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Foggia. I veleni dopo l’elezione del nuovo Presidente della Provincia

F. Miglio e F.Landella. (foto) ndr.

di Adolfo Nicola Abate

FOGGIA, 16 OTT. - E’ Francesco Miglio, sindaco di San Severo, il presidente eletto alla Provincia di Foggia con le elezioni di secondo livello e il “voto ponderato” dei settecento elettori, che avrebbe dovuto premiare il capoluogo. Non è andata bene al sindaco di Foggia, Franco Landella, battuto sul filo di lana di circa 120 “voti ponderati”. Il complesso sistema di attribuzione dei voti, che ha abolito la regola “un votante, un voto”, ha visto prevalere la quasi coalizione di centrosinistra contro la quasi coalizione di centrodestra. I veleni sono tutti nel “quasi”. Sono accadute cose strane, passaggi repentini da un campo all’altro, tradimenti veri e finti, e tutti hanno qualcosa da dire contro qualcuno, un dito da puntare, una espulsione da valutare. Per fare chiarezza, dicono tutti. Ma di chiarezza se ne vede poca, anzi, non si vede nulla di buono finora. Da segnalare la sportività delle prime dichiarazioni del sindaco di Foggia, Landella: “A Francesco Miglio faccio i miei complimenti per il successo elettorale e formulo i miei più sinceri auguri di buon lavoro. Gli assicuro la più proficua e leale collaborazione nelle dinamiche di sviluppo dell’intero territorio provinciale”. Ma alla sua coalizione Landella promette un “confronto circa la compatibilità con il progetto politico ed amministrativo del centroddestra”. Alle nebbie della confusione e dell’incertezza contribuiscono anche i ricorsi presentati dal candidato del centrosinistra per l’elezione del sindaco a Foggia, Augusto Marasco, e del consigliere regionale Dino Marino per l’elezione del sindaco di San Severo, proprio quel Miglio ora presidente della Provincia, appoggiato sin dal primo momento da Michele Emiliano, suo assessore alla legalità. Anche nel centrosinistra si cercano confronti tra chi è canta vittoria e chi vuole capire qualcosa di più sul “come” si è fatto a vincere. Veleni anche tra i Cinquestelle, perché Grillo ha fatto fuori dal movimento Vincenzo Rizzi, eletto con quella lista al Comune di Foggia. Veleni che ormai interessano solo quelli che fanno della politica un mestiere. La gente ha altre cose cui pensare: la nuova tassa sulla casa, la sicurezza per le strade e nelle case, le scuole dei bambini, le bollette che arrivano, il lavoro che non c’è, i figli che se ne vanno all’estero. Accanto alla rassegnazione, però, fa capolino la speranza da un lato, la ribellione dall’altro. Occorre disperdere i veleni e rimboccarsi le maniche. A cominciare da chi governa.





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