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Bari. Emergenza abitativa: Sicet Cisl, Protocollo di edilizia residenziale insufficiente per gli inquilini

Il logo della Cisl. (foto com.) ndr.

di Redazione

BARI, 6 NOV. - Si poteva fare di più con il Protocollo per l’emergenza casa a Bari firmato recentemente tra Arca, Comune e Regione per dare una prospettiva abitativa alle 2.174 famiglie in graduatoria e alle oltre 5 mila della provincia di Bari. Secondo il Sicet avere escluso i portatori dei bisogni degli inquilini dalla fase preparatoria dell’accordo, come sono i sindacati di categoria, costituisce un grave errore politico commesso dal Comune di Bari. Al contrario della Regione Puglia che costruisce, con la concertazione delle associazioni degli inquilini presenti su tutto il territorio regionale, buone prassi sulle politiche per la casa. Non saranno certo i prossimi due anni e il completamento dei lavori di 362 case popolari a risolvere l’emergenza abitativa nel capoluogo regionale. Il Sicet ritiene, invece, che la strada da seguire sia la predisposizione di un Piano Casa di edilizia residenziale pubblica finalizzato a dare risposte alle migliaia di famiglie in forte incapacità di reddito colpite dal perdurare delle condizioni generali sfavorevoli. In conclusione, secondo il sindacato Inquilini della Cisl, occorrerebbe intensificare gli sforzi istituzionali utili ad assicurare un alloggio a tutti i pugliesi in graduatoria, senza dimenticare quella parte di popolazione che teme di perdere il proprio tetto a causa della crisi economica e sociale che attraversa la Puglia in lungo e in largo. Su queste scelte i sindacati Inquilini, se coinvolte, avrebbero potuto dare chiavi di lettura adeguate al Comune di Bari per fare di più e meglio.





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