, fu ritrovata la Renault rossa con il corpo senza vita del presidente della Democrazia Cristiana. “Su di lui – ha sottolineato Grassi, promotore del disegno di legge per l’istituzione della commissione – sono stati scritti oltre mille libri, prodotti diversi film e girati documentari e servizi giornalistici. Si sono svolti cinque processi e sono state realizzate due commissioni d’inchiesta. Sappiamo, come diceva Tina Anselmi, che quando su alcune vicende che hanno interessato la vita politica del Paese rimangono aperti troppi interrogativi, vuol dire che a quegli interrogativi non si vuole dare risposta. La sfida della Commissione d’inchiesta è questa: scrivere insieme nuove pagine sul caso Moro”. Un paese è veramente libero – ha aggiunto De Tomaso, direttore della Gazzetta del Mezzogiorno – “se conosce la verità della sua storia. La vicenda – ha aggiunto rappresenta per noi quello che è stato per gli americani l’assassinio di John Kennedy a Dallas: uno choc dal quale è difficile riprendersi. La lezione di tolleranza e pluralismo di Moro può far bene al Paese: per questo va rilanciata”. “Le Br non hanno agito in autonomia – ha concluso Distaso, presidente dell’associazione Il Confronto – e Moro era di fatto isolato: da una parte e dall’altra. Mancano ancora molti tasselli. Crediamo, però, per usare le sue parole, che la verità sia più grande di qualsiasi tornaconto e ci aiuti a essere coraggiosi”.***Questo Spazio pubblicità è in vendita***
Nessun commento